L’ultima cena di Sirte
sabato 3 ottobre 2015
I piatti scelti dal menu:
- Lucertole spinose impagliate e verniciate
- Minestra di tuberi in mancanza di riso, coscia di pollo fujuta annegata in acquolina
- Ricordo di Muflone africano scuoiato in spezzatino con orecchio confit
- Sorriso di donna onorata sul letto di luna piena e tè dolce
- Carne in scatola con gelatina alla julienne e gallette accompagnata da un’insalata di pomodori e pezzetti di arance con razione di formaggio fuso e nervetti a fior di pelle
- Composta di datteri scomposta e non ancora ristrutturata
In un’ambientazione futurista, post-bellica ma non post-moderna – specchi in frantumi, viscere di panca, cassetti rotti e ritratti di famiglia che pendono dai muri, cena a lume di candela e finestre sbarrate – lo chef olandese Vincent Van Verde – verde è il colore del ricordo, del menu e della mise en place, forchette piatti bicchieri – tenta la sua rivoluzione gastronomica sociale mischiando le radici popolari al misticismo di certa cucina molecolare. Un continuo dualismo irrisolto tra mitteleuropa e africa, tra oriente e occidente, tra Francia e Italia, tra influenze cristiane e rivendicazioni mussulmane – si ricorda che il ristorante è chiuso nel mese del Ramadan e che non si servono alcolici ma tè, soprattutto alla menta - che segna una cucina, si direbbe, senza patria potestà: spiegazione elementare di incursioni azzardate, corsare e corse. Un monologo, a volte qualche buon dialogo tra gli ingredienti, piatti tuttavia troppo asciutti o prevedibili in taluni casi, redenti nel finale – sì, già visto – ricco di tensione. Quanto al servizio, quello militare è assolto: ne deriva un ritmo scandito finché c’è Guida altrimenti i sottoposti s’intruppano o spariscono come caduti in un’imboscata. Prezzi popolari, si può andare a credito o con debito di riconoscenza.
Voto: ambisce al sei e mezzo.
[Federico Godio, Rumore Bianco, Radio Shamal, Il libro è servito, L'ultima notte del Rais, Yasmina Khadra, Sellerio]
posted by Mauro Erro @ 08:34,