Il Cibo, la cucina, le donne al giorno d’oggi
venerdì 23 settembre 2011
È da un po’ che me lo chiedo e il post di stamane con i suoi vari interventi mi ha dato un ulteriore spunto di riflessione su quale possa essere la distanza tra noi “gastronomi o gastrofanatici” e la gente comune a cui aspireremmo rivolgerci.
Cosa significhi veramente il cibo, il vino, la cultura gastronomica e come queste cose si possano conciliare oggi, con i tempi serrati, la parità dei sessi con mamma e papà che vanno al lavoro, quando il lavoro c’è; come si possa scampare allo "scongelamento compulsivo" e ai prodotti industriali. Come costruire un dialogo tra noi e loro.
Oggi sul suo blog de IlFattoquotidiano.it Adele ha parlato di questo, in modo leggero, perché cibo e vino devono essere qualcosa che ci permette di essere felici perché ci arricchiscono oltre le calorie e non una condanna ad una continua polemica, agli insulti o peggio ancora. Ho appena letto un commento che ho trovato bellissimo, che riporto qui e che dovrebbe, come ha fatto con me, riportare tanti di noi con i piedi per terra e ad un approccio a queste cose più sereno e più colto. Il link lo trovate qui. Qualche suggerimento, (da scrivere lì) gradito.
Vanessa 1981
Io lavoro 8 ore al giorno, che col commuting fa 9 ore, che passiamo fuori di casa, sia io che mio marito che, purtroppo, il piccino di 4 anni. Siamo emigranti, quindi niente nonni che “aiutano” con il piccolo. E allora, come si fa? Si fa che la sera andiamo a prendere il bimbo all’asilo, e invece che guardare i programmi tv sulla cucina (non abbiamo la tv) io mi metto in cucina e mio figlio e mio marito giocano (coinvolgendomi) e chiacchierano. La cena e’ pronta in circa un’ora, quindi si mangia tutti insieme alle 7. Mangiamo la pasta, quasi tutte le sere, piu’ raramente andiamo di carne e contorno, anche perche’ e’ piu’ costoso.
Ecco, io non penso che sia difficile “fare tutto”. Nella nostra routine non c’e’ la frenesia di portare mio figlio a fare uno “sport” diverso tutte le sere… Forse e’ questo che fa la differenza. Avevo pensato che sarebbe bello andare tutti insieme in piscina una volta alla settimana, sarebbero 15 euro ben spesi, ma di domenica… Insomma io credo che si puo’ essere felici con molto poco, senza inseguire cose superflue…
Nel fine settimana, se il tempo lo permette, facciamo una passeggiata sulla spiaggia, cuciniamo qualcosa di speciale (pizza, ravioli, pasta fresca) tutto fatto in casa… Altro che robaccia surgelata…
Poi magari sbaglio, non lo so, pero’ sono davvero felice, e anche mio figlio lo e’, e questo e’ l’importante.
Quando si tratta di cucinare mio figlio vuole sempre partecipare, gli piace usare il mattarello, la rotellina tagliapasta, impastare la farina…
Se e’ contento lui lo sono anche io.
ah
posted by Mauro Erro @ 17:49,