Speciale rifiuti: Impregilo e le intercettazioni
giovedì 18 novembre 2010
La multinazionale Impregilo era entrata nell’affare monnezza in Campania. Quello che succede dal 1994 ai primi anni del secondo millennio, l’ho raccontato qui.
Daniele Fortini, amministratore delegato della società deputata alla sola raccolta dei rifiuti (ASIA), è stato intervistato qui e ci da una mano a capire cosa succede in quegli anni. Grazie al tipo di contratto firmato, Impregilo ha la possibilità di poter decidere la politica di gestione dei rifiuti e punta tutto sugli stir, i centri in cui i rifiuti vengono divisi in quelli adatti alla produzione di combustibile (CDR) tramite l’inceneritore, dalla frazione organica, che se lavorata può essere adatta alla trasformazione in un surrogato fertilizzante chiamato compost. Va da sé che questo tipo di politica scoraggia la raccolta differenziata - che infatti non è mai realmente partita nonostante le assunzioni ad hoc - perché la frazione di rifiuti da bruciare, le ecoballe, devono contenere una certa quantità di materiali riciclabili come la plastica affinché producano una quantità conveniente di energia.
A volere essere schematici, Impregilo guadagna su ognuno dei seguenti passaggi:
divisione e imballaggio dei rifiuti negli impianti stir (più rifiuti più soldi)
stoccaggio delle ecoballe nella discariche di sua proprietà (più rifiuti più soldi)
incenerimento delle ecoballe negli inceneritori (più rifiuti più soldi)
contributi cip6 (più brucio rifiuti più soldi)
Si legge negli atti della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse della XIV legislatura: “ [...] i profili vantaggiosi e positivi, dal punto di vista dei finanziatori, dell'iniziativa di finanziamento del progetto del sistema integrato del ciclo dei rifiuti proposto dalla Fibe in Campania erano stati riposti -a quanto emerso- nella produzione del cdr (combustibile da rifiuti, ndr), con i connessi benefici del Cip 6: bruciare energia e venderla era parte fondamentale del business di Fibe e per le banche rappresentava il 60 per cento dei ricavi del progetto.”
E se Fortini aggiunge: “Questi impianti non hanno mai funzionato a norma e sono un grosso deterrente alla differenziata nei comuni”; Corrado Catenacci, l’allora commissario straordinario dell’emergenza, intercettato durante una telefonata con Guido Bertolaso, ci rende chiara l’entità degli introiti per Impregilo. È il 7 marzo 2005.
Catenacci Ci sono almeno due milioni e mezzo di balle in tutta la Campania. Per quanto riguarda gli importi, secondo me sono circa 400 miliardi di lire.
Bertolaso Perché loro bruciandoli ricavano energia elettrica, no?
Catenacci Gliela pagano a tariffa agevolata, tutto uno strano movimento che hanno fatto loro. [...]
Catenacci Ho fatto i conti con Turiello (sub-commissario all’emergenza, ndr), viene una cifra mostruosa, 1.325 miliardi di lire.
Bertolaso Mortacci ragazzi!
Quanto alla frazione organica nessuno se ne occupa, perché il compost non rende, e così va a finire nelle discariche senza trattamento, non stabilizzata. Sostiene ancora Daniele Fortini: "Tra luglio e agosto (2010, ndr) l'ufficio flussi della Regione ci ha ordinato di conferire (in discarica, ndr) 43 mila tonnellate di rifiuto organico non stabilizzato. Abbiamo eseguito il compito."
C’è confusione in quegli anni perché iniziano ad arrivare alla Procura di Napoli numerose denunce su presunti illeciti commessi da Impregilo. Così gli impianti lavorano a singhiozzo: vengono più volte sequestrati per poi essere dissequestrati. Ma i pm continuano a lavorare all’inchiesta per accertare i presunti illeciti della multinazionale. Le responsabilità vengono sballottate tra Impregilo e le amministrazioni.
Il 5 marzo 2003 viene intercettata una conversazione dell'allora amministratore delegato di Fibe Armando Cattaneo.
Pelliccia (direttore generale di Fibe, ndr) È meglio lasciare il giocattolo in mano alla Regione.
Cattaneo [...] Ci bruciamo tutto quello che non ci crea problemi, ci piace così ed è finito.
Il clima non è dei migliori. Nel Febbraio 2005 la Commissione di Impatto Ambientale rilascia una relazione sulla sostenibilità ambientale dell’inceneritore di Acerra, le cui indicazioni, come vedremo, verranno più volte derogate e disattese.
Con un decreto del Novembre 2005 dell’allora governo Berlusconi il contratto con Impregilo vede la risoluzione: la Regione ha maggiori responsabilità e la protezione civile maggiori poteri. Ma in sostanza non cambia niente. Impregilo mantiene la gestione dei rifiuti, conservandone la struttura di fondo e promettendo la vendita dell’inceneritore di Acerra alla Regione Campania. I rifiuti vengono smistati come piace a Impregilo, le ecoballe diventano 3 milioni e la frazione organica non viene stabilizzata, le discariche continuano a riempirsi in maniera mostruosa.
