1162. Salvatore Magnoni from Rutino
mercoledì 16 giugno 2010
La prima volta che ho conosciuto Salvatore Magnoni avrò avuto poco più di una quindicina di anni.
C’era un lungo bancone di legno che ci separava: lui saltava da un disco ad un cliente tra una chiacchiera e l’altra ed io scartavo cd usati messi in apposite casettine alla ricerca di un affare. Fare filone a scuola ed andare in un buon spaccio di musica mi sembrava un modo migliore d’impiegare il tempo all’epoca.
Probabilmente lo penserei ancora oggi.
Quindici anni dopo caso ha voluto che ci incontrassimo di nuovo a Rutino, paesino del Cilento.
Salvatore è un dj che ha movimentato tante delle nottate partenopee, le prime feste sulla spiaggia ed è stato il fondatore di Fonoteca, uno storico locale vomerese – quartiere borghese di Napoli – dove ho trascorso tante giornate alla ricerca di un vecchio cd dei Rolling Stones piuttosto che dei Beatles, dove ho comprato il mio primo album dei Pearl Jam e fatto innumerevoli scoperte.
Ormai sono dieci anni che Salvatore è tornato nella sua Rutino, un paesino di neanche mille abitanti e qualche illustre cittadino (molti dei quali di cognome fanno Magnoni), per far l’agricoltore.
Sta recuperando il vecchio casale abbandonato dai primi del novecento quando suo nonno decise di emigrare negli Stati Uniti perché ormai le terre non erano più redditizie per via dei coloni che emigravano anch’essi in qualche paese del Sud-America. Oggi è grazioso Bed and Breakfast. Produce uno squisito olio da Salella e il suo vino, curato da Bruno De Conciliis, di cui è diventato il personale pusher musicale, Primalaterra.
Da quest’anno (sarà commercializzata da settembre in poi), si affianca questa sorta di riserva d’Aglianico, prodotta in 1162 esemplari tanti quanti furono i garibaldini di cui fece parte il più celebre tra gli avi di Salvatore, Michele Magnoni.
Ogni bottiglia è numerata e reca il nome di battesimo della camicia rossa, una bottiglia “dedicata” per i 150 anni dell’unità d’Italia.
Parleremo, anzi, parlerà diffusamente sul nostro nuovo sito Salvatore Magnoni, curando una divertente rubrica di cui diremo in seguito. Per chi volesse nel frattempo conoscerlo, domani sera, al Palazzo delle arti di Napoli, troverà lui, il vino, l’olio, i formaggi di Mariacarmela e la musica, ovviamente.
C’era un lungo bancone di legno che ci separava: lui saltava da un disco ad un cliente tra una chiacchiera e l’altra ed io scartavo cd usati messi in apposite casettine alla ricerca di un affare. Fare filone a scuola ed andare in un buon spaccio di musica mi sembrava un modo migliore d’impiegare il tempo all’epoca.
Probabilmente lo penserei ancora oggi.
Quindici anni dopo caso ha voluto che ci incontrassimo di nuovo a Rutino, paesino del Cilento.
Salvatore è un dj che ha movimentato tante delle nottate partenopee, le prime feste sulla spiaggia ed è stato il fondatore di Fonoteca, uno storico locale vomerese – quartiere borghese di Napoli – dove ho trascorso tante giornate alla ricerca di un vecchio cd dei Rolling Stones piuttosto che dei Beatles, dove ho comprato il mio primo album dei Pearl Jam e fatto innumerevoli scoperte.
Ormai sono dieci anni che Salvatore è tornato nella sua Rutino, un paesino di neanche mille abitanti e qualche illustre cittadino (molti dei quali di cognome fanno Magnoni), per far l’agricoltore.
Sta recuperando il vecchio casale abbandonato dai primi del novecento quando suo nonno decise di emigrare negli Stati Uniti perché ormai le terre non erano più redditizie per via dei coloni che emigravano anch’essi in qualche paese del Sud-America. Oggi è grazioso Bed and Breakfast. Produce uno squisito olio da Salella e il suo vino, curato da Bruno De Conciliis, di cui è diventato il personale pusher musicale, Primalaterra.
Da quest’anno (sarà commercializzata da settembre in poi), si affianca questa sorta di riserva d’Aglianico, prodotta in 1162 esemplari tanti quanti furono i garibaldini di cui fece parte il più celebre tra gli avi di Salvatore, Michele Magnoni.
Ogni bottiglia è numerata e reca il nome di battesimo della camicia rossa, una bottiglia “dedicata” per i 150 anni dell’unità d’Italia.
Parleremo, anzi, parlerà diffusamente sul nostro nuovo sito Salvatore Magnoni, curando una divertente rubrica di cui diremo in seguito. Per chi volesse nel frattempo conoscerlo, domani sera, al Palazzo delle arti di Napoli, troverà lui, il vino, l’olio, i formaggi di Mariacarmela e la musica, ovviamente.
posted by Mauro Erro @ 09:01,