Taurasi Docg 2005, 12 campioni un anno dopo

Le prove tecniche di Grand Cru dei laboratori della Citta del Gusto di Napoli, condotti da Paolo De Cristofaro, tornano a Taurasi. Oggetto dell’approfondimento del giovedì appena trascorso è stata l’annata 2005 in 12 esemplari, occasione per ritornare a soffermarsi sull’ultima e particolare vendemmia commercializzata con i soliti amici di sempre, tanti appassionati ed i produttori o i loro enologi.
Innanzitutto i degustatori con cui si è condiviso le opinioni dopo gli assaggi, i soliti che potremmo riunire nella Confraternita del Buon Taurasi. Giovanni Ascione, neo-piccolo produttore e abilissimo degustatore della squadra Bibenda, il già citato Paolo De Cristofaro del Gambero Rosso padrone di casa che ha condotto la serata, Tommaso Luongo delegato di Napoli dell’Ais e Lello “ultrà” Del Franco, maestro cerimoniere come al solito.
Questa volta però, si degusta alla cieca come sempre, ma confrontandosi su bottiglie diverse e ciò sarà importante ai fini interpretativi dei vini nelle osservazioni successive.

L'annata

Solo alcune considerazioni di carattere generale senza addentrarci oltremodo. La 2005 così come illustrato già all’epoca dell’Anteprima da Paolo De Cristofaro è un’annata particolare, da tenere sotto controllo per non rischiare di bistrattarla nelle generalizzazioni mediatiche in cui si è soliti cadere, ma che rappresenta ancora un punto interrogativo per molti vini e tanti versi.
Dalla degustazione pare emergere che i produttori con maggiore esperienza hanno saputo meglio interpretare l’annata, liberandosi da buona parte dei retaggi dell’idea anni ’90, anche se è presto per dirlo ed una sola annata non bastevole.
C’è un miglioramento in termini espressivi, ma da un lato ci sono ancora vini imprecisi, che peccano di eccessiva rusticità, dall’altro, forse, qualche freno a mano ancora tirato.
L’ordine delle bottiglie decresce da quello che più ho gradito: sinteticamente una nota positiva ed una negativa (se rilevata) per ogni vino.


Taurasi Radici Docg 2005 Mastroberardino
+ bottiglia che mette d’accordo tutti e, soprattutto in pace con il Taurasi. Armonioso ed elegante al naso, la bocca trascina: succosa, infiltrante nei tannini come dicono quelli bravi, di fragrante e fresca chiusura.
- il primo pensiero, non solo del sottoscritto, da vero forumista che sta a vedere il pelo è la verifica dei lotti di imbottigliamento. In una produzione di 80.000 esemplari può rappresentare una variabile da tener presente alla luce di vari assaggi non cosi sorprendenti effettuati in precedenza.

Taurasi Cinque Querce Docg 2005, Salvatore Molettieri
+ già dal tono cromatico quasi impenetrabile si riconosce. Il naso è frutta scura, ma anche fiori e incenso, brace e radici. Il palato succulento e fragrante nella chiusura, anche se ancora contratto.
- è un dubbio, solo quello. La sua tenuta nel tempo. Mantenere gli equilibri con tanta massa estrattiva un’incognita, ma l’annata pare avergli dato un tocco di magnifica leggerezza.

Taurasi Docg 2005 Michele Perillo
+ un moderno che ci piace, potremmo sintetizzarla. Naso pulito ed immediato anche se non particolarmente complesso. Tira fuori un’interessante nota metallica. Buona beva, si perde un po’ nel finale, ma è autentico.
- è capriccioso. Durante la degustazione si apre e si chiude mandando al manicomio i degustatori che si chiedono se sia un bluff. Non lo è, ma ci lascia incerti fino all’ultimo.

Taurasi Docg 2005 Vigna Macchia dei Goti Antonio Caggiano
+ ha dalla sua una bella bocca. Il sorso rinfranca: succoso, teso fino al finale non ancora ben disteso.
- il naso subisce ancora troppo le ingerenze del legno.

