Questi fantasmi; la crisi alimentare globale

Questa foto di Shaul Schwarz ritrae un bambino che scappa per le strade di Port-au-Prince, ad Haiti, dopo aver agguantato un pezzo di carne.
Nei primi mesi del 2008 scoppiò una rivolta nei confronti del governo – l’80% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno – quando il prezzo del riso raddoppiò.
Nel marzo di quell’anno la Bbc aveva evidenziato che il prezzo mondiale del grano era superiore rispetto all’anno precedente del 130%, quello della soia dell’87%, il riso del 74% e il granturco del 31%. Nel giugno successivo la Banca Mondiale riferì che i prezzi alimentari globali erano saliti dell’83% negli ultimi tre anni e la Fao rilevava un aumento in soli nove mesi del 45%.
Tra il 2007 e il 2008 rivolte ci furono in Messico, Marocco, Mauritania, Senegal, Indonesia, Burkina Faso, Yemen, Egitto e in più di altri 20 paesi del mondo.

È ovvio che chi come noi ha un rapporto innanzitutto culturale con il cibo e discrimina tra modello e moda non può parlare di un piatto di Gennarino Esposito senza chiedersi della provenienza dei suoi ingredienti, di piccole vigne senza occuparsi di agricoltura o del rapporto tra comunità rurali e centri urbani sapendo come tutto sia correlato.
D’altronde la crisi finanziaria che si è abbattuta su di noi alimenta tanto le paure per questa vendemmia così come, attraverso la speculazione sulle materie prime, è stata una delle cause che si definiscono prossime dell’innalzamento del prezzo dei cereali e della crisi alimentare globale. Argomenti che riguardano l’industria alimentare e gli allevamenti intensivi di cui ci occupammo qui parlando del libro di Foer, il prezzo del petrolio, gli agrocarburanti o le biotecnologie come una delle soluzioni al problema.
Del resto crisi vuol dire pure opportunità
Proprio sugli Ogm si è concentrata maggiormente la polemica sul web, ad opera soprattutto di Dissapore che ha dedicato all’argomento numerosi interventi: dal salmone ogm alla presunta bontà del Golden Rice e del suo apporto di vitamina A fino a quello culmine con lo scontro tra Antonio Tomacelli e Dario Bressanini, scienziato difensore delle biotecnologie che aveva appena pubblicato il suo Pane e Bugie. Già all’epoca ci permettemmo d’intervenire nella polemica e dalle pagine (vedi qui) di Luciano Pignataro ponemmo una riflessione: prima di discernere sulla bontà e salubrità degli ogm, compito che volentieri lasciamo agli scienziati, cerchiamo di capire qual è il problema da risolvere e quali le cause. Può darsi che i rimedi possano essere o debbano essere altri.
Così cercheremo di parlare nei prossimi mesi degli aspetti politici, culturali ed economici, parlando anche di agricoltura intensiva o di cosa sia una vendemmia verde, dei problemi sul grano e delle quote latte cercando di capire chi siano gli attori che giocano questa partita e come la si sta giocando: a vantaggio di chi e a danno di chi altro.

Per adesso a danno di donne e bambini perché sette su dieci delle persone che soffrono la fame ha il loro volto.
Nel 2009, ben prima che la crisi finanziaria travolgesse il mondo, la Banca Mondiale rivedeva le sue proiezioni sulla povertà estrema portandola ad una forchetta compresa tra il miliardo e il miliardo e quattro. Ci sono un miliardo di malnutriti mentre nel 1974 erano 500 milioni e le organizzazioni mondiali, fallendo miseramente, stimavano un dimezzamento o una diminuzione che doveva esserci e non c’è stata.
Nel 2009 oltre tre miliardi di persone vivevano avendo dai 2 ai 5 dollari al giorno. E la crisi alimentare non riguarda solo i paesi poveri perché negli Stati Uniti il 12% della popolazione (35 milioni) soffre la fame. E se parliamo di bambini la percentuale sale al 18% circa (dati 2006).
Eppure la crescita demografica negli ultimi vent’anni è scesa attestandosi ad un 1,14% e si prevede che arriverà allo 0,50% nel 2050 mentre la produzione alimentare è salita negli stessi anni del 2% l’anno tanto che la Fao, dopo la raccolta record di cereali del 2007, affermava che c’era cibo sufficiente per nutrire tutti almeno una volta e mezzo la domanda corrente.
Questi dati non possono non evidenziare ciò che ha affermato il World Food Program: oltre il 90% di coloro che soffrono la fame nel mondo è, molto più semplicemente, troppo povero per comprare cibo sufficiente.

