Fave: oltre il cacio c’è di più
mercoledì 18 maggio 2011

E se molti italiani in questi ultimi giorni si sono astenuti dalle urne e dalle fave, rispettando il “monito” romano, noi che, invece, rispettiamo il ciclo regolare della natura vi esortiamo (se non siete affetti da favismo) al consumo della buona e sana leguminosa primaverile e a farlo anche senza il classico pecorino.
In questo periodo ce ne sono tante in giro, la loro semina, che avviene da ottobre a febbraio (a seconda del clima), assicura la presenza di fave fresche per tutta la primavera e parte dell’estate. La pianta delle fave è forte e vigorosa ed ha una crescita rapida, può raggiungere il metro di altezza e il suo frutto è un baccello carnoso lungo 25/30 cm; grazie alla sua capacità di arricchire il terreno di azoto, quella della fava è una coltura da rinnovo che solitamente precede le colture più impegnative. I primi baccelli, che arrivano a misurare 6/7 centimetri, possono essere consumati come i fagiolini e quindi cotti interi, quando invece raggiungono la giusta maturazione, arrivando ai classici 25/30 cm, si raccolgono con una leggera torsione verso il basso e si consumano freschi, mangiati appena colti, a quintalate o con un buon cacio di accompagnamento. Se non avete un orto o vi siete dimenticati di piantarle, non temete, ogni fruttivendolo che si rispetti ne avrà ceste piene fino a luglio, dovete solo fare attenzione all’acquisto: osservate bene i baccelli e assicuratevi che risultino croccanti e pieni, privi di macchie e screpolature. Potete, poi, conservare le vostre fave essiccandole o congelandole dopo averle sgranate e sbollentate.

La prima ricetta che vi propongo è una semplicissima insalata di fave: non dovete far altro che sgranare i vostri baccelli, sbollentare le fave (se necessario privarle della pellicina che le riveste, ma se sono tenere non ce n'è bisogno), condirle con scalogno a fettine; un trito di menta, maggiorana, e aglio; olio, aceto, sale e pepe. Dopo averle condite, mescolatele bene e lasciatele riposare per qualche minuto affinché si insaporiscano meglio, mangiatele come inizio pasto o come contorno o, se volete rispettare una dieta poco calorica, come pasto completo accompagnandole magari a qualche fettina di speck.

Il prossimo appuntamento con le fave prevede un primo piatto, una zuppa e un plumcake e non temete…non abbandoneremo proprio del tutto il pecorino!
Adele Chiagano
a
posted by Mauro Erro @ 01:36,