Pausa caffè: L’isola che non c’è
lunedì 17 gennaio 2011
Secondo me c’è ancora molto da raccontare della meravigliosa Sardegna conosciuta spesso solo ed esclusivamente per il suo invitante mare. Una regione invece ricca di spunti enogastronomici: basterebbe pensare alla Malvasia di Bosa di Columbu, quest’anno, secondo la guida de L’espresso, miglior vino d’Italia.
Ci ripensavo ieri mentre assaggiavo il Tankdeddu 2008 (cannonau, monica, carignano) il vino di Gianfranco Manca, patron dell’azienda Panevino, l’ultima del paesino di Nurri. Un vino immediato e succoso che profuma di frutta sugosa, polputa, di fiori e di noce moscata. Che ha palato pieno, fresco, carezzevole e fluido. Che si beve e vuole la tavola, nulla più. Un vino senza solforosa aggiunta (esatto, non contiene solfiti) di naturale costruzione ed espressione e al tempo stesso di rara pulizia olfattiva.
Ci pensavo, dicevo, mentre assaggiavo il vino di Salvo Foti prodotto sull’Etna in quella Sicilia che, anche per merito suo, ha saputo raccontarsi meglio. L’Etna Rosso Vinupetra 2006 I Vigneri (Nerello Mascalese, capuccio, alicante, francisi) è meraviglioso: profuma di terra e polvere da sparo, di spezie, erbe aromatiche e frutta secca. Ha palato possente, largo, ma teso. Ha un finale incantevole dal timbro sapido e l’alcol a 14, 5 gradi non solo è ben controllato, ma non disturba assolutamente la beva. Anche questo vino d’impostazione naturale. E si sente.
Due rossi isolani di sicuro valore.
Ci ripensavo ieri mentre assaggiavo il Tankdeddu 2008 (cannonau, monica, carignano) il vino di Gianfranco Manca, patron dell’azienda Panevino, l’ultima del paesino di Nurri. Un vino immediato e succoso che profuma di frutta sugosa, polputa, di fiori e di noce moscata. Che ha palato pieno, fresco, carezzevole e fluido. Che si beve e vuole la tavola, nulla più. Un vino senza solforosa aggiunta (esatto, non contiene solfiti) di naturale costruzione ed espressione e al tempo stesso di rara pulizia olfattiva.
Ci pensavo, dicevo, mentre assaggiavo il vino di Salvo Foti prodotto sull’Etna in quella Sicilia che, anche per merito suo, ha saputo raccontarsi meglio. L’Etna Rosso Vinupetra 2006 I Vigneri (Nerello Mascalese, capuccio, alicante, francisi) è meraviglioso: profuma di terra e polvere da sparo, di spezie, erbe aromatiche e frutta secca. Ha palato possente, largo, ma teso. Ha un finale incantevole dal timbro sapido e l’alcol a 14, 5 gradi non solo è ben controllato, ma non disturba assolutamente la beva. Anche questo vino d’impostazione naturale. E si sente.
Due rossi isolani di sicuro valore.
posted by Mauro Erro @ 19:17,