Ma mentre i morti di fame nel mondo arrivavano ad un miliardo e scoppiava la crisi alimentare mondiale e i prezzi dei cereali salivano alle stelle, gli utili di alcune multinazionali che controllano il mercato alimentare, quello delle sementi e che detengono i brevetti riguardanti le biotecnologie dove stanno operando i maggiori investimenti, aziende come la Monsanto o la Cargil (di cui parleremo) aumentavano i loro profitti rispettivamente del 45% e del 86%. La Mosaic Fertillizer, sussidiaria della Cargil, vedeva decollare i suoi profitti del 1200%. Il mercato (dopato) dell’allevamento negli Sati Uniti cresceva in un solo semestre del 2008 del 429%.
Così come cresce la tendenza monopolistica dei nostri sistemi alimentari (come dato: dal 1935, dove negli Stati Uniti esistevano 7 milioni di fattorie, ad un’identica superficie utilizzata, si è passati a meno di due milioni).

Sì perché la tesi di alcuni studiosi è che la causa principale della povertà globale e della conseguente crisi alimentare nonché della distruzione ambientale è la concentrazione di potere politico ed economico, quasi monopoli, di alcune multinazionali globali.

Ed allora inizi a chiederti: vuoi vedere che Tomacelli aveva ragione e gli ogm non servono a sfamare il mondo?

Foto 1 © Shaul Schwarz - Corbis (world press foto 2004)
Foto 2 © Finbarr ÒReilly – Reuters (world press foto 2006): madre e figlio in un centro per la "nutrizione d'emergenza" in Niger
Foto 3 © Marcus Bleasdale per Human Rights Watch (world press foto 2006)

posted by Mauro Erro @ 22:59,

20 Comments:

At 6 settembre 2010 alle ore 10:36, Blogger RoVino said...

Ammirevole obiettivo Mauro. Tomacelli, a mio avviso HA ragione, su questo non ho mai avuto dubbi. Dobbiamo sempre tenere presente che il governo (quello vero) è in mano a chi ha gli strumenti per controllare la popolazione, e primi fra tutti ci sono le multinazionali dell'alimentazione, poi arrivano quelle del petrolio.
L'esempio lampante sta nella capacità di arricchirsi sfruttando Paesi ricchi di risorse ma, incredibilmente, dove la gente è più povera e incapace di autosostentarsi.
Gli OGM non sono mai stati una possibile soluzione, ma solo un altro modo per arricchire chi di questi ne ha fatto brevetto, non frega assolutamente nulla a nessuna mutlinazionale dei deserti che si lascia intorno.
E noi, che stiamo appena subodorando cosa sono le difficoltà della vita, abbiamo contribuito costantemente con i nostri comportamenti e le nostre scelte, a favorire questo stato di cose.
Se io guadagno poco, sono costretto a rivolgermi alla GDO, con tutto ciò che ne consegue: arricchimento di un sistema profondamente speculativo, scomparsa del piccolo esercente, dell'artigiano e di tutti coloro che hanno sempre prodotto cose più sane ma in minor quantità e a prezzi che non possono in alcun modo competere.
I governi lo sanno, ma non hanno realmente il potere per evitare tutto questo, ed è questa la ragione per cui da decenni non cambia sostanzialmente nulla, anzi si va sempre più verso una vita priva di sicurezze e di fondamento.
Per non so quante volte mi sono chiesto che senso avesse sputare migliaia di litri di vino ogni anno, solo per dichiarare cosa è buono e cosa no, fra l'altro secondo parametri che sono e saranno sempre soggettivi. Che razza di mestiere è quello del degustatore (non solo di vino ovviamente)? Non è forse il segno di una mentalità consumistica che non ha rispetto alcuno per i problemi reali che ci sono nel mondo? Sarebbe ora di tornare ad una vita rispettosa verso la natura, e verso gli uomini, tutti.

 
At 6 settembre 2010 alle ore 10:39, Blogger RoVino said...

Mi viene in mente Wilhelm Reich, che in uno dei suoi pregevoli scritti affermava che la desertificazione è prevalentemente prodotta dall'uomo e non è un fenomeno naturale. Basta vedere oggi gli effetti della cementificazione incontrollata per capire quanto avesse ragione.