Il problema è che, se anche la strategia di fondo è malata, viene pure applicata male: i 7 centri campani deputati alla selezione e al trattamento dei rifiuti in ingresso negli impianti di incenerimento funzionano male. Nelle ecoballe ci va a finire di tutto, e tutto questo viene bruciato. Salvo poi, facendo delle rilevazioni dei livelli di inquinanti prodotti, capire che ci stanno avvelenando. Hanno reso migliaia di ecoballe paradossalmente inutilizzabili, tanto che la Germania, nostra acquirente di rifiuti per la produzione di CDR, li ha rispediti dietro al mittente, a nostre spese*, perché non idonei all’incenerimento.
Una montagna di immondizia che ha saturato le discariche.
È il Maggio 2007, la discarica di Villaricca è diventata "una piscina di percolato". Ancora Angelo Pelliccia viene intercettato mentre parla con Sergio Asprone, altro dirigente della Fibe.
Asprone Mò cosa succede? Se stanotte io vado e ce metto altre 2200-2300 tonnellate, non faccio altro che fare il Vajont, vado sopra e spingo.
Pelliccia Certo, quello sale ed esce.
Asprone E sparo fuori stà roba. Dato che è previsto pure pioggia, noi ci siamo attivati in tutto e abbiamo fatto tutto il possibile.
[...]
Asprone Oltretutto rischiamo di brutto perché qua la patata è veramente pericolosa e bollente. Vabbò che mo' viene Malvagna (amministratore delegato di Fibe, ndr)
Pelliccia Anche perché quello che dice lui è: ma scusate, allora perché non ci mettiamo del materiale inerte sopra, così almeno la cosa appare visivamente più pulita?
Asprone E ce l'ho, avrei qualcosa come 500 metri cubi di legnetti da biofiltro che sò secchi e assorbono acqua.
Pelliccia Ma lui parlava di sabbia, no? Ci metti sabbia, terreno, quello si asciuga, ricopri così, si vede meglio.
La discarica di Villaricca ha continuato ad essere riempita oltre il limite imposto per legge di 400 metri cubi, fino alla scoperta di un lago di percolato.
I dati d’inchiesta in mano alla Procura di Napoli sono stati sufficienti per istituire un processo con l’accusa, tra le altre, di truffa aggravata nei confronti dello Stato. Siamo nel 2008: 25 persone, tra amministratori pubblici e dirigenti di Impregilo, vengono arrestati. Il Processo è ancora in corso e tra gli indagati c’è Bassolino, ma questa è un’altra storia che deve ancora concludersi.
Nel 2008 l’emergenza appare tal quale.
Nel 2008 però Silvio Berlusconi decide di scendere in campo: il consiglio dei ministri si tiene più volte a Napoli.
(fine seconda parte)
*I dati in possesso dell’Avvocatura di Stato, costituitasi parte civile nel processo, parlano di 500 milioni di euro totali relativi all’emergenza rifiuti sborsati dai cittadini dal 2001 al 2007.
Roberto Erro
posted by Mauro Erro @ 10:58,
6 Comments:
- At 18 novembre 2010 alle ore 12:02, said...
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Mi viene da vomitare: Gomorra non è niente a confronto.
- At 18 novembre 2010 alle ore 12:20, RoVino said...
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Certo che quando si scrivono cose serie, di grandissima importanza come queste, ci si aspetterebbe uno stuolo di interventi, invece...
che tristezza.
Comunque Roberto devo ringraziarti perché alcuni passaggi non li conoscevo, soprattutto non avevo letto gli stralci delle intercettazioni. - At 18 novembre 2010 alle ore 14:17, stelladisale said...
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grazie per questi articoli chiarissimi
- At 18 novembre 2010 alle ore 16:39, said...
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@ tutti: grazie a voi per l'interesse. Ho solo da chiedervi di condividere e diffondere queste notizie. Non si tratta più di (mala) destra e sinistra: siamo soli, ma dobbiamo reagire.
- At 18 novembre 2010 alle ore 23:47, said...
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... poche ore fa nei pressi della discarica di terzigno anche tre bombe a mano sono state trovate! Forse tra un pomodoro e un pacco di pasta a qualcuno sarà scappato anche una bomba da mettere nel cestino dei rifiuti(a proposito,per la differenziata, dove vanno messe le bombe a mano?),noi napoletani,si è soliti averne in casa almeno un paio male che vada le possiamo sempre usare a capodanno.
E pensare che in ALTO si pensa all'ITALICA figura.
Fate vobis... - At 19 novembre 2010 alle ore 01:30, said...
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@ Antonella: nel secco indifferenziato!