L’insostenibile leggerezza dell’etere
martedì 15 febbraio 2011
Etere (in Filosofia): sinonimo di quintessenza (dal latino medievale quinta essentia, a sua volta variazione del greco pémpton stoichêion, quinto elemento), era un elemento che secondo Aristotele si andava a sommare agli altri quattro già noti: il fuoco, l'acqua, la terra, l'aria. Secondo gli alchimisti, l'etere sarebbe il composto principale della pietra filosofale.
Etere (nella mitologia greca): uno dei Progenitori. Era la personificazione divinizzata dell'atmosfera intesa come cielo più puro. Si trattava dell'aria superiore che solo gli dei respiravano, in contrapposizione all'aria respirata dai mortali.
Etère* (antitetiche affinità contemporanee): in greco ἑταίραι, nella società greca antica, erano cortigiane e prostitute sofisticate, che oltre a prestazioni sessuali offrivano compagnia e con cui i clienti avevano spesso relazioni prolungate. In maggioranza ex-schiave o straniere, erano colte, libere e potevano gestire i propri averi, al contrario delle donne comuni, potevano essere delle compagne occasionali oppure concubine, potevano uscire a loro piacimento, avere una vita pubblica, coltivare libere frequentazioni e prender parte ai simposi maschili dai quali le donne erano invece escluse.
Esercitavano spesso una notevole influenza sui personaggi frequentati.
P.S. Alla classe degli eteri appartiene l’etere etilacetico (vedi acetato di Etile). Composto volatile, è capace, entro una certa soglia, di donare una certa leggerezza al bouquet di un vino il cui quadro olfattivo, in sua assenza, risulterebbe pesante, inchiodato e monolitico. Al palato, entro una certa soglia, dona bevibilità al sorso.
Rustico è il sinonimo per eccellenza che gli operatori del settore utilizzano per un vino che ne sia connotato. Superata quella certa soglia, la sua leggerezza si fa, davvero, insostenibile.
* Su segnalazione di Lucio Grande
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posted by Mauro Erro @ 11:43,
1 Comments:
- At 16 febbraio 2011 alle ore 00:15, said...
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Aggiungerei anche l'etere che ancora oggi viene usato erroneamente nell'ambito delle comunicazioni radiotv: quell'ipotetico mezzo attraverso il quale si pensava che le onde elettromagnetiche si propagassero. Inoltre, pare che anche nella tradizione ebraica, nella Qabbalah, esiste un etere celeste e spirituale chiamato Avir.
Chimicamente, preciserei che l'etere per antonomasia è l'etere dietilico, il più conosciuto della classe degli eteri e noto anestetico.
Tuttavia devo ammettere che gradisco di gran lunga l'etere "enologico"!!
Un allegro saluto