Zuppa di funghi

Dicono che la notte porta consiglio. Quante volte vi sarà capitato? Pensate, “adesso ci dormo su e tutto si risolve”. Prendete il libro aperto alla pagina 45, ben riposto sul vostro comodino e cominciate a leggere. Come fate tutte le sere del resto. Ma mentre solitamente le vostre palpebre cominciano a calare alla pagina 47, vi accorgete improvvisamente di essere arrivati alla 59 e loro sono sempre più rigide, un tutt’uno con le sopracciglia. Notate con rammarico che avete solo sfogliato quelle pagine e che le parole sono rimaste tenacemente attaccate al loro inchiostro, incapaci di scalfire la vostra mente tormentata da tutt’altro genere di pensieri. Siamo alle solite, un piccolo brivido vi annuncia che anche stanotte non farete l’amore con il vostro cuscino, ma con la vostra interminabile settimana di stress. Chiudete il libro, avete l’accortezza di risistemarlo alla pagina 45 e cominciate a contare le pecore. Ma le pecore staranno sempre lì, nessuna farà un passo o salterà la staccionata, potete anche dipingerle di rosso, rosa o fucsia, niente, staranno immobili mentre le lancette della vostra sveglia scavalcheranno il Monte Fuji. I pensieri si accavallano e così i vostri buoni propositi: fiumi in piena di monologhi solitari. “Da domani si cambia registro”, vi dite rigirandovi per l’ennesima volta. Poi improvvisamente vi addormentate, appena cinque minuti prima che la sveglia suoni. E quei cinque minuti sono fatidici. Vi svegliate e tutte le pulizie di primavera che avete fatto tra le lenzuola saranno servite solo a sgualcirle. Sono bastati quei cinque minuti per annullare una notte di scalate alpine.
Con i rumori delle marmitte catalitiche i vostri pensieri avranno preso un colore diverso, dal grigio topo saranno passati al giallo senape, lasciandovi con un grande senso di incompiuto e un sonno infinito. Ma ci sarebbe un rimedio, invece, molto più salutare degli ultimi cinque minuti di una notte insonne. E questo, mie care amiche, si chiama zuppa di funghi. Non ci credete, eh? Ma è così, preparare una zuppa di funghi è terapeutico. Davvero. Troverete il karma al primo rimestare. E più la crema ottenuta frullando i vostri funghi al minipimer entrerà in contatto con il calore del brodo e i profumi dei porcini con le vostre narici, più entrerete in contatto con il vostro ex-io tormentato. Cadrete in una sorta di trance catatonico senza accorgervene e il mescolare dell’intruglio brodoso, diventato sempre più meccanico, accompagnerà ritmicamente il tempo dei vostri pensieri. Una sorta di yoga casalingo, ma molto efficace. Non contate le pecore dunque, è inutile e lo sapete bene, piuttosto preparate una zuppa!

Ingredienti: 700 gr di funghi porcini (o misti con una buona percentuale di porcini, anche surgelati, basta che siano buoni) ; uno spicchio d’aglio; un litro di brodo di carne di vitello; 4 cucchiai di grana grattugiato; un ciuffo di maggiorana; un ciuffo di prezzemolo; 4 fette di pane casereccio; 80 gr di burro; 2 cucchiai di olio extravergine di oliva; sale e pepe.

Pulite i funghi e tagliateli a fettine, fateli saltare per pochi minuti in un tegame con 20 gr di burro e l’aglio sbucciato e tritato. Cuoceteli poi a fuoco moderato per 10 minuti. (Se utilizzate i surgelati, non scongelateli, ma versateli in un tegame dove avrete appena fatto sciogliere il burro con l’aglio e fateli cuocere un po’ di più) Passatene due terzi al mixer e versate la crema ottenuta nella casseruola con il brodo di carne portato ad ebollizione. Fate riprendere il bollore, unite i funghi a pezzetti, salate, pepate e continuate la cottura a fuoco medio per altri 10 minuti. Mettete 20 gr di burro fuso in una ciotola, unitevi il grana, l’olio e le erbe aromatiche tritate, un pizzico di sale e pepe, mescolate il composto, versatelo nella crema di funghi e proseguite la cottura per 2-3 minuti ancora. Tagliate il pane a dadini e fateli rosolare in un tegame con il burro rimanente, serviteli con la zuppa caldissima.

Adele Chiagano
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posted by Mauro Erro @ 08:10,

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