Chardonnay Kreuth 2008, Cantina di Terlano
mercoledì 6 aprile 2011
Chissà se, se lo aspettavano gli abitanti di Chardonnay, comune del Macon in Borgogna, 160 anime in tutto oggi, 25 per chilometro quadrato, che sarebbero stati sulla bocca di tanti.
Dal diciannovesimo secolo in poi hanno colonizzato buona parte del mondo vitato.
Per caso.
Come per caso pare nato questo vitigno, da un incrocio di pinot nero e una slava vigorosa detta Gouais blanc.
Il vitigno da qui emigrato in ogni dove ha un'incredibile varietà di componenti aromatiche che emergono in modi diversi a seconda dei terreni e dei climi dove viene coltivato: peccato che, soprattutto in Italia, sia stato, spesso, selvaggiamente sepolto da una spessa coltre legnosa.
Non è questo il caso.
Dal 1893 la cooperativa di Terlano, dai 24 soci ai circa cento di oggi, mantiene uno standard qualitativo di assoluto valore. Porfido il terreno, trecento metri l’altitudine media, la pergola come sistema d’allevamento.
Coniuga ricchezza e rigore: il registro estetico è quello tipico dello stile aziendale con i tratti minerali evidenti, sbozzati dalle tinteggiate floreali: un’albicocca madida di succo riempie la bocca permeata di freschezza; cadenzato dal picchiettio salino appare appena rilassato il finale ove s’allunga una vena di calore controllato: altrimenti, sarebbe stato perfetto.
Poco sopra i dieci euro, un vino che durerà almeno altri cinque anni.
Allorché resistiate.
Avviso al lettore: Ci sono volute 14 ore prima che un lettore correggesse un'inesattezza che avevo volutamente scritto. E, a parte coloro che non sapevano, considerando quanti lettori ha questo blog, devo dedurre che siate un po’ svogliati. Nel web 2.0 e nei blog il lettore è esso stesso autore. Siate meno indolenti.
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posted by Mauro Erro @ 00:43,
2 Comments:
- At 6 aprile 2011 alle ore 14:26, said...
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pure il Kreuth é vinificato in legno, o meglio in botte grande
- At 6 aprile 2011 alle ore 14:34, Mauro Erro said...
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Grazie. Commento prezioso. Corretto.