Finale di partita (ed Enogea 43)


È nato il nuovo numero di Enogea e se guardate il video con il sommario fotografico potete scoprirne gli argomenti. Per chi fosse interessato c’è anche il contatto del masna per acquistarne copia o per abbonarsi alla rivista. 

p.s. Tornato dai consueti giri mi sono reso conto di quanto sia stato strano quest’ultimo mese. Un romanzo in cui storie diverse si sono intrecciate mostrando legami inaspettati. Nei momenti di crisi si finisce con il guardarsi dentro cercando di capire cosa abbiamo di sbagliato. E capita che partite di calcio assumano significati non soltanto sportivi. Ieri sera abbiamo preso quattro scoppole dagli spagnoli che ci hanno dato una gran lezione di bel calcio. Noi eravamo troppo cotti per riuscire soltanto a pensare all’impresa. Ma è giusto così. Avessi dovuto scrivere io questa storia, avrei scelto proprio questo finale in fin dei conti. Il tifo timido dei primi giorni dei tifosi italiani soffocati dalla cappa di quest’ultimo scorcio di storia nostrana: scandali, malapolitica, crisi e sacrifici. Poi pian piano l’acquisire fiducia in se stessi, il bel gioco, la speranza, la semifinale con i tedeschi che ci ricorda che i tedeschi, alla fine, sono tedeschi. 
Ma stavolta l’impresa no. Mi basta la speranza, un pizzico di fiducia guardando al futuro ed un minimo di consapevolezza di chi siamo e di cosa potremmo essere. E forse un 4 a 0 è utile a capire cosa di noi dovremmo anche cambiare.

posted by Mauro Erro @ 12:30,

1 Comments:

At 9 luglio 2012 alle ore 13:59, Anonymous Anonimo said...

Da qualche parte si potrebbe dire "meglio 4-0 che 4 calci nel sedere". L'allegoria calcistica è sempre presente nelle sorti del paese, ma alla lunga ci si rende conto che anche qui l'analogia è valida solo per la letteratura. Che avessimo vinto o perso non sarebbe cambiato nulla, salvo una rapida, orgasmica euforia che avrebbe forse prodotto una spesa maggiore nelle successive due settimane (che poi spendere equivale a salvarsi è un assioma capitalistico tutto da dimostrare).

E poi, non c'entra nulla, ma trovo emblematica del periodo questa casellina che mi invita a dimostrare di non essere un robot per postare il commento :)

Luigi

 

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