Pausa Caffè: Il Walzer

Eccolo lì, è iniziato. Prima alcune anticipazioni dei Tre bicchieri, poi l'elenco dell'Espresso, le indiscrezioni sulla nuova guida Slowine: sono usciti, puntuali, i premi di questo nuovo anno ai vini d'Italia. Su i forum, i bar virtuali senza un caffè servito, già si moltiplicano i commenti: Il brunello del barone Carustis è per me, un 94, 36 periodico, è assurdo non riconoscere le sue intrinseche qualità di bevibilità nonostante presenti un estratto secco vicino al kilo ed un alcol che veleggia oltre i 18 nodi.
E i blog che fanno da cassa di risonanza. Premi e anti-premi. Pure questo, abbiamo dovuto vedere.
La sensazione, però, è che si balli fuori tempo. Che nelle vigne la musica sia molto diversa.

Volete qualche anticipazione della guida Slowine? Ecco, ve la do, ma non ha nulla a che vedere con vino slow, grande vino o chiocciola. Rilancio molto volentieri questo intervento di Giancarlo Gariglio: qui avrete un assaggio di alcune nostre considerazioni.
a

posted by Mauro Erro @ 11:43,

10 Comments:

At 1 ottobre 2010 alle ore 15:05, Anonymous Anonimo said...

Caro Mauro,

l'intervento di Gariglio (bravissima poersona non lo metto in dubbio, ma che c'entra?!) è la fiera delle banalità. Predica bene e finisce uguale a tutti gli altri con un comunicato per invitare a parteciapre alla degustazione delle aziende premiate con la chicciola...

Ti prego in ginocchio (non scherzo) rinsavisci...

Con affetto
Fabio

 
At 1 ottobre 2010 alle ore 16:44, Blogger Mauro Erro said...

non sai di che parli :-)

 
At 1 ottobre 2010 alle ore 18:49, Anonymous Anonimo said...

Hai ragione non so di cosa parlo...

A scrivere non so un gran ch ma mi sa mi sa che inizio ad aevre problemi anche con la lettura:

"Alla vigilia del Salone del Gusto la nuova guida ai vini di Slow Food Editore viene presentata ufficialmente alle ore 10 al Pala Isozaki (o Pala Olimpico) in corso Sebastoboli 123 a Torino. A seguire nella splendida cornice della Reggia di Venaria Reale (iscrizione obbligatoria) ci sarà la degustazione dei vini delle cantine premiate con la Chiocciola, massimo riconoscimento attribuito dalla guida Slow Wine. Un'occasione preziosa per conoscere le donne e gli uomini che quotidianamente si impegnano tra i filari e le botti per produrre vini di qualità e dal forte carattere territoriale; per degustare chiacchierando con i produttori e confrontarsi con le loro idee; per avvicinarsi al mondo della viticoltura con occhi e spirito nuovi."


Caro Mauro se la nuova guida Slow Food avesse detto non premiamo nessuno la nostra guida è diversa. Tutte le cantine che abbiamo recensito sono meritevoli d'attenzione ed i loro vini di essere acquistati mentre abbiamo lasciato fuori chi non rispondeva a certi requisiti sarei stato il primo ad applaudire.

Al massimo si poteva discutere sulla validità e condivisione di quei requisiti...

Comunque dalla tua risposta ho l'impressione che ti sei calato fini troppo nella parte, altro che faccini.

Buon week-end
fabio

 
At 1 ottobre 2010 alle ore 18:55, Blogger Mauro Erro said...

Lo scritto dice ben altro e si riferisce al fatto che il dibattito si limiti ai premi mentre la realtà italiana del vino allo stato attuale ha ben altre problematiche che verrano affrontate all'inteno della guida. Il lavoro fatto da Slowine verrà presentato a Torino il 20 ottobre, se sei curioso di vedere il progetto e poi di parlare puoi andarci, se, altrimenti, non ti piace il progetto e basi il tuo giudizio su altro, sei libero di farlo. Credo che la questione sia semplice, tutto qui.

 
At 1 ottobre 2010 alle ore 19:50, Anonymous Anonimo said...

Gentile Mauro, la seguo da un po e quando mi è possibile mi collego sul suo blog ed è sempre un piacere leggere i suoi scritti e quelli dei suoi collaboratori. Spesso mitrovo daccordo con lei, altre volte per fortuna non mi ci ritrovo in ciò che lei scrive. In alcuni casi, pochissime volte per carita, pubblica degli scritti (o delle teorie) che appaiono un po immaturi, ma sicuramente lei è molto giovane, quindi non c'è nulla di male Questa lunga e forse noiosa premessa per dirle che mi ci ritrovo al 100% nel commento di Fabio sopra

buona serata a tutti,

Paolo Rizzo

 
At 1 ottobre 2010 alle ore 20:17, Blogger Mauro Erro said...

Non c'è nulla di male a non essere d'accordo; imputare le cause del pensiero altrui, un po' più difficle forse, ma per carità, oguno può sentirsi più o meno maturo.

