Stati alterati (e contro la sindrome del trombone)
venerdì 25 maggio 2012
foto di Giampiero Pulcini
Quello che vedete in foto che tracanna allegramente Chambertin - Clos De Beze di Armand Rousseau risulta all'anagrafe con il nome di Giancarlo Marino, uno dei maggiori appassionati e conoscitori della Borgogna (e non solo) che io conosca.
Quello a sinistra che regge la bottiglia è Fabio Cimmino.
Oltre ad essere molto divertente in questa foto si colgono tanti aspetti interessanti.
1) Innazittutto è una scusa per rilinkare il sito degli alterati, dove ci trovate scritti di Giancarlo e di tante altre persone in gamba, simpatiche e divertenti.
2) Che ogni riflessione sul vino o racconto è tanto valida quanto frutto di un'esperienza vissuta. E attraverso gli assaggi, i viaggi, le bevute e il confronto con gli altri che sviluppiamo il nostro senso critico. Costretti quindi a ripetere infinitamente io io io, spesso si corre il rischio di prendersi troppo sul serio. E la leggerezza, la giusta dose d'ironia, goliardia eccetera ed eccetera sono l'unica ancora di salvezza che abbiamo.
3) La cornice ed i contesti. Non bisogna mai dimenticare, quando siamo intenti a vivisezionare il vino, il contesto in cui il vino lo beviamo e lo condividiamo.
La parte più bella sono le serate che passiamo con gli amici. Una (vabbè, più di una) buona bottiglia di vino, predispone bene. Tutto qui.
Quanto alla foto, può rimandare alla mente una delle ultime scene di Sideways, quando Paul Giamatti si spara in un bicchiere di cartone in un fast food uno Cheval Blanc del '61.
Al di là del vino, come scrivevo è questione di contesti e cornici. Noi avevamo avanti ciò che vedete qui sotto. Napoli.
Non c'è paragone.
posted by Mauro Erro @ 11:42,
2 Comments:
- At 25 maggio 2012 alle ore 23:00, Luca said...
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Esattamente. Non c'è paragone. E questo Clos de Bèze qui, corca che lo ribevono così buono. Tiè.
- At 28 maggio 2012 alle ore 22:26, Francesco Amodeo said...
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Quella foto è meravigliosa.