 
At 6 settembre 2010 alle ore 10:45, Blogger Mauro Erro said...

Si Roberto hai ragione ed hai elencato una serie di aspetti che approfondiremo mano a mano come l'impatto ambientale, le multinazionali o la desertificazione: forse è proprio chi si occupa di enogastronomia come noi a doversi e dover porre delle domande cercando di coinvolgere i propri lettori.

 
At 6 settembre 2010 alle ore 22:37, Anonymous barbara said...

ciao mauro e roVino,
sono contenta di leggere di questi temi sulle tue pagine. mi viene in mente quello che scrive Valli Unite: "Se mangi sei coinvolto in agricoltura", dovremmo tenerlo tutti sempre a mente. e le dinamiche che si stanno scatenando attorno all'argomento cibo evidenziano che mangiare diventa anche un gesto politico (politico inteso nel senso più alto del termine e non come partitico).

con alcuni produttori di vino stiamo dibattendo attorno a questi temi da un po' di tempo, non ti faccio riassunti perché sarebbe illogico. ti invito però a leggere un articolo pubblicato or ora su Sorgentedelvino.it: Il marchio che non c'è. Articolo di Andrea Zanfei (Fattoria Cerreto Libri)

Qui si va già oltre, si danno già per assodate le cose di cui tu scrivi, ma lo trovo davvero molto molto interessante.

A presto,
Barbara
(Sorgentedelvino.it)

 
At 7 settembre 2010 alle ore 08:27, Anonymous Anonimo said...

"Per non so quante volte mi sono chiesto che senso avesse sputare migliaia di litri di vino ogni anno, solo per dichiarare cosa è buono e cosa no, fra l'altro secondo parametri che sono e saranno sempre soggettivi. Che razza di mestiere è quello del degustatore (non solo di vino ovviamente)? Non è forse il segno di una mentalità consumistica che non ha rispetto alcuno per i problemi reali che ci sono nel mondo?"

Grazie di cuore Rob non avrei saputo dirlo meglio. Io la mia scelta, in questo senso, l'ho già fatta da un bel po'.

 
At 7 settembre 2010 alle ore 21:07, Blogger Gianpaolo Paglia said...

Che c'entrano gli OGM con la fame nel mondo? Vogliamo che essi risolvano tutti i problemi del mondo: fame, riscaldamento globale, criminalita', problema dei parcheggi?
OGM= organismo geneticamente modificato, o detto in maniera piu' semplice, molto spesso ina pianta che ha delle caretteristiche migliorate rispetto ad un altra per uno o piu' caratteri. Una pianta di per se non risolve nulla, le politiche devono farlo. E se le politiche non lo fanno allora si deve fermare la scienza e la ricerca? Si devono ad es. cancellare gli ibridi di mais, che sono venduti dalle stesse multinazionali della semente che sviluppano gli OGM e che sono sottoposti a brevetto e il cui seme va acquistato ad inizion di ogni raccolto? Oppure la tecnologia Clearfield della Basf, che per mutazione genetica con agenti mutageni (e quindi cancerogeni) e' stata sviluppata per la ressistenza ad un erbicida contro il riso crodo, venduto dalla stessa Basf?
Il miglioramento genetico vegetale e' una costante della storia umana da quando esiste l'agricoltura, dalla raccolta e selezione massale di erbe spontanee, passando per la rivoiluzione verde il cui principale artefice Norman Bourlag ricevette il Nobel per la Pace con la motivazione di aver salvato dalla morte per fame qualcosa come un miliardo di persone, fino ad arrivare oggi agli OGM che lo stesso Norman auspicava.
Norman Borlaug ebbe di fronte le stesse identiche problematiche che oggi vengono portate, ma dimostro' con i fatti che intanto, mentre si dovevano e potevano affrontare i nodi politici e sociali si doveva agire coltivando la terra e producendo cibo. Cosi' fece e cambio la vita di centinaia di milioni di persone, e di paesi interi. Intanto le politiche ancora non ci sono.
La ricerca faccia la ricerca, e avanzi per quanto puo', gli uomini e le donne responsabili di cambiare gli scenari politici e sociali facciano quello che possono per risolvere i drammatici squilibri che esistono. I piani sono diversi, l'uno non esclude l'altro e non e' con le irrazionali proibizioni che si avanzera' di un millimetro nella direzione giusta.

