Tempo di conserve: Melanzana Rossa di Rotonda sott’olio

Nonostante l’estate sembra non voler finire il calendario ci annuncia che è tempo di riempire le dispense. I banchi di frutta e verdura sono ancora colmi di ogni prelibatezza estiva come se fossimo in pieno agosto piuttosto che in prossimità della stagione autunnale, ma noi siamo ben consapevoli che presto tutto ciò sarà sostituito con altri prodotti e, nella peggiore delle ipotesi, con i loro surrogati di serra.
Per sopperire a questo inconveniente e portare un po’ di estate in tavola anche con le basse temperature non ci resta che adoperarci come facevano le nostre nonne e cominciare a riempire vasetti e barattoli.
Dopo i pomodori è tempo di conservare melanzane e se la tonda viola o la lunga napoletana sono molto buone in versione sott’olio è la rossa di Rotonda che, in questa veste, raggiunge la sua massima espressione.
A guardarla si fa fatica ad associarla alla classica melanzana cui siamo abituati, più facile è invece accomunarla ad una mela o ad un grosso pomodoro, eppure la rossa di Rotonda, dalle sfumature arancioni e verdognole nelle sue prime fasi di maturazione, è una vera e propria melanzana.
Esotica nel gusto come nell’aspetto essa vanta origini africane, pare infatti che sia giunta in Italia dall’Africa tropicale e portata a Rotonda, piccolo paese del Parco del Pollino in provincia di Potenza, dai reduci delle guerre coloniali della fine del XIX secolo.
Se la sua storia abbia un fondo di verità o sia solo una leggenda non si sa, fatto sta che questo piccolo ortaggio è presente in questa zona da allora e per tanto tempo è rimasto nell’ombra perché ritenuto più modesto e meno accattivante della melanzana più comune.
A riportarla in auge c’è voluta la tenacia di alcuni agricoltori locali e ristoratori lungimiranti come Peppe De Marco, del Ristorante Da Peppe, capaci di valorizzarla e portarla oltre i confini lucani.
Da qualche anno presidio Slow Food, la rossa di Rotonda, riconducibile alla specie Solanum aethiopicum, è riuscita ad ottenere di recente anche la Dop (Denominazione di origine protetta) e viene coltivata, oltre che a Rotonda, anche nei comuni di Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore, tutti in provincia di Potenza.
Oltre che nell’aspetto, piccola e tonda, lunga e larga al massimo 8 cm e dal peso che non supera mai i 200 grammi, si differenzia dalla cugina più scura anche nel sapore, più rustico e leggermente più piccante e per alcuni versi simile a quello del fico d’India.
Messa a dimora a maggio raggiunge il suo picco di maturazione ad agosto, ma può arrivare fino a fine ottobre ed è molto resistente alla siccità e alle malattie.
Di questa rara melanzana possono mangiarsi anche le foglie che vengono fritte in pastella e hanno un sapore che riporta a quello degli spinaci, ma la sua caratteristica principale è la capacità di mantenere la polpa bianca anche per parecchie ore dopo il taglio grazie al suo basso contenuto di acido clorogenico, responsabile dell’imbrunimento della bacca: ciò la rende versatile alle più svariate preparazioni e molto appetibile per quelle in conserva.

Questo probabilmente è il motivo per cui tradizionalmente veniva preparata e consumata soprattutto sott’olio.
La ricetta che vi riporto è tratta dal libro scritto da Flavia De Marco dedicato interamente al meraviglioso ortaggio. Se non riuscite a reperire la rossa di Rotonda potete sempre adattare la ricetta di Flavia ad altre tipologie di melanzana riservandovi, appena ne avrete occasione, di provarla con l’originale.

Ingredienti
2 kg di melanzane; 1 litro di aceto bianco, 1 litro di acqua; olio extravergine di oliva; origano; aglio; menta; sale.
Lavate, asciugate e tagliate a cerchietti sottili le melanzane. Copritele di sale e lasciatele macerare per 24 ore. In una pentola portate ad ebollizione l’acqua con l’aceto e versatevi le melanzane, lasciate cuocere per pochi minuti. Scolate e strizzate molto bene. Una volta asciutte, conditele con olio,, origano, aglio e menta. Potete consumarle subito oppure riporle in vasetti di vetro.

NB: Prima di procedere sterilizzate per bene i barattoli di vetro con i loro tappi, versatevi dapprima uno strato di olio e poi riempiteli di melanzane, fate degli strati condendoli con origano, aglio e menta e ricoprite il tutto con olio. Assicuratevi, prima di tappare i vasetti, che l’olio sia colmo fino all’orlo e che copra del tutto le melanzane. Conservate in ambiente fresco e asciutto.

Dove poter acquistare la melanzana rossa di Rotonda:

AZIENDA AGRICOLA ATTADIA FRANCO
C/da Barone Rotonda (PZ)
Tel e fax: 0973-661540
franco_attadia@libero.it

AZIENDA VIVAISTICA DE MARCO GIUSEPPINA
C/da Piano Incoronata Rotonda
Tel: 0973/661741- 328/7353389
Fax: 0973/667849

Adele Chiagano

ah

posted by Mauro Erro @ 01:13,

2 Comments:

At 16 settembre 2011 alle ore 12:27, Anonymous Anonimo said...

Fermo restando il de gustibus...il meglio in materia secondo me sono le melanzane bianche di Senise, ovviamete con l'olio locale..

Il bello e il brutto, in questo caso, è che potrete trovarle solo in loco, a meno che non abbiate una zia che vi rifornisca di questa autentica manna...
Quindi dovrete andare lì...

Provate...


Antonio

 
At 28 settembre 2018 alle ore 16:21, Anonymous Anonimo said...

Però bisogna che si spezzi una lancia a favore dei cittadini di Rotonda, bravissimi e tenaci per aver portato sulle tavole un ortaggio trasferito dai nostri avi dalle terre etiope più di cento anni fà, con capacità e caperbietà tipica del lucano di aver portato sulle nostre tavole e non solo ricette da leccarsi i baffi per chi non li ha, le labbra. Un plauso veramente di cuore ed a quattro mani.

 

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