Champagne a Natale: Fiorentina - Napoli



Vincerle tutte per accontentare le nostre ambizioni non è facile, non dipende solo dal gioco, è questione anche di una certa mentalità, pure di un poco di fortuna. Se ad esempio Zielinski (5 e mezzo), su una ripartenza ben gestita da Reina (s.v.), poi Insigne (8), Hamsik (6 e ½), con assist di Callejon (7), tirasse di prima di destro, invece di scegliere di andare sul sinistro per un tiro sporco ribattuto in rete da Mertens in fuorigioco, parleremmo probabilmente di un’altra partita, chiusa al primo tempo sul 2 a 0. Parleremmo di un’altra partita se Chiriches (6 ½) non si fosse infortunato, lasciando il posto ad un impacciato Maksimovic che non ci permette uscite in tranquillità in palleggio, fa salire la pressione della Viola, abbassa il nostro baricentro. Parleremmo di un’altra partita se Callejon non deviasse in rete la punizione di Bernardeschi. E ovviamente parleremmo di un’altra partita se la squadra non peccasse di sufficienza, i nostri giovani (e meno giovani) non sbagliassero. Bernardeschi non può fare 50 metri di campo da solo incontrastato. Ghoulam deve stringere su Zarate, Maksimovic andare ad aiutare il compagno. Infine 3 a Tagliavento, capace di condizionare nel bene e nel male una partita con un arbitraggio pessimo tra gol in fuorigioco ed espulsioni mancate. Complimenti alla Fiorentina, che come il Napoli cerca di proporre un gioco divertente. Anche se Brera non avrebbe apprezzato la partita. Chiosa su Gabbiadini (7), un fuori contesto anche nei comportamenti fuori dal campo con la sua normalità, che ieri ha mostrato qualcosa delle sue qualità, peccato che molte siano poco utili al Napoli. Se era un saluto, grazie assai, e buona fortuna.

Diciottesima di campionato. Fiorentina - Napoli 3 a 3

[prove tecniche di rubrica di un tifoso anglo-napoletano: Il deserto dei leoni]

posted by Mauro Erro @ 10:57,

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