Ce la siamo cavata: Napoli - Inter
sabato 3 dicembre 2016
Piotr Zielinski |
Per evitare che la sbornia di gioia dopo il perentorio 3 a 0 di ieri sera offuschi la vista, si potrebbe raccontarla in un altro modo. Aprile 2015, il Napoli gioca ad Empoli per il posticipo serale, viene dalla vittoria straripante con il Wolfsburg e affronta la squadra di Sarri al Castellani. Dopo il primo tempo, 3 a 0 per loro. Tatticamente il 4 2 3 1 di Benitez, lo stesso di de Boer e dell’Inter di ieri di Pioli, soffre maledettamente l’inserimento delle mezze ale. Ci si infilano da tutte le parti, attaccano furiosamente e in superiorità numerica la nostra area. Ciò che abbiamo fatto ieri dopo averlo preparato in settimana, con Hamsik spesso dietro le linee, debolucce, avversarie, a guidare l’attacco del Napoli. Il capitano, con Dzeko, è senza dubbio oggi il giocator più forte del campionato. Per distacco. Otto è il suo voto senza parentesi e in lettere: non alla prestazione, ma allo sportivo. Potrebbe tranquillamente starsene al Bayern, invece, rimane al Villaggio Coppola: mistero della fede.
Si potrebbe raccontarla anche così la partita di ieri: mai, neanche con la Juve o il Benfica, abbiamo offerto tante occasioni agli avversari, e dobbiamo ringraziare Reina (8) se l’Inter non ha riaperto la partita con Icardi due volte, tralasciando il reattivo intervento su Candreva del secondo tempo. In altre partite, un tiro, un gol. Figlio spesso di incidenti personali, rocamboleschi assist, involontari errori. La vita e il gioco sono pure tema di fortuna o jella nera.
Il miglior augurio che possiamo fare - non il massimo per i destinatari - è che invecchino presto i nostri Zielinski (7 e un quarto). Perché diano continuità alle loro prestazioni. Il polacco potrebbe prendere tra qualche anno lo scettro del capitano a centrocampo. Basterebbe vedere assist e gol per sottolineare nuovamente la comunanza: Hamsik, di destro, taglia il campo per Callejon (6 e mezzo) che di testa appoggia a Zielinski che, di interno destro, di controbalzo e di precisione la mette alle spalle di Handanovic. Sul secondo entrambi cambiano piede e giocano con il sinistro.
Finalmente sopra gli standard di questo campionato Hysaj e Gabbiadini (fanno 13 diviso due): il primo sempre attento, spesso in anticipo sulla palla o le caviglie di Perisic, l’altro più partecipativo, vivo e dentro la manovra.
Il miglior augurio che possiamo fare - non il massimo per i destinatari - è che invecchino presto i nostri Zielinski (7 e un quarto). Perché diano continuità alle loro prestazioni. Il polacco potrebbe prendere tra qualche anno lo scettro del capitano a centrocampo. Basterebbe vedere assist e gol per sottolineare nuovamente la comunanza: Hamsik, di destro, taglia il campo per Callejon (6 e mezzo) che di testa appoggia a Zielinski che, di interno destro, di controbalzo e di precisione la mette alle spalle di Handanovic. Sul secondo entrambi cambiano piede e giocano con il sinistro.
Finalmente sopra gli standard di questo campionato Hysaj e Gabbiadini (fanno 13 diviso due): il primo sempre attento, spesso in anticipo sulla palla o le caviglie di Perisic, l’altro più partecipativo, vivo e dentro la manovra.
Rimane una bella prestazione, un Napoli divertente e concreto, contro un avversario certo in difficoltà, ma che ha dalla sua ottime individualità. Rispetto all’anno scorso abbiamo 3 punti in meno, un gol fatto in meno, 27 contro 28, ma ne abbiamo presi tre di più. Sintesi numerica molto efficace. Certo speravamo di averne 3 in più rispetto allo scorso campionato, ma molti dimenticano il clima di mesta e malinconica speranza di inizio stagione che accompagnava molti: sulla scommessa del giovane Napoli dopo il tradimento. E con tutto ciò che ci è capitato poi, infortuni e Champions compresi, credo che ce la siamo cavata benino.
Quindicesima di campionato. Napoli - Inter 3 a 0
[prove tecniche di rubrica di un tifoso anglo-napoletano: Il deserto dei leoni]
posted by Mauro Erro @ 10:12,