 
At 8 settembre 2010 alle ore 12:03, Blogger Mauro Erro said...

Si Gianpaolo, infatti, parliamo di questo e concordiamo sul fatto che il problema della crisi alimentare globale nulla a che vedere con gli ogm - magari potessero eliminare i problemi del traffico, visto dove vivo :-) -, ma sono temi a cui dedicheremo ampi spazi avendo modo di approfondire. Ciao e grazie.

 
At 8 settembre 2010 alle ore 14:41, Anonymous barbara said...

ohhhh caro gp... le nostre strade si incrociano di nuovo!!

@mauro
invece secondo me gli ogm hanno in parte a che fare con la fame nel mondo. con questo non intendo dire che ne siano i diretti responsabili, solo che l'esistenza degli ogm fa parte dello stesso discorso ed è strettamente collegato.

per fornirti delle informazioni corrette ti incollo qui direttamente il testo tratto dal sito www.civiltacontadina.it

"Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 322 del 9 maggio 2001 rende in effetti impossibile ogni cessione o movimento di semi non registrati; mentre il trattato UPOV91 intacca il diritto di risemina dell'agricoltore, ovvero il privilegio che l'azienda agricola ha di riseminare traendo seme da una parte dei propri raccolti. D’altra parte, con l'introduzione in coltivazione delle varietà OGM si apre il rischio della impollinazione spontanea da parte di queste sulle varietà contadine che a quel punto, ibridandosi con le varietà ogm che sono brevettate, diventerebbero automaticamente di proprietà della ditta sementiera che detiene il brevetto e quindi i loro semi non potrebbero essere più riseminati.
(...)
In alcune nazioni europee si è riconosciuta l'esistenza e la possibilità di vendita di alcune varietà storiche, recependo una parte della direttiva CEE su cui si fonda il già citato DPR 322/2001, tuttavia è stata proibita la vendita dei prodotti di quelle varietà e le sementi sono state destinate al solo uso personale. Inoltre si è chiesto una forte tassa annuale di registrazione che penalizza i piccoli produttori e distributori di sementi. In Italia non è stata fatta neppure questa applicazione, esponendo il nostro ricco patrimonio storico varietale di semi a forme di biopirateria. "

Per chi fosse interessato a leggere il resto: http://www.civiltacontadina.it/modules/petizion3/index.php?id=1

E' vero che bisognerebbe cambiare le leggi, purtroppo i governi sono nelle mani dell'industria, del mondo economico e delle multinazionali, non della gente. O forse anche la gente è nelle stesse mani... il che è peggio...

Però per fortuna sono sempre di più le persone che come te (mauro) affrontano questi temi, forse si sta riuscendo a costruire piano piano un po' più di consapevolezza... occorre però chiarezza. Non è possibile che dalla stessa bocca escano parole contrastanti, ad esempio non è possibile che un imprenditore agricolo in conversione al biologico difenda in ogni occasione pubblica possibile gli ogm, vuol dire che qualcosa non è chiaro.

allo stesso modo non è possibile che chi si dichiara salvatore della "madre terra" diventi partner in comunicazione di industrie alimentari che operano in contrasto con la "madre terra".

tra il dire e il fare c'è di mezzo la serietà.

spero che lascerai pubblicato questo commento e che possa nascere un confronto anche sul tuo sito.

a presto,
barbara

 
At 8 settembre 2010 alle ore 14:58, Anonymous barbara said...

... invece secondo me gli ogm hanno in parte a che fare con la fame nel mondo. con questo non intendo dire che ne siano i diretti responsabili, solo che l'esistenza degli ogm fa parte dello stesso discorso ed è strettamente collegato. infatti lo scambio di sementi è sempre stato libero tra i contadini del mondo, sono state selezionate e diffuse in base alle zone in cui dovevano crescere. ma questo non piace e tac, ecco la legge che lo vieta. è vietato anche in italia (cfr: http://www.civiltacontadina.it/modules/petizion3/index.php?id=1)
E' vero che bisognerebbe cambiare le leggi, purtroppo i governi sono nelle mani dell'industria, del mondo economico e delle multinazionali, non della gente. O forse anche la gente è nelle stesse mani... il che è peggio...
Però per fortuna sono sempre di più le persone che come te (mauro) affrontano questi temi, forse si sta riuscendo a costruire piano piano un po' più di consapevolezza... occorre però chiarezza. Non è possibile che dalla stessa bocca escano parole contrastanti, ad esempio non è possibile che un imprenditore agricolo in conversione al biologico difenda in ogni occasione pubblica possibile gli ogm, vuol dire che qualcosa non è chiaro.
Allo stesso modo non è possibile che chi si dichiara salvatore della "madre terra" diventi partner in comunicazione di industrie alimentari che operano in contrasto con la "madre terra".
Tra il dire e il fare c'è di mezzo la serietà.

