Gli episodi: Roma - Napoli



Ormai manca poco più di un minuto alla fine della partita, su passaggio arretrato di Rudiger, centroboa aggiunto nella nostra area, Perotti tira a giro di destro. Lo ha già fatto una decina di minuti prima e Reina (9), volando alla sua sinistra, ha smanacciato in angolo. Il tiro stavolta viene deviato da Koulibaly (7), uscito dalla linea per contrastare, e cambia direzione. Lo spagnolo sta caricando sulla gamba sinistra per buttarsi dallo stesso lato, invece, pianta il piede sul terreno bagnato, e da fermo carica sull’altra gamba intercettando in volo il pallone alla sua destra. La palla fortunatamente sbatte sulla traversa per tornare in campo: come se non bastasse, Reina, che non ha staccato mai gli occhi dalla palla, da terra la stoppa con il piede destro per mettere in calcio d’angolo con l’altro piede prima che Rudiger o Salah possano intervenire per ribadire in rete. 

Spesso capita che sia un episodio a decidere una partita, eppure il Napoli per tre quarti di gara aveva controllato con autorevolezza, fino a sprecare in più occasioni il terzo gol che l’avrebbe chiusa. Giocando come vorremmo tutti: ossia dominando la partita pur non avendo il controllo della palla lasciato a una Roma lenta, interpretando alla perfezione un altro tipo di ruolo. La Roma di contro, più che il secondo attacco del campionato, ci tiene a mostrare la sua solidità Breriana, la migliore difesa del campionato dietro la Juve. Una difesa a 4, nel senso di quattro centrali, due dei quali - Rudiger e Juan Jesus - modificati a laterali ma pronti a scalare quando la palla l’abbiamo noi; tre centrocampisti centrali - De Rossi, Strootman e Nainggolan - di cui uno, il belga, modificato a trequartista quest’anno, ottimamente controllato da Jorginho (6 e mezzo). A questi si aggiungono un evanescente El Shaarawy, Perotti, e Dzeko, isolato poco sopra il centrocampo e preso in mezzo da Albiol (7) e Koulibaly. Li pressiamo alti: o rilanciano lunga su Dzeko o, spesso, perdono palla. Rog (7 e mezzo) è un incontrista di rara velocità e tenacia - e dai piedi buoni -, morde senza paura le caviglie a chiunque gli capiti a tiro, anche a De Rossi prendendosi un giallo. Ci permette inoltre di tenere in cabina di regia Jorginho che con i suoi tocchi la mette dietro le linee per Hamsik (7) o Insigne (7): Spalletti ci prova a tenerli bassi nel secondo tempo, prima con Rudiger e poi con Bruno Peres, ma è prontamente punito con il secondo gol; il napoletano, solo soletto, pennella di sinistro per Mertens (8). Il nostro falso nueve merita i complimenti e la tirata di orecchie, se invece di calciare prima della sostituzione avesse passato la palla ci saremmo risparmiati i dieci minuti finali di tensione. 
E adesso il Real venga pure al San Paolo, per farci godere di una bella partita.

Ventisettesima di campionato.  Roma - Napoli 1 a 2

[prove tecniche di rubrica di un tifoso anglo-napoletano: Il deserto dei leoni] 

posted by Mauro Erro @ 09:02,

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