Bardolino Chiaretto 2009, Guerrieri Rizzardi
giovedì 7 aprile 2011
Tra un po’ parto per Verona; troverò rifugio sul lago di Garda: l’acqua a guardarla, per chi viene da una città di mare, calma, rilassa, rasserena anche quando, come in questo caso, manca l’infinito orizzonte che detta la fuga. Ci accontenteremo nella speranza di trovare una figlia d’ostessa che ci serva un rosso di lucido colore, grazioso, lieve e salatino Bardolino, a cui ci inciterà un bianco pallidissimo e asciutto – un Lugana? – come provò Monelli andando per ombre, di osteria in osteria, ottant’anni fa.
Rimedierò al tran tran operaio dell’annusa, assaggia e sputa durante la kermesse veronese, rallegrando lo spirito con questo vino gioviale e allegro, di beva salina e facile, di spontaneità e immediatezza floreale e fruttata a cui contribuiscono le uve corvina, negrara, rondinella, molinara detta anche rossana, barbera e sangiovese in piccola parte.
Con calma, poi, vi tornerò. Misurerò il disciplinare del ’68 camminando da Torri del Benaco a Peschiera, Valeggio sul Mincio, Sommacampagna, Caprino Veronese, ma solo dopo aver trovato, edito da Canesi di Roma, nel 1961, Vini d’Italia di Veronelli – ringrazio il lettore che me ne dia notizia – dove egli indicava la zona classica, prima “dell’abnorme allargamento”. Individuerò il cru Calmasino, andrò a Cavaion Veronese, Costermanno, Garda e Lazise, poi cercherò ad Affi.
Inseguirò Bardolino, soprattutto Chiaretto, rosati come questo e, se ce ne sono, anche più stuzzicanti e sinceri, per stiparli e berli quest’estate. Di corpo lieve, di sapore fragrante e gustoso, di sorso comodo: un po’ di spezie, un po’ di fiori, un po’ di frutta, un po’ di sale. Un po’ di questo e un po’ di quello senza strafare.
Vini concreti, utili come piacciono a me.
a
Con calma, poi, vi tornerò. Misurerò il disciplinare del ’68 camminando da Torri del Benaco a Peschiera, Valeggio sul Mincio, Sommacampagna, Caprino Veronese, ma solo dopo aver trovato, edito da Canesi di Roma, nel 1961, Vini d’Italia di Veronelli – ringrazio il lettore che me ne dia notizia – dove egli indicava la zona classica, prima “dell’abnorme allargamento”. Individuerò il cru Calmasino, andrò a Cavaion Veronese, Costermanno, Garda e Lazise, poi cercherò ad Affi.
Inseguirò Bardolino, soprattutto Chiaretto, rosati come questo e, se ce ne sono, anche più stuzzicanti e sinceri, per stiparli e berli quest’estate. Di corpo lieve, di sapore fragrante e gustoso, di sorso comodo: un po’ di spezie, un po’ di fiori, un po’ di frutta, un po’ di sale. Un po’ di questo e un po’ di quello senza strafare.
Vini concreti, utili come piacciono a me.
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posted by Mauro Erro @ 00:21,
1 Comments:
- At 7 aprile 2011 alle ore 22:17, Angelo Peretti said...
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Fantastico, grazie.