Empanadillas o Empanadas?

Divenute un piatto cult in Argentina le empandas, piatto latino di naturale derivazione araba, sono diffuse un po’ ovunque e ovunque rappresentano il piatto della festa.
Chiamatele empanadillas, chiamatele empanadas, le mezze lune che tanto assomigliano ai nostri calzoni o panzerotti ripieni, ci riportano subito alla mente l’usanza araba di inserire pezzetti di carne finissima dentro fagotti di pane (il kebab per esempio) e le loro origini, spagnole (della Galizia) e portoghesi, nascono evidentemente proprio dall’incontro con la cultura araba. I gustosi fagottini fecero infatti la loro prima apparizione nella Spagna medioevale durante le invasione arabe e da lì cominciarono a diffondersi: vengono menzionate, ripiene di frutti di mare, nel libro del cuoco Ruperto de Nola , pubblicato nel 1525, tra le ricette catalane, italiane, francesi e arabe.
In Galizia e in Portogallo l’Empanada è solitamente ripiena di tonno, sardine o chorizo, ma anche di merluzzo o carne di maiale ai quali si aggiunge sempre della salsa di pomodoro condita con aglio e cipolla. Saranno stati gli immigranti galegos a diffondere le empanadas in America Latina dove sono diventate un piatto popolarissimo?
Galizia, Andalusia, Portogallo, Filippine, America Latina, provate a nominarle oggi: le empanadas saranno subito associate all’Argentina, non solo asado, Belen e Maradona, l’Argentina è soprattutto empanadas! Famaillà, città del Tucumàn (una delle province Argentine) è addirittura la capitale delle Empanadas e qui c’è un vero e proprio Festival Nazionale a Settembre tutto dedicato ai panzerottini ripieni! I panzerotti argentini, il cui impasto è quasi sempre a base di farina bianca e burro (in alcuni luoghi viene usata la farina di manioca), hanno ripieni differenti da provincia a provincia: in alcune si usa il pollo, in altre la carne ( a pezzetti o sfilettata), spesso speziata con cumino e paprika; in altri posti ancora si aggiungono cipolle alla carne o uova sode oppure olive, e ancora, pesce, prosciutto, spinaci fino alla frutta per quelle dolci.
Ma le empanadas saranno più buone fritte o cotte al forno? Se cercate la ricetta (che troverete ovunque nel web) c’è sempre una variante al forno per quella fritta, ma io penso che la frittura sia una delle sue prerogative essenziali e fondamentali.
Le “mie” empanadas, che altro non sono che una semplice rielaborazione dei diversi “input” colti qua e là, si sono rivelate una piacevole e gustosa sorpresa (non le avevo mai fatte), ma soprattutto sono servite a farmi scoprire il fantastico piacere peccaminoso della pasta sfoglia fritta!

Ingredienti
Una confezione di pasta sfoglia surgelata; 150/200 gr di carne di vitello macinata; una cipolla; 150 gr di salsa di pomodoro; qualche goccia di salsa Worcester; qualche goccia di tabasco; un uovo sbattuto; foglie di maggiorana; sale; semi di sesamo; olio per friggere.
Fate stufare metà della cipolla tagliata a fettine sottilissime in una casseruola, aggiungete il pomodoro pelato, dopo un po’ regolate di sale e fate cuocere per un’oretta, schiacciando i pomodori. Fate rosolare l’altra metà della cipolla tagliata finemente in una padella, aggiungete la carne macinata e fate cuocere mescolando spesso. Salate e pepate, aggiungete la salsa di pomodoro e le foglioline di maggiorana. Stendete la pasta sfoglia e ricavate dei dischetti con il tagliapasta o con un bicchiere da acqua. Mettete al centro di ogni dischetto un po’ di ripieno e chiudete i bordi, aiutandovi con l’uovo sbattuto, fino ad ottenere delle mezze lune, marcate i lembi con la forchetta. Bagnate leggermente con l’uovo sbattuto rimasto la parte superiore dei fagottini e copriteli con i semi di sesamo. Friggete poi in abbondante olio.

Adele Chiagano

foto: Lalyta.com

posted by Mauro Erro @ 02:43,

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