Borgogna, appunti sparsi di viaggio
lunedì 25 luglio 2011
Il vino: Tra i tanti buonissimi il Clos St.Denis Grand Cru (très) Vieilles Vigne 2010 di Domaine Ponsot per l’intensità aromatica tale da rendere ciechi. Un’unica piece: per chi avesse la fortuna d’intercettare la cassa mista di 12 Grand Cru ed averne una. Prezzi da capogiro.
Le viticulteur: La bisnipote di Edouard Jayer, Cecile Tremblay, ha iniziato a produrre dal 2003 guadagnandosi in poco tempo fama e l’epiteto di probabile erede di Madame Lalou Bize-Leroy. Per dire una banalità la giovanissima viteculteur è una tipa tosta. Batteria commovente, la migliore qualitativamente considerando tutti i vini assaggiati; tra tutti il Vosne-Romanée 1er cru Rouges-du-Dessus 2010 prodotto dalla sua parcella di 0.23 ha.
Il ristorante: in passage St Hélène, a Beaune, Fabienne e Pierre Escoffier dopo esser passati dall’Ermitage de Corton, Troisgros, Ducasse, Ledoyen, hanno il loro Ma cuisine. Un Bistrot semplice ma da non sottovalutare nei prezzi – alla carta tra i 50 e i 65 euro – e nella qualità delle materie prime. Meravigliose l’escargots traditionnels, la terrina di Fois gras e il petto d’anatra: qui trovate, quando le trovate, le migliori animelle del comprensorio come disse giustamente un amico, servite a 38 euro. Carta dei vini mostruosa (e costosa) per la proposta. Abbiamo bevuto il celestiale totem Chateauneuf du Pape reserve des Celestins 1999 di Bonneau (280€).
Petit menu (3 portate) sui 30 euro.
L’occasione mancata: Nicolas Ragot a Givry per una divagazione dell’ultimo momento. I suoi 2010 conquistano sull’ultimo numero della Revue du Vin de France il coup de coeur e gli amici confermano. Per adesso tocca “accontentarsi” delle annate precedenti.
La divagazione: Loira, Sancerre, per andare a trovare Anne Vatan, figlia di Edmond, guardare l’ettaro di vigna del Clos de La Neore e assaggiare una delle quattromila bottiglie del 2010. Suggestioni: la delicatezza e la dolcezza di Anne si riverberano nel bicchiere. Finale salino luminoso e irradiante. Meraviglioso.
Lo scoop: Il nuovo Grand Cru di Domaine Ponsot: Montrachet.
Inaspettati: Che tra tante importanti denominazioni, village e ottimi vini si potesse essere colpiti da alcuni Marsannay certo non me lo aspettavo. Innanzitutto il Domaine di Sylvain Pataille, diplomatosi enologo nel 1997 – prima annata prodotta 2001 – con uno scuro e succoso L’Ancestrale rouge 2008, poi i vini del Domaine Audoin guidato dal giovane Cyril: tra gli altri Champ Salomon e Les Favieres eleganti, puliti e precisi.
La puntualità: In pochi giorni zeppi d’appuntamenti la puntualità è d’obbligo così come puntuali sono i vini di Jean Pierre Charlot di Domaine Voillot. Sugli scudi il Volnay premier cru Les Champans e i Pommard 1er cru Rugiens, Epenots e Pézerolles tutti targati 2010. Ma qui è il caso di dirlo: come si casca si casca bene.
I prodotti: le lenticchie vertes du Berry e la mostarda in grani di Edmond Fallot.
Prove attitudinali: prima o poi durante la visita da un produttore vi potrà capitare che vi venga servita una bottiglia alla cieca. Vi conviene indovinare o andare molto vicino al cru e all’annata che vi viene offerta se volete che la giostra continui a girare. Altrimenti rien ne va plus.
Fregature: capitano ed è bene fare attenzione perché potreste acquistare un Clos de la Roche Grand Cru con l’etichetta che sembra quella delle merendine all’albicocca. Centocinquanta eurini e un vino mediocre.
La libreria: Atheneum de la vigne et du vin, al numero 5 della rue de l'Hôtel-Dieu, a Beaune.
Il Libro: Ripailles, 1 Livre, 299 recettes! Stéphane Reynaud, pagine 480 - € 30; editore Marabout.
Divertissement: fare assaggiare ad alcuni produttori di Borgogna, sommelier e degustatori francesi, tre vini tre della Campania; sentire gli apprezzamenti e rispondere alle domande (ma veramente questo vino – fiano di Avellino – non fa legno?). Ma il greco batte tutti.
Italia-Francia: nella pugna della tavola portiamo la vittoria a casa. Carbonara, salami modenesi ed un sontuoso Barolo riserva Monfortino 2001 di Conterno. 3 a 1 e tutti contenti. Anche i francesi.
Il dono: Serge Germain che, stappandoti un commovente Beaune 1er cru Teurons 1978 Chateau de Chorey, ti dice: Bon anniversaire.
Panorami: Tutta la valle vitata della appellation St. Romain, poche case e 30 abitanti alle spalle, dal giardino di Alain Gras; le montagne dell’alta Savoia che attraversi sperando di ascoltare gli echi del Tour sul Col du Galibier; alcune prospettive dei Monts Damnès.
La battuta: Ha pigliato 'e palle ro ciuccio pe' lampadine fulminate. Malintesi, Fabien Cimmin dixit.
posted by Mauro Erro @ 15:27,
7 Comments:
- At 25 luglio 2011 alle ore 17:47, Luca said...
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Ma che sfaccimma 'e post bello!!
- At 25 luglio 2011 alle ore 18:34, said...
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Belli gli appunti.
Bello il dono. Caspita, piacerebbe festeggiare così anche a me un giorno... :) - At 25 luglio 2011 alle ore 20:16, said...
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Bello il post,
bella la gita,
belli i ricordi che rimangono - At 25 luglio 2011 alle ore 20:56, Mauro Erro said...
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quando si riparte?
- At 25 luglio 2011 alle ore 22:23, said...
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alla prossima mi portate?
- At 25 luglio 2011 alle ore 22:32, said...
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Deve essere stata una gran bella serata. Adesso ho capito come mai tutta quella Campania, Tecce e Pietracupa e Picariello, in una foto che avevo già visto su facebook, pubblicata dal grandebozzo.
Mi sa che prima o poi in Borgogna ci devo andare pure io... :-) - At 26 luglio 2011 alle ore 14:33, said...
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Solo un sorriso fisso che non mi va via.