Taurasi Poliphemo Docg 2005 Luigi Tecce (ex aequo con i seguenti de Il Cancelliere e Di Prisco)
+ Floreale, radici, incenso, qualche nota acida ed evoluta. Bocca succosa, lunga e di facile beva.
- Dottor Jekill e Mister Hyde. Inizialmente sembra un vino difetto, scomposto e scisso, da dimenticare. Dopo un’ora da bruco a farfalla, dal tratto rustico, ma pur sempre una farfalla. Vino eccentrico.

Taurasi Nero Ne Docg 2005 Il Cancelliere
+ Alleluja, alleluia, si è aperto. Era quello che ad oggi sembrava il più timido. Naso di quelli cattivi, selvatico, fruttato, viscerale. Bocca di bella materia e stoffa, alcol un pizzico bizzoso.
- l’eccesso di rusticità: ha bisogno di pazienza e del cibo, soprattutto.

Taurasi Docg 2005 Di Prisco
+ Il solito Taurasi di Pasqualino. Fresco, vibrante, innervato d’energia tanto al naso quanto nella sua leggiadria al palato.
- la sua solita traccia agrumata sembra un po’ sfrangiata rivelando, forse, una precoce evoluzione.

Taurasi Docg 2005 Tenuta Ponte
+ Compito eseguito senza picchi.
- compito eseguito senza picchi.

Taurasi Docg 2005 I Favati
Al naso paga l’incidenza del legno, ma anche le troppe note verdi. Sostanzialmente scomposto al palato. Da rivedere.

Taurasi Docg 2005 Vigna Andrea Colli di Lapio
Purtroppo l’ingerenza del legno proibisce alcun tipo di godibilità e neanche il tempo, presumo, potrà fare granché.

Taurasi Docg 2005 Lonardo – Contrade di Taurasi (non classificato)
Siamo al limite dello spunto e confrontandoci con gli altri capiamo trattarsi di una bottiglia difettata. Ad onor del vero aggiungiamo che non è la prima.

Taurasi Docg 2005 Bocella (non classificato)
Ci piace l’autenticità. Ma la scoviamo sotto una coltre di difetti tecnici. All’esordio segnavamo negli appunti Baygon spray. Annata o bottiglia storta?

foto di Terry Fusco

posted by Mauro Erro @ 22:15,

5 Comments:

At 24 marzo 2010 alle ore 12:11, Anonymous Franco Notarianni said...

http://ilviandantebevitore.blogspot.com/2009/03/anteprima-taurasi-i-complimenti-e-le.html

 
At 24 marzo 2010 alle ore 12:30, Blogger Mauro Erro said...

Grazie, lo conosco il mio pezzo, ma forse potrebbe aggiungere qualcosa.

 
At 24 marzo 2010 alle ore 19:37, Anonymous Franco Notarianni said...

Ha ragione scusi, e con non sono molto pratico di blog.Premetto che sono solo un appassionato mi amo definire un consumatore finale al quale sono venuti un paio di dubbi circa la degustazione dei taurasi 2005.Ad anteprima taurasi il 2005 di lonardo era risultato il migliore dopo un anno invece addirittura non classificato, ma ci può stare ovviamente una bottiglia difettata, anche se pare però che tecnicamente non si possa parlare di spunto, ma qui mi scusi non oso spingermi oltre non nè ho le capacità tecnico professionali,ma cosa avete voluto dire che non è la prima? seguo il suo blog quello di cimmino e pignataro da anni e non mi ricordo mai un'altra bottiglia difettata.Comunque come avrà capito essendo io un appassionato di piccole vigne, grazie a lei ovviamante, stò cercando di difendere contrade di taurasi piccolissima realtà con grandi vini in modo particolare dal rapporto qualità prezzo eccezzionale,cosa che voi professionisti non rimarcate quasi mai.
grazie per l'attenzione e mi scusi per l'eventuale disturbo.

