L'archetipo del vero Taurasi
sabato 26 marzo 2011
"Io sono così come sono, nel bene e nel male."
Carlito Brigante
In ordine sparso.
Coincidenza cosmica. Mi piace assai quest'espressione anche se può apparire esagerata ed inappropriata. L'altra sera decido di stappare la ...esima bottiglia di Taurasi Riserva 1997 Etichetta Bianca di Mastroberardino. Nonostante ne abbia ancora in cantina preferisco continuare a conservarle e le compro in un piccolo bar-enoteca che mi dice di averne prenotate un numero indefinito alla Mastroberardino, ma che preferisce farle rimanere da loro in cantina, ritirandole un po' alla volta. Mi pare una saggia idea. La stessa sera rivedo per la ...esima volta Carlito's Way. Per me uno dei più grandi film di sempre. Adoro Al Pacino con tutta la coda polemica che, ogni volta, segue alla visione di un suo film, sotto le coperte con mia moglie. Lei schierata dalla parte Robert De Niro, io per il mitico interprete di Scarface. Un modo per fare la pace, tanto poi, lo si trova sempre... ;-)
La trattoria di provincia. Qualche anno fa mi trovavo in una nota trattoria della provincia di Napoli. Il vecchio proprietario mi disse che aveva solo due vini. Uno sfuso prodotto da lui e la Riserva 1997 Etcihetta Bianca di Mastro. Era anche l'unico vino in bottiglia che bevesse che non fosse il suo. Mi sono chiesto, già allora: ci sarà un motivo?
Vino artigianale e vino industriale. Non c'è dubbio che Mastroberardino possa essere considerata a tutti gli effetti una cantina industriale. E allora ?! La sua Etichetta Bianca 1997 ha tutte le caratteristiche di una bottiglia artigianale. Innanzitutto non è facile trovarne una bottiglia uguale ad un'altra. Complice, sicuramente, il trascorrere del tempo che sembra agire su ogni singola bottiglia con risultati disomogenei ed altalenanti ma sempre sopra la media. Ed anche per quella strana alchimia che è timbro caratteristico e distintivo dei grandi vini. Questo non fa eccezione.
Curva evolutiva. A che punto è il vino? Le ultime due bottiglie che ho stappato mi hanno regalato sensazioni molto differenti. La prima ancora molto giovane, dal colore delicatamente scarico, vivo e trasparente, contratta nel suo incedere al naso, fresca ed astringente nella risoluzione al palato. Direi più o meno all'apice organolettico della sua curva evolutiva. La seconda, l'ultima, quella dell'altra sera, decisamente più evoluta, fin dal colore più cupo e denso. Direi già in una fase discendente, decadente nel senso più nobile del termine. Che volete da me, sarò "necrofilo", "sarcofago" (licenze poetiche, non mi correggere Mauro...) ma mi è, comunque, piaciuta molto e l'ho bevuta, ugualmente, con grande soddisfazione.
Chiosa: istruzioni per l'uso. Cercate di procurarvene una bottiglia (20-25 euro in enoteca) e comprate oppure noleggiate il dvd di Carlito's Way. Provate e fatemi sapere.
Fabio Cimmino
a
Etichette: Fabio Cimmino
posted by Mauro Erro @ 10:41,