In punta di piedi
venerdì 14 novembre 2014
Pino Ratto, da I vignaioli storici |
Si fermò incantato ad ammirare dalle quinte Joséphine Baker che sul palco con la gonnellina di banane ballava un charlestone dimenando le anche come solo lei sapeva fare. Sorrise, brillavano i verdi occhi; bellissima, disse.
Nei camerini suonava battendo il ritmo con il piede guardando le foto di manouche Django Reinhardt – baffi a pennetta chitarra sigaretta – di cui non riusciva a pronunciare il nome senza provocare illarità con quella erre scrocchiante. Gesti precisi e decisi, donne gonne, vino jazz e calcio.
A quarant’anni indossò un camice per ventiquattrore di fila alla farmacia Pescetto, aperta giorno e notte, in piazza Acquaverde, davanti alla Stazione di Principe. Dottore in Farmacia per un giorno a Genova, gli altri sei in vigna tra Ovada e Rocca Grimalda perché tra i vecchi a quei tempi c’era un’abitudine, quando si da una parola è una parola. Soprattutto se data a tuo padre.
Se volevi andarlo a trovare dovevi telefonare alla mezza, sacra ora del pranzo, o alla sera, prima che si addormentasse.
Se volevi andarlo a trovare dovevi telefonare alla mezza, sacra ora del pranzo, o alla sera, prima che si addormentasse.
Donne gonne, vino jazz e calcio. Pino Ratto.
posted by Mauro Erro @ 15:20,