Io, ho sempre affermato l'inutilità dei punteggi ai vini ai fini comunicativi (qualcuno ha addirittura parlato di etica), io molto più semplicemente mi limito a vedere gli effetti prorompenti dei simboli. Così come il discorso dei premi, noi preferiamo chiamarli riconoscimenti: non c'è nulla di male a consigliare al lettore le eccelenze, lo facciamo noi allo stesso modo qui sul blog con i vini che ci sono piaciuti di più. Ma pensare che il discorso si esaurisca solo a questo e che questo bisogno voujeristico venga esaltato dai blog che si proponevano come "alternativa" ad un certo tipo di stampa è vivere di autoreferenzialità fine a se stessa. Noi, coerentemente, abbiamo continuato a scrivere di vino, di cibo e di storie senza rilanciare alcuna lista di premi, indiscrezioni o che, sia Espresso o Gambero, preferendo parlare di cose per noi più rilevanti. E' di questo che parla il post di Gariglio, lo si legge dal titolo: "Il potere della Lista"

Noi qui, abbiamo sempre cercato di comunicare il vino in maniera differente. Non vedo perchè una guida non dovrebbe farsi carico di questo, provare a raccontare le cose offrendo molteplici chiavi di lettura. Approfondendo determinate tematiche.

Rispetto chi ha opinioni differenti come Fabio, scrive u questo spazio, figurarsi, le sue opinioni sono motivo di spunto e riflessione; cito testualmente "Considero, ormai, Slow Food una multinazionale come le altre che pur operando su un fronte opposto o comunque diverso in ogni caso agisce e si comporta con l'ottica poco "no profit"(saltatemi pure addosso ma la penso così altrimenti non si spiegherebbero molte iniziative tra le quali - non ultima - l'insistenza a proporre una nuova guida sul vino dopo la separazione con il Gambero in concorrenza con lo stesso ed altri soggetti dichiaratamente "porfit") e le forzature tipiche di una multinazionale. Per questo ho deciso di non sostenerla più e rinunciare alla tessera."

Però è pregiudiziale. Credo sia molto più centrato a tal proposito il commento di un certo Giorgio al post scritto da Gariglio: "È vero che i premi non sono il nucleo centrale, ma da quelli si capisce la stoffa di una Guida. Voi l'avete premiato Cusumano? Firriato? Cavit? Banfi? Broglio? Luane Bosoni? Lupi? tanto per citare i nomi di alcune premiate lette in questi giorni. Le 100 aziende di Cotarella e di Ferrini? Questo mi interessa.... e anche molto. In base alla sua risposta saprò se comprare o meno la Guida..."

La risposta, se v'interessa, la potete leggere direttamente sul sito.

 
At 1 ottobre 2010 alle ore 21:40, Blogger Mauro Erro said...

aggiungo a Fabio: ricordi cosa mi dicesti una volta a proposito della guida Hachette?

buona serata.

 
At 4 ottobre 2010 alle ore 07:49, Anonymous Anonimo said...

Io parlavo della Hachette "Aromes du vin" riferendomi impropriamente ad essa con il termine guida perchè si tratta, in realtà, di una guida per imparare a riconoscere gli aromi del vino cioè di una guida alla degustazione mentre qui stiamo parlando di un altro genere di guide. Si parlava di definizione di aromi terziari (l'articolo di Sara sui vini del professore, o ricordo male?). Quindi sinceramente non riesco a vedere il nesso con quello di cui stiamo discutendo...

Anche per quanto riguarda l'inquadrare Slow Food come una multinazione ti assicuro che non è una provocazione. Apri un qualunque manuale di economia e trova una definizione di multinazione e vedrai che con Slow Food ci calza a pennello. Sul discorso profit e non profit hai ragione, perffettamente, tu è sicuramente una provocazione.

Ripeto ( e poi ti, vi lascio in pace, promesso) se Slow Food avesse evitato la logica dei premi avrebbe ricevuto la mia stima ed il mio plauso incondzionati se non altro per il coraggio di una scelta finalmente diversa e controcorrente.

Tu preferisci chiamarli forse riconoscimenti... nel comunicato si parla di cantine "premiate" e della chiocciola come "massimo riconoscimento". 1+1 fa ancora due e l'italiano rimane ancora lingua condivisa, spero...

Ti prego evitiamo di metterci a fare i precisini inutilmente...

 
At 4 ottobre 2010 alle ore 07:58, Anonymous Anonimo said...

Dimeticavo... giusto per essere costruttivi. Io c'è l'ho una mia idea di guida ed è quella portata avanti da circa 10 anni da Lavinium. In rete, accessibile a tutti, seguendo le aziende di anno in anno etc.etc. Il limite oggettivo più grande è che manca una squadra (mo Roberto s'incazza) un po' come quando Masna faceva la guida dell'Esprsso (mo si incazza pure Masna..).

 
At 4 ottobre 2010 alle ore 08:44, Blogger Mauro Erro said...

1) No, parlavamo della guida dei vini, se non ricordo male, ma non ha importanza

2)Non è il conferimento del riconoscimento, semplice servizio reso ai lettori e del tutto opinabile. Ma l'uso che se ne fa e come può essere recepito o l'uso strumentale di chi legge. Questo era il punto.

 

Posta un commento

<< Home






Pubblicità su questo sito