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Eccoci qui, di nuovo Ippolito. Beh, trattasi di coincidenze. Mi è capitato di poter bere il Ripe del Falco in una verticale con degli
amici e di, come al solito, imparare qualcosa di nuovo. Fino a qualche giorno fa il
1991 era il mio preferito, poi ho incontrato questo di stoffa e classe superiori. Rosso granato di fascino vetusto, al naso, nebbioleggiando, si distendeva con forza imprevista su registri terziari di spezie, di pelle e cuoio, con note di tabacco che di tanto in tanto facevano capolino, intramezzate da sussurri di rosmarino e polvere di caffè, respirava aprendosi su effluvi balsamici, penetrando con forza con una persistente liquirizia che dava il là ai frutti che inaspettatamente erano ben presenti con sentori di visciola, amarena e ciliegia. Al palato la bevibilità era compulsiva grazie ad una nerboruta acidità e il tannino perfettamente compiuto. Chiudeva asciutto. 21 anni e non li dimostrava affatto. Grandioso.
Bob Dylan.
posted by Mauro Erro @ 16:59,
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