 
At 8 settembre 2010 alle ore 19:29, Blogger Gianpaolo Paglia said...

@Mauro. Se infatti gli OGM non c'entrano, perche' allora tirarli in ballo? Fanno sempre polemica? Evvabbe'.
@Barbara. Ci propini la storia inesistente di un mondo di contadini che si scambiano le sementi, il tutto poi distrutto dagli OGM. Se invece di attaccare personalmente chi non la pensa come te e di fare propaganda ti vuoi mettere a parlare di agricoltura, sempre che la cosa ti interessi, puoi spiegare a chi legge che ad es. il mais coltivato e' tutto mais ibrido, il cui seme va ricomprato ogni anno dalle multinazionali che producono gli OGM, ma non e' OGM. Oppure possiamo parlare della selezione genetica dei cereali, ottenuta con radiazioni da scorie nucleari o agenti chimici mutageni, ma non sono OGM. Oppure parliamo del pomodoro Pachino, frutto di miglioramento genetico israeliano, ma divenuto rapidamente prodotto "tipico", ma non e' OGM.
Parliamo di come l'85% della soia e il 15% del mais importato in Italia per alimentazione animale sia OGM, senza il quale tanti dei prodotti alimentari IGP non esisterebbe. Pero' loro non sono OGM.
Ma tanto lo so, e' tutto un complotto della Monsanto, che ci paga tutti dei bei soldi. Come quel bel post che facesti su Vinix, dove dicevi che la Monsanto voleva invadere Haiti con gli OGM. Ed invece quelli non erano OGM, era falsa propaganda. Ma dire la verita', fa male a qualcuno? Fare propaganda, aiuta qualcuno di quegli esseri umani in condizioni disperate?

 
At 8 settembre 2010 alle ore 20:12, Blogger Mauro Erro said...

Dai Gianpaolo, si vede dal tuo fare battagliero che hai convinzioni radicate, ma il taglio del post è di tutt'altro genere, certo non polemico. Come ho scritto avremo modo di affrontare il discorso da molteplici punti di vista ponendoci delle semplici domande e attenendoci per quanto possibile ai fatti. La ricerca compresa. Siamo sostanzialemente d'accordo sul fatto che gli ogm non c'entrino con la fame nel mondo e so che giggioneggi dimenticandoti delle campagne di comunicazione che vedono gli ogm come rimedio alla crisi alimentare. Così come parleremo di quelli che vengono chiamati "piani di sviluppo" in Africa e che hanno a che vedere con colture ogm. Tra l'altro, se fosse così vizioso l'accostare cibo e ogm non si capirebbero neanche i frequenti paragoni con il cibo biologico circa la capacità nutritiva o la bontà. E, per la cronaca, non si capiscono perchè non solo non vanno al centro della questione, ma soprattuto perchè è un accostamento bizzaro visto che il biologico è un modo di condurre la coltura. Per assurdo potrei coltivare una patata ogm in biologico, appunto. Un saluto.

 
At 8 settembre 2010 alle ore 22:42, Blogger Gianpaolo Paglia said...

caro Mauro, la campagna di chi sostiene che gli OGM sono il rimedio a tutto, secondo me sbagliando, non e' nulla in confronto a quella di coloro che ritengono che siano il male assoluto.
OGM biologici, per assurdo? Ma quale assurdo.

 
At 9 settembre 2010 alle ore 10:24, Blogger Mauro Erro said...