 
At 25 marzo 2010 alle ore 13:52, Blogger Mauro Erro said...

:-)
Per difendere qualcuno ci vuole qualcun altro che attacca, o no?
Di Lonardo ho diffusamente parlato e scritto non solo su questo spazio, anzi lei potrà se vuole segnalare altri link; li ho selezionati, li bevo con piacere e ci ho fatto degustazioni per farli bere con altrettanto piacere. Credo che siano il prototipo dell’azienda vitivinicola. Grande passione per il vino (stanno sempre a bere, e non solo il vino che producono vivaddio) e hanno grande preparazione tecnica con uno staff di primissimo livello. Oltre buone vigne, s’intende.
Certo che lei “per non saper né leggere e né scrivere” (attenzione è un virgolettato) è bene informato. Era anche lei presente alla degustazione, anzi si trovava allo stesso tavolo con me e Giovanni Ascione, evidentemente :-)))))
Il non classificato vuol dire solo che non era giudicabile, proprio perché si trattava di bottiglia difettata. Tra l’altro come lei ben sa visto che dice di seguirmi, io, proprio per le tante variabili, anche e soprattutto legate all’interpretazione del degustatore, non metto punteggi, perché li trovo, da un punto di vista comunicativo, fuorvianti.
Mi sono limitato a delle note stringate, anche perché in una degustazione tecnica le condizioni sono altre ed io solitamente e se posso sono solito stappare un paio di bottiglie e riassaggiarle a 24 ore.
Detto questo è stato il confronto con altri degustatori (sostanzialmente quelli citati) a posteriori che hanno molto apprezzato il vino a darci conferma che la nostra non era a posto. Proprio uno di questi degustatori ha usato l’espressione “siamo al limite dello spunto” che io ho preso in prestito perché rende l’idea. Non è la prima della stessa annata come indicato.
Si tratta di note viniliche (e solo di quelle ahimè) e leggermente acide non riconducibili ad acetaldeide o comunque a nessun sentore acetico.
La bottiglia precedente ci capitò un mesetto fa, se non ricordo male, a Taurasi durante una visita all’azienda della Guida Slow Food. All’epoca ero con Pasquale Carlo ed insieme notammo questa anomalia e la facemmo presente a Nicola Francesca e Giancarlo Moschetti, microbiologo all’Università di Palermo, che fanno parte dello staff e che dopo aver verificato con un’altra bottiglia stappata recepirono l’informazione.
La mattina seguente la pubblicazione di queste note (non credo di svelare nulla di top secret) Giancarlo Moschetti mi ha chiamato avanzando un’ipotesi e comunicandomi che avrebbe proceduto ad una serie di test random su alcune bottiglie. Tra l’altro il loro Tauarsi non è ancora uscito in commercio.
Come vede un’informazione valida, onesta e scevra da condizionamenti è utile non solo al consumatore/lettore, ma anche all’azienda.
Appena ci saranno novità, lei sarà il primo a saperle :-))))
Grazie e salutoni.

P.S. La precisazione è più lunga del post.

 
At 26 marzo 2010 alle ore 22:37, Anonymous Franco Notarianni said...

Ho chiesto a mia figlia il significato del simboletto di apertura della sua risposta e mi ha detto papy nono vedi sono le faccine simpatiche, effettivamente, guardandole bene, e allora io c'è ne metto un bel pò di faccine simpatiche perchè già l'ammiravo tantissimo prima ora molto di più.
Ma che risposta particolareggiata, tecnica ed appassionata mi ha dato complimenti. Io però mi fermo quì non posso competere con cotanta conpetenza ci penseranno, se lo riterranno opportuno, i grossi nomi che ha giustamente citato.
Per dover di cronaca io non ero presente alla serata, il tutto mi è stato riportato compresa l'ottima riuscita della manifestazione.Chiudo però con un'altra "confidenza" Baygon spray non è stato accettato di buon grado.
:-))))

saluti grazie alla prossima
:-)))))))))))

 

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