Ristorante Valleverde o Zì Pasqualina, Atripalda (AV)
giovedì 5 maggio 2011
Nell’attuale panorama della gastronomia e della ristorazione italiana, probabilmente, la trattoria Valleverde ad Atripalda in provincia di Avellino, rincorre quella che può essere definita la formula vincente. Pochi piatti, ma buoni (gli stessi, da sempre), materie prime eccellenti e a km zero, mano sapiente ed esperta, ambiente cordiale ed accogliente, cantina interessante, selezione giusta e accorta di formaggi e salumi, prezzi modici. Se poi si riflette sul fatto che il cibo ha un legame indissolubile con l’emozione e la memoria, allora Valleverde, è sicuramente vincente. Parliamo di trattoria, non di alta cucina, un tipo di ristorazione che preferisce di gran lunga la sostanza al concetto, la semplicità dei piatti, i sapori decisi, la genuinità delle materie prime e il legame con la tradizione che devono (e non, “dovrebbero”) essere elementi imprescindibili. Oggi come oggi, è, invece, sempre più spesso la categoria di ristorazione più ambigua e bistrattata. Per ragioni poco chiare o, meglio, a me poco comprensibili, la caduta di stile è più facile di quanto si pensi. E per colpa di queste oscure ragioni, spesso trattoria è un termine per indicare anche quei ristoranti di cui non si riesce a capire la collocazione a danno di quelle che, invece, trattorie lo sono davvero.
Il ristorante Valleverde si trova ad Atripalda, in uno dei centri commerciali più attivi dell’Irpinia, a pochi chilometri da Avellino e sede della storica azienda Mastroberardino. Per tutti, gli abitanti del posto e i frequentatori abituali, è meglio conosciuto come “Zì Pasqualina”, dal nome dell’energica zia che ne è stata la cuoca dall’inizio fino a qualche anno fa.
Fondato nel 1953 (con alloggio fino alla fine degli anni 70) è, oggi, solo ristorante ed è gestito da Sabino Alvino. In cucina c’è la nuora di Zì Pasqualina, Vincenza, ma la cucina è sempre la stessa, sempre buona, sempre capace di mantenere stretto il legame con la storia, l’identità e lo stato sociale del luogo in cui nasce e si trova. Qui si mangia, si beve e si respira Irpinia e continuano a sopravvivere quei piatti emblema della cucina tradizionale. Ecco appunto i fusilli e i ravioli al ragù, la ciambotta, la minestra maritata e le zuppe che abbiamo provato questa volta: di ceci con origano e olio ravece, di scarola e fagioli, buonissima, e di fagioli, castagne e porcini. Le carni sono locali e preparate secondo ricette classiche: di maiale con le patate e le pupacchielle, al sugo (riassaggiate a cui regaliamo un mega bonus), pollo ruspante e coniglio alla cacciatora (anche questo provato per la prima volta in questa recente visita e che abbiamo talmente apprezzato da farci pure la scarpetta), l’agnello e le braci; tutti piatti che hanno saputo mantenere un gusto pressoché invariato nonostante il passare del tempo, il cambio di mano e la globalizzazione.
Se a questo si aggiunge un’interessante selezione di formaggi e di salumi locali, affinati in loco, la possibilità di assaggiare più tipi di olio extra vergine di oliva e, non ultima, quella di spulciare, se fortunati e in giusta compagnia, tra le etichette e le annate più vecchie dei vini irpini gelosamente custoditi in cantina, allora potremmo considerare Valleverde, azzardando un po’, una sorta di bene comune per la valorizzazione e conservazione di un "patrimonio" rurale, economico e socio-culturale.
Trattoria Valleverde
Via Pianodardine 112, Atripalda (AV)
0825 626115
info@ziapasqualina.it
Adele Chiagano
a
posted by Mauro Erro @ 00:21,
6 Comments:
- At 5 maggio 2011 alle ore 08:16, said...
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Concordo in pieno su tutto. L'ultima mia (recente) visita con una coppia di inglesi è stato un pranzo quasi perfetto. L'unico appunto lo devo fare sulla trasparenza dei prezzi, ho notato una certa "furberia" miope ed inaspettata... Ottimo anche il loro aglianico sfuso (che dovrebbe provenire dall'areale taurasino).
- At 5 maggio 2011 alle ore 18:53, Alessandro Marra said...
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Un posto che non conoscevo se non di nome fino a qualche giorno fa: ci sono stato a pranzo il martedì dopo Pasquetta.
La cantina è spettacolare: uno di quei posti dove trascorrerei volentieri il mio tempo una volta passato a miglior vita. Se riesco a tornarci vivo, però, è meglio. Molto meglio. :) - At 5 maggio 2011 alle ore 18:55, Mauro Erro said...
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:-)
P.S. Grazie per le belle parole sul tuo blog. - At 6 maggio 2011 alle ore 09:20, antonio said...
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interessante
- At 24 maggio 2011 alle ore 18:59, said...
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mi chiamo come il titolare ho origini di atripalda e come un cretino non sono ancora venuto a mangiare da voi ,se fate i fusilli come li faceva mia nonna che era di atripalda proprio mi sa che dovrò venire per forza e allora a presto e bravi
- At 7 ottobre 2011 alle ore 09:16, hogan scarpe 2011 said...
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