Vedi che siamo d'accordo? E' assurdo nella misura in cui s'accostano le due cose. Per chiarirci del tutto: in Italia, in tutto il settore dell'informazione, si è quasi estinto il giornalismo d'inchiesta. Noi cercheremo solo di affrontare l'argomento parlando dei molteplici aspetti (Rivoluzione Verde, le multinazionali, i piani di sviluppo, le organizzazioni, gli agrocarburanti, le biotecnologie ecc. ecc.) cercando di raccontare con senso di Responsabilità e vagliando attentamente i fatti così come abbiamo scritto di camorra ricostruendo lo scenario in cui è avvenuto un efferato omicidio (confermato il giorno da chi si occupa di camorra come la Capacchione o Saviano su Repubblica). Cercheremo anche di usare il mezzo web al meglio: cioè sfruttando la possibilità di una comunicazione orizzontale in cui i lettori sono coautori soprattutto quando operatori come te. Spero che tu voglia contribuirvi confutando dati o proponendone di tuoi. Porsi delle domande non credo sia sbagliato soprattutto quando si serve un unico interesse: quello dell'informazione. Chiedersi, ad esempio, se la posizione, quasi monopolistica, della cooperativa vivaista Rauscedo sia un limite o un vantaggio per il movimento viticolo italiano (è solo una domanda che da un po' mi frulla per il cervello). Ciao.

 
At 9 settembre 2010 alle ore 14:00, Anonymous Guido FUSCO said...

Dice bene Mauro, "(...) sulla bontà e salubrità degli ogm" è bene che sia la scienza a dare risposte in merito. Certo, a patto che i governi facciano fare ricerca in tal senso.
Come forse saprete, in Italia, la ricerca pubblica sugli OGM è bloccata da più di dieci anni. Allo stesso modo, governi di centro-sinistra e cemtro-destra, hanno vietato la ricerca con argomenti che spesso hanno sfiorato il ridicolo.
E proprio l'inettitudine della classe politica, porta alla scandeza di numerosi brevetti...che le multinazionali poi ricomprano. Quelle stesse multinazionali che ricorrrono nei discorsi degli ogm-free.
Non vi sembra pertanto utile, alla stessa discussione avanzata da Mauro, un attegiamento più responsabile da parte della classe dirigente, anzichè arroccarsi su posizioni ideologiche?

 
At 11 settembre 2010 alle ore 00:53, Anonymous barbara said...

ciao mauro,
approfitto ancora dei tuoi spazi.
E' da poco stato approvato da aiab il disciplinare del vino biologico. E' larghissimo, permette cioè un mucchio di interventi in cantina (cosa secondo me poco conforme ad una logica bio, ma è la mia singola opinione). Unica cosa su cui si mantiene fermo è il divieto di utilizzo di OGM e derivati da OGM.
Quindi una contraddizione c'è tra il proclamarsi biologico (perché oggi tira commercialmente) e il difendere l'impiego di ogm in agricoltura. Se un imprenditore agricolo sostiene l'impiego di ogm secondo me non dovrebbe potersi fregiare del rinomato marchietto biologico, ma anche questa è solo una mia opinione.

@fusco
se la ricerca sugli ogm fosse condotta in laboratori ermeticamente chiusi io sarei d'accordo. salvo ovviamente chiedersi se tutti quei soldi spesi in ricerca non avrebbero dato risultati migliori se usati in un altro modo, ma questo è un altro discorso.
il problema è che la ricerca non si svolge in contenitori ermetici e che anche chi non li vuole li subisce.

io non costringo te a mangiare le pericolosissime uova del contadino, tu (in senso lato) non costringi me a mangiare cibo contenente ogm. a me sembra semplice...

 
At 11 settembre 2010 alle ore 20:09, Anonymous Antonella Padulano said...

achtung acthung!!!
dalla vis polemica "seria",ovvero quella,costruttiva(dove riportate notizie, informazioni, dati etc etc)spero non vi spostiate su argomentazione del tutto personal-ideo-logiche, perchè a noi miseri lettori poco importa e malgrè nous non abbiamo molto tempo a disposizione. Ma se l'argomento, come in questo caso,desta interesse un po' di tempo lo si trova molto volentieri per la mise en "conoscenza" su siffatte problematiche.
Grande nota, di gusto e di merito, per la scelta delle immagini.

 
At 11 settembre 2010 alle ore 23:35, Blogger Gianpaolo Paglia said...

