Vento Largo, Francesco Biamonti
giovedì 26 maggio 2011
Devo la scoperta e la lettura del libro di Francesco Biamonti, autore ligure, poco prolifico e arrivato tardi alla scrittura, ad un caro amico che me lo ha ripetutamente consigliato.
Un libro di viandanti, di vinti, di contrabbandieri in fuga per stretti e clandestini sentieri sospesi tra malinconici paesaggi liguri e nostalgiche speranze, tra frusti abiti, stanche azioni e ricordi in cui trovare sollievo o trattenuta disperazione.
Un continuo contrasto alimentato dalla luce, di una scrittura fragile e brillante come un cristallo, che illumina i paesaggi dando colore all’argento degli ulivi e degli aspri profili nel buio della notte, mentre la luna, in alto vigile, osserva l’ineluttabilità dei destini che si compiono. La stessa luce che a tratti illumina i personaggi sottraendoli alla loro solitudine, premio ad una vita di stenti in cui ogni atto si ammanta di triste e comune eroismo, vite che trascorrono tra paesini vuoti e dai nomi oscuri – Aurno, Luvaira –, casupole austere, severi e duri orizzonti, dove ogni gesto e silenzio solenne appare, agli stessi protagonisti, inutile.
Contrapposti, dunque, appaiono la semplicità (e la verità) cercata dal passeur Varì nello sguardo di una donna come Sabel, di un amore che diviene quasi incestuoso – avrei voluto essere io tuo padre – e la complessità di una vita dura di un agricoltore che, ad uno sguardo cinico, è un vero non-sense: tra ciò che sarebbe potuto essere e ciò che è, tra disincanto e fremiti mai sopiti.
Divengono così le Alpi liguri non solo confine naturale ma metaforico, confine vissuto in bilico, continuamente sospesi tra un inevitabile destino e il desiderio stesso, foss’anche solo una fuga dai propri pensieri, di cambiarlo; la battaglia tra la vita e la morte che subito si manifesta all’esordio: Nella luce distesa tra ulivi e solitudini di rocce arrivò il suono della campana mediana.
Ci guida così l’autore nella continua lotta che sempre si ripete, restituendo la vittoria a questi personaggi dando loro la vita, seppure per un istantaneo quanto fragile flash, in questo libro per viandanti: quelli alla continua ricerca.
Vento Largo
Francesco Biamonti
Edizioni Einaudi Tascabili
1991, pagine 120; € 13,5
a
Un libro di viandanti, di vinti, di contrabbandieri in fuga per stretti e clandestini sentieri sospesi tra malinconici paesaggi liguri e nostalgiche speranze, tra frusti abiti, stanche azioni e ricordi in cui trovare sollievo o trattenuta disperazione.
Un continuo contrasto alimentato dalla luce, di una scrittura fragile e brillante come un cristallo, che illumina i paesaggi dando colore all’argento degli ulivi e degli aspri profili nel buio della notte, mentre la luna, in alto vigile, osserva l’ineluttabilità dei destini che si compiono. La stessa luce che a tratti illumina i personaggi sottraendoli alla loro solitudine, premio ad una vita di stenti in cui ogni atto si ammanta di triste e comune eroismo, vite che trascorrono tra paesini vuoti e dai nomi oscuri – Aurno, Luvaira –, casupole austere, severi e duri orizzonti, dove ogni gesto e silenzio solenne appare, agli stessi protagonisti, inutile.
Contrapposti, dunque, appaiono la semplicità (e la verità) cercata dal passeur Varì nello sguardo di una donna come Sabel, di un amore che diviene quasi incestuoso – avrei voluto essere io tuo padre – e la complessità di una vita dura di un agricoltore che, ad uno sguardo cinico, è un vero non-sense: tra ciò che sarebbe potuto essere e ciò che è, tra disincanto e fremiti mai sopiti.
Divengono così le Alpi liguri non solo confine naturale ma metaforico, confine vissuto in bilico, continuamente sospesi tra un inevitabile destino e il desiderio stesso, foss’anche solo una fuga dai propri pensieri, di cambiarlo; la battaglia tra la vita e la morte che subito si manifesta all’esordio: Nella luce distesa tra ulivi e solitudini di rocce arrivò il suono della campana mediana.
Ci guida così l’autore nella continua lotta che sempre si ripete, restituendo la vittoria a questi personaggi dando loro la vita, seppure per un istantaneo quanto fragile flash, in questo libro per viandanti: quelli alla continua ricerca.
Vento Largo
Francesco Biamonti
Edizioni Einaudi Tascabili
1991, pagine 120; € 13,5
a
posted by Mauro Erro @ 10:50,
2 Comments:
- At 26 maggio 2011 alle ore 16:27, Angelo Peretti said...
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Adoro la scrittura di Biamonti. Mi piace ascoltare dentro di me il suono che sapeva imprimere alla scrittura, la scelta del succedersi delle parole. L'evocazione del colore, del timbro.
- At 26 maggio 2011 alle ore 19:22, said...
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Ce n'è voluta di pazienza, pazienza nell'azzurro, per tirar su tutti questi muri.