Pausa merenda: Torta allo Yogurt
mercoledì 28 settembre 2011
Ma qualcuno se le ricorda ancora le merende di una volta?
Le marmoree ciambelle metà bianche,metà nere per l’aggiunta del cioccolato, il pane, burro e marmellata o la semplice fetta di pane e olio prima che questo fosse definitivamente sostituito dalla nutella?
Le merende segnavano il tempo. A metà mattinata, a scuola, deliberavano la ricreazione, il via libera ai corridoi o al cortile, la pausa tanto agognata che da 10 minuti inevitabilmente slittava ai 15 o ai 20.
A metà pomeriggio dichiarava aperta la pausa dai compiti: finalmente era arrivato il tempo per il cartone preferito!
E adesso? Da quando “il certo languorino” ha preso il sopravvento e la merenda è diventata merendina o snack, qualcosa è cambiato.
Ci toccherà dar ragione al professor Montanari e asserire che la merendina ha ucciso la merenda?
La parola merenda deriva dal latino “mereo” e significa “ciò che si deve meritare”, durante il lavoro o lo studio.
La merenda faceva parte di un rito ed aveva una sua collocazione spaziale e temporale.
La merendina, invece, nel suo diminutivo rimpicciolisce, alleggerisce e ridimensiona il rituale cui eravamo abituati.
Ciò che abbiamo sostituito con il Tegolino, la Fiesta Ferrero o la semplice barretta al cioccolato o ai cereali è solo un malinconico ricordo.
Lo snack da agguantare in qualsiasi momento, dalla borsa o dallo zaino, da consumare continuando a far quello che si stava facendo o, addirittura, nei casi più tristi, sostituire il pranzo, ha ucciso il vero significato del rito della merenda.
Con la merendina, dice Montanari, è scomparso il tempo, quello del riposo e del ristoro, intervallo dal lavoro e dallo studio e lo spazio, perché come il pranzo o la cena essa aveva luoghi definiti per essere consumata. La merendina mordi e fuggi non ha più un luogo, si può afferrare e consumare ovunque, facendo altro, in luoghi deputati ad altro.
Triste, no?
Per esorcizzare potremmo provare a fare una lista delle merende e dei ricordi ad esse legate, ma anche una lista di ricette per vere merende.
Intanto vi lascio con il mio sugegrimento, una torta allo yogurt, pratica e facile da realizzare. Vi darà il tempo necessario per riappropriarvi dei ricordi e se la avvolgete in un pezzetto di carta stagnola sarà una valida alternativa al kinder Brioss, per voi, per i vostri bimbi e per tutti coloro che vorranno godere una meritata pausa!
Torta allo yogurt (ma anche Plumcake)
Ingredienti: 1 vasetto di yogurt naturale; 2 vasetti di zucchero; 3 vasetti di farina; 1 vasetto di olio di oliva extra vergine; 3 uova; un baccello di vaniglia; una bustina di lievito; la buccia grattugiata di un limone; 15 gr. di burro per lo stampo.
Preriscaldate il forno a 150°. Versate lo yogurt in una ciotola, sciacquate il vasetto quindi e utilizzatelo come dosatore per gli altri ingredienti. Nella stessa ciotola aggiungete poco alla volta tutti gli altri ingredienti. Cominciate con lo zucchero, le uova, la buccia grattugiata del limone e la vaniglia (con un coltellino affilato, aprite il baccello a metà per il lungo e raschiate via i semini interni). Mescolate con una frusta elettrica. Aggiungete poi la farina e il lievito e per ultimo l’olio di oliva. Dovete ottenere un impasto morbido. Imburrate una teglia rotonda oppure, se preferite, uno stampo da plumcake, versatevi il composto e infornate per 30/35 minuti.
NB: potete sostituire l’olio con la panna fresca oppure la farina con un vasetto di mandorle in polvere.
Adele Chiagano
ah
Le marmoree ciambelle metà bianche,metà nere per l’aggiunta del cioccolato, il pane, burro e marmellata o la semplice fetta di pane e olio prima che questo fosse definitivamente sostituito dalla nutella?
Le merende segnavano il tempo. A metà mattinata, a scuola, deliberavano la ricreazione, il via libera ai corridoi o al cortile, la pausa tanto agognata che da 10 minuti inevitabilmente slittava ai 15 o ai 20.
A metà pomeriggio dichiarava aperta la pausa dai compiti: finalmente era arrivato il tempo per il cartone preferito!
E adesso? Da quando “il certo languorino” ha preso il sopravvento e la merenda è diventata merendina o snack, qualcosa è cambiato.
Ci toccherà dar ragione al professor Montanari e asserire che la merendina ha ucciso la merenda?
La parola merenda deriva dal latino “mereo” e significa “ciò che si deve meritare”, durante il lavoro o lo studio.
La merenda faceva parte di un rito ed aveva una sua collocazione spaziale e temporale.
La merendina, invece, nel suo diminutivo rimpicciolisce, alleggerisce e ridimensiona il rituale cui eravamo abituati.
Ciò che abbiamo sostituito con il Tegolino, la Fiesta Ferrero o la semplice barretta al cioccolato o ai cereali è solo un malinconico ricordo.
Lo snack da agguantare in qualsiasi momento, dalla borsa o dallo zaino, da consumare continuando a far quello che si stava facendo o, addirittura, nei casi più tristi, sostituire il pranzo, ha ucciso il vero significato del rito della merenda.
Con la merendina, dice Montanari, è scomparso il tempo, quello del riposo e del ristoro, intervallo dal lavoro e dallo studio e lo spazio, perché come il pranzo o la cena essa aveva luoghi definiti per essere consumata. La merendina mordi e fuggi non ha più un luogo, si può afferrare e consumare ovunque, facendo altro, in luoghi deputati ad altro.
Triste, no?
Per esorcizzare potremmo provare a fare una lista delle merende e dei ricordi ad esse legate, ma anche una lista di ricette per vere merende.
Intanto vi lascio con il mio sugegrimento, una torta allo yogurt, pratica e facile da realizzare. Vi darà il tempo necessario per riappropriarvi dei ricordi e se la avvolgete in un pezzetto di carta stagnola sarà una valida alternativa al kinder Brioss, per voi, per i vostri bimbi e per tutti coloro che vorranno godere una meritata pausa!
Torta allo yogurt (ma anche Plumcake)
Ingredienti: 1 vasetto di yogurt naturale; 2 vasetti di zucchero; 3 vasetti di farina; 1 vasetto di olio di oliva extra vergine; 3 uova; un baccello di vaniglia; una bustina di lievito; la buccia grattugiata di un limone; 15 gr. di burro per lo stampo.
Preriscaldate il forno a 150°. Versate lo yogurt in una ciotola, sciacquate il vasetto quindi e utilizzatelo come dosatore per gli altri ingredienti. Nella stessa ciotola aggiungete poco alla volta tutti gli altri ingredienti. Cominciate con lo zucchero, le uova, la buccia grattugiata del limone e la vaniglia (con un coltellino affilato, aprite il baccello a metà per il lungo e raschiate via i semini interni). Mescolate con una frusta elettrica. Aggiungete poi la farina e il lievito e per ultimo l’olio di oliva. Dovete ottenere un impasto morbido. Imburrate una teglia rotonda oppure, se preferite, uno stampo da plumcake, versatevi il composto e infornate per 30/35 minuti.
NB: potete sostituire l’olio con la panna fresca oppure la farina con un vasetto di mandorle in polvere.
Adele Chiagano
ah
posted by Mauro Erro @ 11:48,