Cavoli a merenda
giovedì 2 giugno 2011
E a quella successiva - ma se si consumano soprattutto d’inverno e noi siamo praticamente a giugno, forse che avranno un altro nome questi cavoli qui - mi risponde, continuando a fare spallucce, che questi sono un po’ più “lunghi” del normale.
Sarà “digeribile” la sua risposta come lo sono i “cavoli a merenda”? Non saprei, intanto lunghezze a parte, questi cavoli sono tenerissimi, soprattutto adesso che cominciano le prime raccolte.
Per chi non ricordasse quale sia questa particolare tipologia di cavolo facciamo un breve riepilogo. Se siete frequentatori di birrerie, girate per il Nord-Centro Europa o abitate in Trentino, avrete fatto sicuramente la loro conoscenza mangiando hot dog, da quest’ortaggio infatti si ricavano i famosi crauti o “cavolo acido”, tipico contorno del wurstellone bavarese. Se abitate, invece, in altre zone d’Italia lo avrete mangiato per lo più insieme ai rigatoni, nelle zuppe o sotto forma di sformatino.
Il cavolo cappuccio, conosciuto in botanica con il nome di Brassica Oleracea, è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Crucifere, così dette perché i loro fiori hanno quattro petali che ricordano una croce, la stessa grande famiglia vegetale che comprende tutti i tipi di cavolo, cavolfiore, cavolo verza, cavolini di Bruxelles, cavolo nero, cavolo riccio, broccoli, broccoletti, rape, ravanelli, rucola e senape, tanto odiati da chi è particolarmente sensibile all’odore di zolfo che si sprigiona durante la loro cottura. I cavoli però sono molto salutari e tra i primi ortaggi raccolti e coltivati dall’uomo che li utilizzava non solo per scopi gastronomici, ma anche medicinali. I cinesi hanno coltivato una incredibile varietà di cavoli per migliaia di anni e gli antichi contadini romani, che li adoravano, si riferivano ai broccoli (dal latino bracchium) per indicare "le cinque dita di Giove", gli egiziani, invece, li usavano per prevenire la sbornia.
Al vapore infatti è stato cotto il cavolo cappuccio che la mia amica Teresa ha poi trasformato in sformatini (perdonate il gioco di parole) e questa è la ricetta per 12 monoporzioni:
Ingredienti: 3 cavoli cappuccio; una confezione di panna fresca da 250 ml; 20/30 gr. di parmigiano grattugiato; 2 uova; sale e pepe.
Togliete le foglie esterne dai cavoli e arrivate al loro cuore privandolo, se necessario, delle foglie più dure. Lavatelo e tagliatelo a listarelle sottili. Cuocete a vapore. Come vi avevo annunciato sono molto teneri in questa stagione per cui occhio alla cottura: bastano pochissimi minuti. Frullate il cavolo, quindi, con la panna, le uova e il parmigiano. Regolate di sale e pepe. Imburrate e infarinate 12 stampini da budino e riempiteli con il composto. Infornate in forno caldo a 180° per una quindicina di minuti. Serviteli come vi pare, Teresa suggerisce di decorare con qualche fogliolina di basilico e adagiarli su una fonduta di formaggio.
Adele Chiagano
Foto1: Piantagione di Cavoli
Foto 2: mix di cavoli
Foto 3: cavolo cappuccio del nostro orto by Mauro Erro
a
posted by Mauro Erro @ 09:38,
3 Comments:
- At 2 giugno 2011 alle ore 23:47, said...
-
ricetta lampo: millefoglie di cappuccio e pure' di patate, pezzetti di pancetta affumicata e pecorino. profumare con erbetta a piacere (facoltativo).
gp - At 3 giugno 2011 alle ore 11:18, adele said...
-
Ma grazie!!!! Ma il cavolo come lo usi, a crudo o cotto? e poi...dimmi di più!!!
- At 4 giugno 2011 alle ore 13:28, said...
-
il cappuccio va scottato. che dirti, prova! si porziona facile, viene un pasticcio buono anche freddo o tiepido, ideale come entrata insieme ad altre cosette