Che Polli
lunedì 24 maggio 2010
Tratto dal libro Se niente importa, perché mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer, ed. Guanda
Abbiamo riscontrato un’influenza massiccia dell’agroindustria in ogni circostanza: nella ricerca accademica, nello sviluppo delle politiche agricole, nelle regolamentazioni governative e nell’applicazione delle normative. 1
Oggi non è raro che la carne faccia mezzo giro del globo per arrivare nel tuo supermercato. La distanza media coperta dalla nostra carne si aggira su duemilacinquecento chilometri. 2
Nel 1946 l’industria avicola si rivolse alla genetica e, con l’aiuto dell’USDA, lanciò il concorso per il "Pollo del Domani"
La genetica stessa dei polli, così come il loro mangime e il loro ambiente, era ormai fortemente manipolata per produrre quantità abnormi di uova (ovaiole) o di carne, specie di petto (broiler).
Quel che è peggio, questi polli dalla genetica grottesca non hanno occupato solo una fetta della produzione industriale: in pratica, oggi sono i soli allevati per il consumo alimentare. Una volta si allevavano decine di razze (Jersey Giants, New Hampshire, Plymouth Rock), tutte adattate all’ambiente della loro regione. Oggi abbiamo i polli industriali.
Oggi due aziende possiedono i tre quarti della genetica di tutti i polli da carne del pianeta.
Prendi un foglio di venticinque centimetri per trenta e pensa che ci sia sopra un pollo adulto grande quanto un pallone da football con le gambe. Immagina trentatremila di questi rettangoli in un’unica area. (I polli da carne non sono mai chiusi in gabbia e non sono mai stratificati). Adesso chiudi l’aria con muri senza finestre e mettici sopra un soffitto. Aggiungi sistemi di ventilazione, riscaldamento, abbeveraggio e alimentazione (addizionata di farmaci). Questa è una fattoria.
Primo, trova un pollo che ingrassi con la minor quantità di mangime possibile. I muscoli e i tessuti grassi di questo broiler di nuova concezione cresceranno considerevolmente più in fretta delle sue ossa, causando deformazioni e malattie.
Per produrre il tuo broiler, lascia le luci accese quasi ventiquattr’ore al giorno durante la prima settimana di vita dei pulcini. Così l’incoraggerai a mangiare di più. Poi spegni un po’ le luci, dando loro, diciamo, quattro ore di buio al giorno, il minimo di sonno perché sopravvivano. […] Perlomeno, i Broiler di solito arrivano alla macellazione dopo 42 giorni di vita, o sempre più spesso dopo i trentanove…(in condizioni normali, solo lo svezzamento dei pulcini dura 60 giorni, n.d.a.)
Non c’è un solo tacchino di quelli che compri al supermercato che potrebbe camminare normalmente, non parliamo di saltare o volare. Lo sapevi? Non possono neanche avere rapporti sessuali. Neppure quelli cresciuti senza antibiotici, né quelli biologici né quelli allevati a terra né nessun altro. Hanno tutti lo stesso stupido patrimonio genetico e il loro corpo non glielo permette. 4
Gli studi scientifici e la documentazione governativa indicano che quasi tutti i polli (il 95%) sono contaminati da Escherichia coli (un indicatore di contaminazioni delle feci) e tra il 39 e il 75% della carne di pollo che arriva sui banchi dei negozi ne è ancora infetta. L’8% è contaminata da Salmonella (un dato in calo rispetto a qualche anno fa, quando era infetto un pollo su quattro, cosa che accade ancora in alcuni allevamenti). Dal 70 al 90% è affetto da un altro batterio potenzialmente letale, il Campylobacter. Di regola si usano bagni di varecchina per togliere lerciume, odori e microbi.
Ovvio, i consumatori potrebbero accorgersi che i loro polli non hanno proprio il sapore giusto – quanto può essere buono un animale imbottito di farmaci, infestato di malattie, contaminato di merda? - , ma le carni saranno iniettate (o gonfiate) di brodi
I risultati, pubblicati nel 2005, mostrano che l’origine della pandemia del 1918 (l’influenza detta spagnola n.d.a.) fu un tipo d’influenza aviaria.
In Video: allevamento di galline ovaiole
1 Pew commission in uno studio per valutare l’impatto ambientale dell’allevamento intensivo.
2 Si veda Rich Prog et al. Food, Fuel, and Freeways: An Iowa perspective on how far food travels, fuel usage, and green house gas missions, Leopold Center for Sustainable Agriculture.
3 George E.
4 Frank Reese, avicoltore
5 Si vedano Jeffrey K. Taubenberger et al. Characterization of the 1918 influenza virus polymerase genes, in
posted by Mauro Erro @ 09:32,
1 Comments:
- At 24 maggio 2010 alle ore 15:29, GIOVANNI SCARFONE said...
-
ormai da anni cerco di evitare assolutamente la carne e le uova di pollo e tacchino,abituato a vederli crescere in maniera naturale, aborro al pensiero che un pollo sia pronto da mangiare in meno di 40 gg.
Ma mi domando come sarà la carne bovina e suina, e ho paura che anche in questo caso siamo costretti a mangiare veri e propri veleni.