Che si diano alle stampe
venerdì 2 settembre 2011
Come sapranno gli appassionati di vino più sfegatati che divorano le svariate pubblicazioni sul tema, siamo oramai agli sgoccioli e nelle ultimissime fasi delle guide ai vini che si avviano alle stampe per essere poi pubblicate tra ottobre e novembre.
In questi giorni il fisico da le prime avvisaglie di cedimenti strutturali, la coscienza diventa insistente e impone un’autoregolamentazione (dieta è parola impressionante) delle abitudini culinarie, s’insegue un regime di normalità che sia il più salutare possibile dopo aver seviziato il corpo per lunghi mesi.
Accade anche che, in questo periodo dove i ritmi diventano meno serrati, ci sia spazio per considerazioni, riflessioni o semplici ricordi di ciò che accaduto negli ultimi mesi nel lavoro di realizzazione: a proposito di ciò, questo post di Fabio Rizzari mi ha riportato alla mente due produttori (che certo non passano inosservati), un piccolo giro in Langa e alcuni vini assaggiati a Bra i primi di agosto, durante le finali di Slowine.
Il primo è Fulvio Bressan, vignaiolo friulano impetuoso e sanguigno (per chi non lo conoscesse consiglio la visione di questo video di Andrea Petrini) produttore di due vini rossi, lo Schioppettino 2006 (30/35 euro) e il Pignol 2000 (55/60 euro) davvero particolari. Due vini dai bouquet speziati, pungenti, ricchi di erbe aromatiche, dai nitidi sentori di rosmarino e timo, chiodi di garofano e pepe, e al sorso possenti, tesi e irruenti. Due vini davvero particolari, di buona realizzazione e da provare.
L’altro produttore è Davide Rosso dell’azienda Giovanni Rosso che, in compagnia di Fabio Pracchia e Jonathan Gebser, mi ha portato in giro per Serralunga e per la celebre vigna Rionda in una domenica pomeriggio di evasione per i redattori della guida.
Come ben scritto qui dal puntuale Davide Panzieri sul sito di Slowine, l’eccentrico Davide è venuto in possesso della parcella che fu di Tommaso Canale recentemente scomparso e, ancor prima, di Aldo Canale che, fino al 1993, conferiva le uve a Bruno Giacosa per il suo rinomato Collina Rionda.
Con Davide, Guido Porro e Ettore Germano saranno i nuovi interpreti – al fianco dei Massolino, della Fratelli Oddero, Luigi Oddero, Pira – del Rionda.
Gran parte della vigna in possesso di Canale è stata spiantata, tranne una piccola parcella con vecchie, contorte e bellissime piante sessantenni che vedete in foto.
Attualmente Davide vinifica altre due parcelle di Barolo da vigne del comune di Serralunga d’Alba, il Ceretta e La Serra. Più gentile il primo, femminile e floreale, di buona beva e di tannino gentile, più potente il La Serra, corpulento e vigoroso. Tra gli assaggi in cantina mi hanno colpito particolarmente il Ceretta 2009 e La Serra 2010, ma ci sarà tutto il tempo perché maturino i vini e per assaggiarli e seguirli nel tempo. In bottiglia ho bevuto un buon La Serra 2004, dal naso disponibile, balsamico e ancor compresso; dal sorso succulento chiuso da un leggero eccesso alcolico.
Ecco, due di quei casi in cui i vini somigliano a chi li fa, come si suol dire.
Cose che non sempre si scrivono su una guida.
Foto 2: Fulvio Bressan (tratta da Intravino)
Foto 4: Arabeschi in vigna Rionda
Accade anche che, in questo periodo dove i ritmi diventano meno serrati, ci sia spazio per considerazioni, riflessioni o semplici ricordi di ciò che accaduto negli ultimi mesi nel lavoro di realizzazione: a proposito di ciò, questo post di Fabio Rizzari mi ha riportato alla mente due produttori (che certo non passano inosservati), un piccolo giro in Langa e alcuni vini assaggiati a Bra i primi di agosto, durante le finali di Slowine.
Il primo è Fulvio Bressan, vignaiolo friulano impetuoso e sanguigno (per chi non lo conoscesse consiglio la visione di questo video di Andrea Petrini) produttore di due vini rossi, lo Schioppettino 2006 (30/35 euro) e il Pignol 2000 (55/60 euro) davvero particolari. Due vini dai bouquet speziati, pungenti, ricchi di erbe aromatiche, dai nitidi sentori di rosmarino e timo, chiodi di garofano e pepe, e al sorso possenti, tesi e irruenti. Due vini davvero particolari, di buona realizzazione e da provare.
L’altro produttore è Davide Rosso dell’azienda Giovanni Rosso che, in compagnia di Fabio Pracchia e Jonathan Gebser, mi ha portato in giro per Serralunga e per la celebre vigna Rionda in una domenica pomeriggio di evasione per i redattori della guida.
Come ben scritto qui dal puntuale Davide Panzieri sul sito di Slowine, l’eccentrico Davide è venuto in possesso della parcella che fu di Tommaso Canale recentemente scomparso e, ancor prima, di Aldo Canale che, fino al 1993, conferiva le uve a Bruno Giacosa per il suo rinomato Collina Rionda.
Con Davide, Guido Porro e Ettore Germano saranno i nuovi interpreti – al fianco dei Massolino, della Fratelli Oddero, Luigi Oddero, Pira – del Rionda.
Gran parte della vigna in possesso di Canale è stata spiantata, tranne una piccola parcella con vecchie, contorte e bellissime piante sessantenni che vedete in foto.
Attualmente Davide vinifica altre due parcelle di Barolo da vigne del comune di Serralunga d’Alba, il Ceretta e La Serra. Più gentile il primo, femminile e floreale, di buona beva e di tannino gentile, più potente il La Serra, corpulento e vigoroso. Tra gli assaggi in cantina mi hanno colpito particolarmente il Ceretta 2009 e La Serra 2010, ma ci sarà tutto il tempo perché maturino i vini e per assaggiarli e seguirli nel tempo. In bottiglia ho bevuto un buon La Serra 2004, dal naso disponibile, balsamico e ancor compresso; dal sorso succulento chiuso da un leggero eccesso alcolico.
Ecco, due di quei casi in cui i vini somigliano a chi li fa, come si suol dire.
Cose che non sempre si scrivono su una guida.
Foto 2: Fulvio Bressan (tratta da Intravino)
Foto 4: Arabeschi in vigna Rionda
posted by Mauro Erro @ 08:13,
1 Comments:
- At 2 settembre 2011 alle ore 12:59, Andrea Petrini said...
-
Bressan, un uomo un mito :)