Significati: X 16

No, come potete vedere dalla foto X 16 non è l’ultimo modello di Suv alla moda né l’ultima scheda grafica per il vostro pc.

Il punto è che l’altro giorno mi è venuto a trovare un amico che non vedevo da tempo, mentre stavo degustando dei vini in batteria e coperti.

Aggiungo un posto a tavola ed inizia pure lui a sniffare e bere un sorso da ogni calice.

Ad un certo punto mi fa: Questo assomiglia al bagnoschiuma di mia moglie.
- Non mi sembra un complimento, rispondo io.
- Infatti non lo berrei, anche perché bevuto non mi piace. Ma sarà buonissimo, io non ci capisco niente lo sai. Di dov’è?
- Campano.
- Veramente? Non lo avrei mai detto. Ma io non ci capisco niente. E quant’è che costa?
- Tanto.

- Tanto quanto?
- 30, 35.

- Bah, non ci capisco proprio niente.

A quel punto ho provato a spiegargli dei vini enologici, dei vini artigiani, di Viniveri, Vinnatur e dei Triple A, dei vini biologici, biodinamici, biotici, ma niente, veramente non riusciva a capirci niente.

Però mi è venuto il dubbio che anch’io, delle volte, faccio proprio fatica a capire.


LIEVITO SPECIFICO PER FERMENTAZIONE IN BIANCO ZYMAFLORE x 16: Lievito per la fermentazione di vini bianchi moderni ricchi in aromi ad elevata capacità di produzione di aromi fermentativi DESCRIZIONE Ceppo originato da breeding, coniuga un’eccellente livello di produzione di esteri fermentativi, conservando un profilo aromatico fine e netto (carattere pof (-)), ad una sicurezza del decorso fermentativo anche in condizioni difficili quali non elevati livelli di torbidità dei mosti e basse temperature operative. Ideale per l’elaborazione di vini bianchi moderni (Popular Premium, Premium), a partire da vitigni dal profilo aromatico «neutro» od in caso di elevate rese in vigna. PROPRIETÀ ENOLOGICHE Caratteristiche fermentative : • Cinetica di fermentazione particolarmente rapida • Tolleranza all’alcol: fino a 16% vol. • Tolleranza alle basse temperature di fermentazione: a partire da 12 °C * • Basso fabbisogno in azoto • Tolleranza alle basse torbidità • Bassa produzione di acidità volatile e di H2S Caratteristiche aromatiche : Profilo aromatico intenso e netto: • Ceppo pof (-): non provvisto di cinnamato decarbossilasi, responsabile della formazione dei vinil-fenoli, mascheratori di aromi o responsabili di note pesanti, di tipo «farmaceutico» o «vernice» • Produzione di aromi fermentativi molto elevata (pesca bianca, fiori bianchi, frutti gialli). * È certamente possibile operare l’innesto dei lieviti a 8-10 °C, dopo sfecciatura; indispensabile in questo caso l’acclimatazione del lievito alla temperatura per aggiunta successiva di mosto. ZYMAFLORE X16 LIEVITO SPECIFICO PER FERMENTAZIONE IN BIANCO PROTOCOLLO DI UTILIZZAZIONE CONDIZIONI ENOLOGICHE • Consultare la dispensa «Guida Tecnica alla buona gestione della fermentazione alcolica» per maggiori informazioni sulle modalità di innesto dei lieviti e sul controllo dei momenti chiave della fermentazione. DOSE DI IMPIEGO • 20 g/hL MODALITÀ D’USO • Seguire scrupolosamente il protocollo di reidratazione del lievito. • Evitare sbalzi di temperatura superiori a 10 °C tra il mosto ed i lieviti al momento dell’inoculo. Il tempo totale del processo di preparazione del lievito non deve superare i 45 minuti. In caso di condizioni di fermentazione particolarmente difficili (temperatura molto bassa, chiarifica molto spinta, TAP molto elevato), o/e per ottimizzare le prestazioni aromatiche del lievito, utilizzare Superstart® nell’acqua di reidratazione. CONSERVAZIONE Nell’imballo originale integro: entro i limiti della DLUO indicata. Casi particolari: consultare la scheda tecnica. CONFEZIONI DISPONIBILI Sacchetto sotto vuoto da 500 g, raggruppamento in scatola di cartone da10 kg.
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posted by Mauro Erro @ 10:31,

8 Comments:

At 28 marzo 2011 alle ore 11:03, Anonymous Giancarlo Moschetti said...

