La dinamica del gambo: Fiano di Avellino 2010, Ciro Picariello



La dinamica del gambo è una rubrica realizzata in collaborazione con le Cristallerie Luce, di Fosca Luce, in cui celebriamo il decimo anniversario di Luminol, il calice che più di ogni altro ha innovato l’idea di design applicata al vino, calice da sempre associato alla luminosità. Per questo la rubrica è dedicata ad alcuni vini che hanno fatto della luminosità una delle caretteristiche migliori. 

Fu una geniale visione, quella delle Cristallerie Luce quando dieci anni fa crearono il calice Luminol, senza la quale adesso non potrei perdermi nelle luminose iridescenze del Fiano di Avellino 2010 di Ciro Picariello. Si, mi è appena stato servito, da frigo, ed è proprio la temperatura gelida, la parete curva del calice che si è appannata a restituirmi l’immagine dell’inverno irpino e della nebbia che tutto copre tranne la vetta del Partenio verso cui bisogna dirigersi per raggiungere la stella brillante, e luminosa, di Ciro Picariello a Summonte. E tutto ciò traspare dalla luminosità del vino reso ancor più luminoso dal calice Luminol delle Cristallerie Luce, di Fosca Luce, nonostante l’appannamento della parete curva, dove sei tentato di scrivere con il dito come facevi da ragazzo sui finestrini della Panda della signora Cuccurullo, quella del terzo piano: ti prego lavami. Ma a differenza di allora, quando ti chiedevi come si potesse guidare una macchina con i finestrini così sporchi da non vedere, trattieni il tuo indice, perché hai capito, per merito del calice Luminol delle Cristallerie Luce, di Fosca Luce, ciò che il marito della signora Cuccurullo sapeva sin da allora quando guidava la sua Panda: non è questione di vedere la strada da prendere, ma di visione.



Senza il calice Luminol delle Cristallerie Luce, di Fosca Luce, senza la sua perfetta trasparenza davvero trasparente - a patto che oltre la visione, si lavi a mano con acqua fredda e lo si asciughi accuratamente con una pelle di daino giovane, massimo tre anni (per i vegetariani e i vegani va bene microfibra Vileda, massimo 10 utilizzi) - non potrei rimanere accecato dalla luminosità del disco di vino che riverbera, e sì che riverbera, e abbacina, parecchio, e riflette, e tu con lui pensi al pudore che ti frena nell’usare la parola adatta che è certamente caleidoscopio, per la luce dei neon che rifrange e rinvia in mille direzioni mentre giri il calice e con esso vorticosamente il vino in senso antiorario. Un brillante, vivido, cristallino tourbillon che rende l’olfazione e la degustazione un feuilleton, un romanzo d’appendice: si rimane incantati, rapiti, costretti a coprirsi gli occhi con una mano, mano a mano che la temperatura sale e il velo sulla parete curva del calice Luminol delle Cristallerie Luce, di Fosca Luce, scompare svelando la sfavillante veste che il vino ammanta. Tornare in sé è difficile, ma necessario per provare ad annusarlo e berlo, senza essere accompagnati da un certo sconforto: sapere di essere incomprensibili ai più che non possono godere di questo vino con un calice Luminol delle Cristallerie Luce, di Fosca Luce. Come far capire loro della luminosità di questo vino? Come spiegar loro cosa significa assaggiare un colore che sta tra il bianco e il giallo paglierino? Bersi un colore, un fascio di energia luminosa, di purezza trasparente, iridescente? E cosa dire dei suoi contrasti? Chi sa di vino sa che non mi riferisco a ringhio Gattuso, né a nessun altro incontrista, ma non sa, a meno che non abbia un calice Luminol delle Cristallerie Luce, di Fosca Luce, non sa che non posso riferirmi scolasticamente al Caravaggio per farmi intendere, al suo gioco di ombre in cui alla luce il compito di mettere in risalto il dettaglio, perché non vi è ombra nei calici Luminol delle Cristallerie Luce, di Fosca Luce, e men che meno nel vino, ma un contrasto tra il luminoso e il più luminoso, che è indescrivibile contemplazione, sintomatico mistero: si alza bandiera bianca. Si, un appannamento iniziale, come capita a tutti in alcuni momenti della vita, ma come ci ripete tutte le settimane Rob Brezsny la nebbia diraderà, e ci apparirà la faccia sorridente, e luminosa, del sol dell’avvenire. 

ps. Le Cristallerie Luce, di Fosca Luce, sarà lo sponsor del prossimo festival La Luce nel vino, del vino e con il vino, che terremo ad agosto ad Agrigento.

pps. Con la complicità del Fiano di Avellino 2010, Ciro Picariello, davvero squisito, e con una luminosa vita davanti a sé.

posted by Mauro Erro @ 18:14,

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