OGM e biologico non devono necessariamente essere contrapposti. Al contrario, ritengo che tutti gli OGM che permettono di risparmiare la dispersione di ingenti quantita' di fitofarmaci nell'ambiente, facilitando tra l'altro la coltivazione biologica, potrebbero esserne i migliori avvocati.
I disciplinari oggi vietano gli OGM, molto probabilmente perche' e' stata fatta una campagna, direi di piu', una propaganda fortissima contro di essi. Ma le cose possono cambiare, quando l'informazione corretta potra' finalmente essere data.
Nel frattempo sara' necessario rispettare le regole vigenti, e magari andare a trattare la vigna, con zolfo e rame sia chiaro (ma anche se non di sintesi sono pur sempre fitofarmaci), fino ad oltre 20 volte in un annata come questa. Chissa se la gente questo lo sa.

 
At 12 settembre 2010 alle ore 23:07, Blogger Unknown said...

@Barbara
Non capisco sinceramnete che vuoi intendere per ricerca condotta in laboratori ermeticamente chiusi. Bah!!
Ad ogni modo io intendo ricerca pubblica, che ripeto cara Barbara, in Italia è bloccata da circa 15 anni in Italia...dunque tranquillizzati, i tuoi soldi di contribuente sicuramente non vanno in quel settore. Quello che invece a me interessa, come contribuente, è che lo stato ha sovvenzionato le numerose iniziative di Capanna, Petrini et al...beh se tu permetti come contribuente vorrei almeno sapere l'impatto che ha avuto sulla nostra economia.
In merito a ciò che mangiamo, mi sembra che nel mio commento precedente non ho per niente paventato una pericolosità dell'uva del contadino costringendo chicchesia a mamgiare cibo transgenico (per tua informazione poi, ne mangi ogni giorno), per cui, la chiusra finale, permettimmi di dirtelo, te la potevi risparmiare.

 
At 15 settembre 2010 alle ore 08:27, Anonymous Anonimo said...

@Mauro
Premesso che Tomacelli avrebbe ragione se, e solo se, Bressanini avesse affermato che gli OGM risolvono la fame nel mondo (cosa che non mi pare). Vorrei solo aggiungere una riflessione sull'approccio metodologico al tema.

Il continuo riferimento al benaltrismo ("ci sarebbe ben altro da fare che gli OGM..." o qualsiasi altra cosa che non piace) come metodo di dialogo è abbastanza sterile.

Negli anni '60-'70 si sarebbe potuto sfamare il mondo con la politica, ma lo fece la rivoluzione verde (pur con tutti i suoi limiti).
Non mi pare che la politica abbia invece (in 40 anni) mai voluto e potuto fare altrettanto, anzi, quando ci ha messo le mani sopra (Lysenko in russia, il Grande Balzo di Mao in cina) ha fatto quantomeno dei milioni di morti per fame in più, non certo in meno.

Ora, le multinazionali, si sa, sono brutte e cattive. Siamo tutti d'accordo. Ma non raccontiamoci la favola che per sfamare il mondo si debba tornare ad un'agricoltura pre-industriale. Questa è una sonora scempiaggine che se messa in atto trascinerebbe in carestia l'intero pianeta (carestie che, anche nel nostro paese, prima di Strampelli, non è che fossero così inusuali).

L'invito è dunque di parlarne sì, ma con la coscienza che ogni strumento non va valutato secondo la lente ideologica, ma piuttosto secondo un approccio rischi/benefici e alla luce delle conoscenze disponibili. Cosa a quanto pare assai dura da fare, visto che davvero in pochi sembrano saperlo (volerlo) fare.

A presto

 
At 15 settembre 2010 alle ore 10:17, Blogger Mauro Erro said...

@ Lancillotto:

1) Tomacelli ha ragione quando afferma che gli ogm non servono a sfamare il mondo. Su questo siamo tutti d'accordo, immagino, appunto anche Bressanini. Tomacelli o chi per esso non ha ragione "se e solo se" Bressanini afferma qualcosa.

2) Siamo d'accordo. Io non parlo di Ogm, tutt'al più parlerò di quelli applicati all'agricoltura quando sarà il momento.

3) Forse non ho capito: vuoi opporre alla Politica, la Scienza?

4) Prima di parlare di soluzione e di avere delle risposte, permettimi di farmi/ci altre domande per capire problemi ed eventuali cause.

5) è divertente questo continuo riferimento alle ideologie. Io ho 32 anni, quando il muro di Berlino è caduto ne avevo 11. Le ideologie non esistono più, tranne quella capitalista abbastanza acciaccata. Noi vogliamo solo parlarne ed ogni contributo (fattivo) è molto ben accetto.

Ciao e grazie.

 

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