Ale-ympics (come salvarsi dai giochi)


Ormai i giochi sono iniziati, l’occhio del mondo punta su Londra e lo farà per i prossimi giorni, lei risponde col botto. Il cineasta di Manchester Danny Boyle - suo il merito di aver rivitalizzato il cinema inglese con quel capolavoro di Trainspotting - era alle prese con un compito difficile: quello di gestire la cerimonia d’apertura delle olimpiadi 2012. E a detta d’altri, pare ci sia riuscito.
D’accordo, non sono Aldo Grasso, ma a me, quella dell'altra sera, è parsa una di quelle cose più inguardabili di sempre. Si inizia bene, il count-down mette l’acquolina in bocca. Ma forse era meglio non finisse mai. Si dispiega un flusso frammentato (e a volte frenetico) di memorie contadine e storie di minatori che si scoprono forgiare i cerchi olimpici, passando dalla rivoluzione industriale alla cultura pop, dai Clash ai Prodidy. Scontato ad un certo punto l’arrivo di Mary Poppins, stravagante il tributo al NHS (il sistema sanitario nazionale), trash sua maestà che si lancia col paracadute sullo stadio olimpico. Ormai è fatta, la lunghissima sfilata degli atleti ha inizio e ci si risolleva solo quando la Vezzali guida il gruppo nostrano, in completo Armani, a dire al mondo che lo stile è un’altra cosa. Ormai è fatta, iniziano i giochi. E se siete a Londra per i giochi, forse conviene sapere che le misure di sicurezza sono ai massimi livelli, per cui nel parco olimpico non potete portarvi dietro più di 100 millilitri d’acqua e un panino piccolo. Ma non temete, a saziare la vostra fame ci penseranno le centinaia di punti di ristorazione all’interno del parco, cui però è stata vietata la vendita di patatine fritte. McDonald ha l’esclusiva. Pazienza. Io piuttosto, ho deciso di stare alla larga da Stratford e dal suo parco olimpico. Preferisco allontanarmi, chissà che non ci sia qualcosa di meglio altrove. The Eleanor Arms, pub nella lista CAMRA, e il più vicino al parco olimpico. Cinque birra a pompa, tavolo da biliardo e spazio all’esterno sul retro. Scelgo la Dry hopped Spitfire, la si può bere solo qui. Il publican mi dice che compra luppolo neozelandese - il più bitter che ci sia - e lo aggiunge alla storica Spitfire. Il risultato è molto migliore della birra madre. Mi allontano ancora un po‘ per raggiungere il Palm Tree, piccolo pub resistito negli anni. Ogni tanto c’è musica dal vivo, ma io preferisco rilassarmi su una panchina del parco in cui il pub è immerso. Mi scolo una Proud of Oxford della Oxford Ales Brewery, una golden ale da poco più di 4° alcolici con una nota finale citrica e rinfrescante. Per trovare qualcos’altro di buono, bisognerà uscire dalla zona. Mi godo in diretta il trionfo italiano del fioretto al The Snooty Fox, pub nella zona di Newington che insieme ad altri 4 vicini ha organizzato lo Ale-ympic - festival con 50 ale tra cui alcune one shot “olimpiche”. Tra le altre, nota di demerito per la Flaming Games della Dowton brewery (cask sfortunato?), ma il resto valeva il biglietto della metro. Purtroppo per voi, era l’ultimo giorno, ma non temete perché la città saprà come salvarvi dai giochi anche nei prossimi giorni. In attesa del gigantesco GBBF che si terrà dal 7 all’11 agosto, lunedì 6 c’è qualcuno che si è messo in testa di fare un pub crawl. Quasi quasi mi aggrego...
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posted by Mauro Erro @ 13:16,

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