A qualcuno piace caldo
lunedì 27 giugno 2011
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Per non sfidare la sorte, quindi, ieri a pranzo al Papavero di Eboli fresco stellato, conoscenza ormai di vecchia consuetudine da cui mancavo da un po’, quando ho visto che l’ultima bottiglia del Brunate – Le Coste 1999, autentico Barolo di Giuseppe Rinaldi*, era ancora lì dove l’avevo lasciata, ho deciso che bisognava tirarle il collo al di là dei crostacei o dei pesci a cui si sarebbe abbinato e degli oltre trenta gradi che il termometro segnava all’esterno. E mai scelta fu più giusta.
È dono di taluni vini di riuscire nell’impresa di abbinarsi a tutto o quasi – anche qui esistono regole ed eccezioni – di avere particolare leggiadria capace di trasportarti oltre un mollusco, una pastasciutta, una compagnia sbagliata o un luogo ameno, accompagnandosi ad un sorriso francescano che ti si stampa sul viso.
Avvolgenti e profondi i profumi di viola e radice di liquirizia, folate balsamiche e di china a cingerti affettuosamente, una delicata ciliegia sotto spirito, uno scuro brulichio di sottofondo.
Al sorso il tocco era vellutato, succoso ma scaltro, sanguigno e asciutto nel finale grazie al tannino sottile ma fermo e, fino a quando si riesce a tenere la bocca chiusa, si gode del turbinio di sapori e di erbe aromatiche che dal profondo della gola strepitano per un tempo incommensurabile.
*è ancora un adolescente, tra l’altro
ah
posted by Mauro Erro @ 10:10,