Consigli per gli acquisti: Rosso di Montalcino 2015, Baricci
lunedì 8 gennaio 2018
C’è una cosa che amo particolarmente dei sangiovese di Toscana: l’eleganza e la finezza che i migliori possiedono. Vette cui difficilmente si giunge: poi puoi chiamarti pinot nero e trovarti in Borgogna nelle mani attente di un bravo vignaiolo, ma tutto è più semplice quando stai mediamente 1/1,5% gradi alcolici sotto. Passatemi la battuta, ma è quello che ho pensato quando incidentalmente ho messo gli occhi sulla retro etichetta facendo caso al grado. Quattordicivirgolacinque. E chi se ne era accorto; intanto, avevo scolato la bottiglia. Non è uno stupido inno a una gioia alticcia, a una bevuta allegra. Lo dico allo stesso modo in cui si direbbe di un romanzo da cui non si è riusciti a togliere gli occhi fino a giungere alla fine. E il bello è che nel caso del Rosso di Montalcino di Baricci la fine è ancora lontana. Tanto è, che in questi giorni di festa, con la scusa di farlo assaggiare a qualcun altro, ne ho stappate diverse. Finezza ed eleganza che potrei tradurre non solo come piacevolezza ma come dettaglio, misura, equilibrio. Dire di questo vino come di un piccolo Brunello sarebbe una sintesi sbagliata, perché invece rivendica il proprio status giovanile con un frutto croccante ben presente arricchito dalle spezie, dalla nota di goudron, da quelle floreali e in assenza dell’intreccio di erbe officinali che spesso propone il Brunello di casa Baricci. Al sorso è pieno senza essere invadente, saporito, di bella freschezza ed energia, lungo. Avesse un po’ di profondità in più starebbe tra i grandissimi, ma già è tantissime cose. Per 23 euro circa in enoteca.
posted by Mauro Erro @ 14:00,