
Didier e Catherine Champalou discendono da famiglie di vigneron ed in poco tempo – dalla seconda metà degli anni ’80 – hanno saputo affermarsi tra i migliori produttori della zona. A differenza di quello di Huet, di cui ho parlato
qui, questo vino fa dell’opulenza e della grassezza una sua caratteristica, senza dimenticare, ovviamente, il classico finale acido-sapido che appartiene agli chenin blanc di questa denominazione. Da terreni argillosi e dopo un passaggio in vecchie botti, questo vino si è presentato di color oro carico brillante e intenso di riflessi scintillanti. Al naso, che definirei “cicciuto”, tanta materia in primo piano, frutta di ananas, ma anche note di frutta secca e sfumature minerali. Al palato la beva è appagante, piena, grande volume nel centro bocca, ma buona verticalità, minerale chiude molto lungo su una scia sapida. Brioso.
Salsa.
posted by Mauro Erro @ 12:38,
0 Comments:
<< Home