Sono lieviti ibridi ottenuti incrociando Saccharomyces cerevisiae con altre specie di saccharomyces. In natura gli ibridi sono rarissimi, pertanto l'industria li prepara in laboratorio. Ovviamente, hanno performance superiori alla specie Sacc. cerevisiae in quanto si prende solo il meglio dell'altra specie. Un po' quello che è sempre stato fatto con i pomodori, patate ect: si incrocia la specie edibile con specie non edibili con caratteristiche agronomiche eccellenti, si fa uno screening degli esemplari ottenuti e si prendono gli incroci che hanno le migliori caratteristiche. Quindi no tecnologia GM, ma biotecnologia classica. Il problema è sempre lo stesso: perchè non utilizzare quelli ambientali che si evolvono all'evolversi dell'ambiente? E inoltre: vogliamo ricordarci che la fermentazione e una colonizzazione scalare di specie e di ceppi e non la colonizzazione di uno solo?
Punti di vista.
Ciao

 
At 28 marzo 2011 alle ore 11:48, Anonymous Armando Castagno said...

Personalmente, pur non intendendo affatto demonizzare in sé e per sé l'uso virtuoso della tecnologia nella produzione di alimenti, trovo che il vino sia cosa appena diversa dalle patate e dai pomodori, e che con riferimento ai vini a denominazione di origine l'utilizzo di siffatte macchine da guerra (sedicenti atte alla produzione di vini dal profilo aromatico intenso e netto, e sempre dannatamente uguale qualunque sia il mosto da fermentare) è una grave (nel senso di "pesante") interferenza esterna, che trovo bizzarro il legislatore non abbia mai considerato in alcun suo testo. Ne deduco che si andrà anche oltre, e - sempre personalmente, da consumatore - non ne sono entusiasta.

 
At 28 marzo 2011 alle ore 14:48, Blogger Mauro Erro said...

Tutto è lecito se legale e su tutto si può discutere. Ma perchè, ad esempio, non obbligare in retroetichetta l'elenco degli ingrendienti utilizzati. I consumatori sono troppo stupidi per partecipare alla discussione e dire la propria?

 
At 28 marzo 2011 alle ore 16:41, Anonymous Armando Castagno said...

No, gli industriali del comparto troppo potenti. E non parlo certo di Mastroberardino, per il quale l'amico Fabio ha usato questo termine in un recente pezzo qui sul tuo blog. Addirittura, l'elenco degli ingredienti è vietato per legge, non solo "non obbligatorio". Pazzesco, ma vero.

 
At 28 marzo 2011 alle ore 17:20, Blogger Mauro Erro said...

Ci sarebbe, tra l'industriale e il consumatore, un attore terzo: la stampa.

 
At 28 marzo 2011 alle ore 17:41, Anonymous Anonimo said...

Io, tanto per chiarire il mio pensiero, non sono contrario neanche agli OGM.
A me basterebbe sapere se un prodotto contiene OGM, lieviti ibridi o quel che volete, poi ognuno decide in modo "consapevole" se acquistare o meno un certo prodotto.
Se non è possibile, perchè troppo potenti coloro che producono e utilizzano certi prodotti, come sostiene qualcuno (a mio avviso a ragione, poi vai a sapere...), l'unica salvezza è la stampa. In questo sono con Mauro.

 
At 28 marzo 2011 alle ore 20:18, Blogger Unknown said...

La stampa? Che io ricordi, non ho mai letto una critica veramente negativa su di un vino. Al massimo qualche commento tiepido. Del resto le testate giornalistiche vivono di pubblicità ed è veramente difficile che una azienda investa in acquisti si spazio pubblictario su testate che non parlano più che bene del loro prodotto.

 
At 28 marzo 2011 alle ore 20:33, Blogger Mauro Erro said...

be' per stare in tema io non ne ricordo, di critiche negative, neanche sul web. Credo si possa chiamare "conformismo", pubblicità a parte. Che poi parlar bene possa risultare anche conveniente...

 

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