Tu chiamali, se vuoi, vinelli (io no)
venerdì 11 giugno 2010
Appena la temperatura s’innalza il mio corpo e il mio spirito esigono acidità. Fresca, pura acidità. Soprattutto quando i cibi, invece, "non si allegeriscono" come dovrebbero, vista la calura e la prossima prova costume ed è vivamente richiesto uno “sgrassante” palatale. A quest’uopo, l’altro giorno sono sceso in cantina e ne ho tirato fuori una bottiglia di Gavi Marne bianco 2007 di Le Marne. Una piccola azienda (circa diecimila le bottiglie prodotte, poi vino sfuso e uva venduta a terzi) nel comprensorio tra Bosio e Parodi Ligure, lì dove i terreni si fanno più magri, aumenta la presenza di calcare attivo e il marino, il vento che vien dal mare ligure, si fa più forte. Succo e sapidità contraddistinguono questo bicchiere dal naso fragrante e filigranato. Beva realmente trascinante e quanto mai appagante.
Avendo io una compagna di viaggio, capita anche che sia lei a scendere giù in cantina. Capita anche commetta qualche infanticidio come quello dell’altra sera: Verdicchio di Matelica Collestefano annata 2006. Ne abbiamo già ampiamente parlato qui, ma repetita iuvant. Ci troviamo nell’Alta Valle dell'Esino, un territorio compreso nella parte montana del bacino del fiume Esino. La sua collocazione nel bacino interno marchigiano fa sì che, contrariamente alle altre valli della regione, sia disposto lungo la direttrice nord sud e sia escluso dagli influssi climatici del Mar Adriatico. I Marchionni, coltivatori presso terzi da sempre, hanno acquistato il loro primo pezzetto di terra nel ’78. Anche i più ostili detrattori di questo vino verticalissimo potranno, se vorranno, ricredersi assaggiando questo millesimo. Un naso ampio e complesso nelle note floreali, balsamiche, d’erbe e sassose, che si alternano continuamente. Bocca impressionante, polpa, materia, mineralità arrembante e acidità trascinante. Ne avrà ancora per tanto, tantissimo tempo.
Ah, entrambi, in una buona enoteca viaggiano tra i sette e gli otto euro.
E non dite che non vi avevo avvisati.
Avendo io una compagna di viaggio, capita anche che sia lei a scendere giù in cantina. Capita anche commetta qualche infanticidio come quello dell’altra sera: Verdicchio di Matelica Collestefano annata 2006. Ne abbiamo già ampiamente parlato qui, ma repetita iuvant. Ci troviamo nell’Alta Valle dell'Esino, un territorio compreso nella parte montana del bacino del fiume Esino. La sua collocazione nel bacino interno marchigiano fa sì che, contrariamente alle altre valli della regione, sia disposto lungo la direttrice nord sud e sia escluso dagli influssi climatici del Mar Adriatico. I Marchionni, coltivatori presso terzi da sempre, hanno acquistato il loro primo pezzetto di terra nel ’78. Anche i più ostili detrattori di questo vino verticalissimo potranno, se vorranno, ricredersi assaggiando questo millesimo. Un naso ampio e complesso nelle note floreali, balsamiche, d’erbe e sassose, che si alternano continuamente. Bocca impressionante, polpa, materia, mineralità arrembante e acidità trascinante. Ne avrà ancora per tanto, tantissimo tempo.
Ah, entrambi, in una buona enoteca viaggiano tra i sette e gli otto euro.
E non dite che non vi avevo avvisati.
Foto 1 Turchia, Pamukkale (castello di cotone), calcare e travertino.
posted by Mauro Erro @ 09:16,