Per amore della verità
mercoledì 3 marzo 2010
Mea Culpa. Da un po’ i post latitano e il blog non è aggiornato tanto frequentemente quanto vorremmo. Io, in particolar modo, sembro essere sparito dalla circolazione.
Questo scorcio di 2010 è ricco di novità, di nuovi impegni e di vecchie responsabilità. Complice la crisi (leggere qui le intelligenti osservazioni di Fiorenzo Sartore) si passa gran parte del proprio tempo a correre a destra e a manca. Per fortuna ci si diverte e si beve e si mangia con grande piacere e goduria, s’incontrano vecchi amici e se ne fanno di nuovi, si trasformano amicizie virtuali nate su queste pagine o su Facebook in abbracci sentiti e sbevazzate allegre.
Giriamo per vigne, tanto e più di prima.
Be’, ormai è un segreto per pochi la mia giovane collaborazione alla nuova guida ai vini d’Italia Slow Food per le regioni Campania, Basilicata e Calabria, altri non sapranno, invece, della banda Acquabuona, storica rivista on-line, in cui sono entrato con grande piacere esordendo con la prima parte di un reportage sul Cilento, dove trovate le note della più ampia verticale che si sia fatta, dalla prima sino alle ultimissime annate, del Naima, storico aglianico “dell’era moderna” dei De Conciliis.
Come se ciò non bastasse stiamo lavorando al nuovo blog. Si è vero, è da un po’ che lo dico, ma pensiamo di essere a buon punto e speriamo di metterlo presto on-line.
A proposito di questo per gli amici che non ci seguono anche attraverso facebook, stiamo creando una nuova sezione del futuro viandante bevitore: On-air. Non proprio un live 24 ore su 24, ma una serie di appuntamenti fissi nell’arco della settimana per tenerci compagnia, stare in contatto, condividere riflessioni con un po’ di leggerezza guardando al mondo che ci circonda: non solo food e wine, alla maniera, per capirci, di Io e Annie, la rubrica di Lavinium che curiamo e che aggiorneremo prestissimo.
Siamo in rodaggio, e su Facebook (qui il profilo della sezione On-Air) siamo partiti con una sorta di pillole o di prove tecniche di, numeri zero per iniziare. Tre le rubriche, sembra, che siamo riusciti a metter in piedi all’interno del “palinsesto”: Pausa caffè, di cui mi occuperò io tutte le mattine dal martedì al venerdì tra le 10:30 e le 11:30, Happy Lounge con Adele, e Good Luck & Good Night con Roberto, my brother.
Ecco, riporto qui la “prova tecnica” di questa mattina di Pausa caffè. L’argomento è più serioso del solito, ed è un argomento a cui tengo particolarmente visto che sono un blogger ed “appartengo alla Rete”, ma in “faccende giornalistiche affaccendato”.
Quanto alle cose strettamente vinose, prometto di aggiornare prestissimo il blog raccontando innanzitutto di una degustazione Chiantigiana, otto campioni di piccole e medie aziende molto chiacchierate nel web e ben posizionatesi anche sulle guide specializzate di settore, cosi come di scrivervi delle ultime novità della manifestazione Grandi Vini da Piccole Vigne e del recente salto fatto a Modena per partecipare a Terre di Vite, bella manifestazione di Barbara Brandoli, Marco Arturi ed Elena Conti e della degustazione in cui tra tanto ben di Dio, ho perso la testa per un Boca di Antonio Cerri (oggi Le Piane) del 1950 e un Grumello casa Ar.pe.pe del 1957.
Quanto al resto Adele vi racconterà di Palazzo Petrucci, mentre prepara un’inchiesta sulla Mozzarella di Bufala.
“Per un giornalista manomettere la verità è un crimine, tal quale per un fornaio sputare nel pane che vende. Qui non si tratta di opinioni, di interpretazioni, di passione politica. E' proprio una frode, una lurida frode che non descrive più l'aspra dialettica di un paese spaccato, descrive qualcosa di molto peggiore: l'impunità conclamata di chi mente con dolo, con metodo, con intenzione, sicuro di non doverne rispondere ad alcuno (all'Ordine dei giornalisti? è più realistico sperare che intervenga Batman)”.
Michele Serra, Repubblica
“Nel 1990 il 74 per cento degli americani era ancora pronto a dire di avere fiducia nella libertà di stampa e nei contenuti dei media. Ma dieci anni dopo la percentuale era già slittata al 58 per cento. E da allora ha continuato a scendere, bocciando indistintamente organi di stampa progressisti e conservatori”.
Massimo Gaggi e Marco Bardazzi, L’ultima notizia, dalla crisi degli imperi di carta al paradosso dell’era di vetro, Edizioni Rizzoli.
Ecco pensavo chissà in Italia. Poi ho letto questo scritto di Marco Pratellesi.
Qui trovate la pagina Facebook che ha fatto scoppiare il caso Minzolini (il direttore detl Tg1) e che conta in pochi giorni più di 100.000 iscritti.
Sentirsi blogger.
Green Onion e buona giornata a tutti voi.
Questo scorcio di 2010 è ricco di novità, di nuovi impegni e di vecchie responsabilità. Complice la crisi (leggere qui le intelligenti osservazioni di Fiorenzo Sartore) si passa gran parte del proprio tempo a correre a destra e a manca. Per fortuna ci si diverte e si beve e si mangia con grande piacere e goduria, s’incontrano vecchi amici e se ne fanno di nuovi, si trasformano amicizie virtuali nate su queste pagine o su Facebook in abbracci sentiti e sbevazzate allegre.
Giriamo per vigne, tanto e più di prima.
Be’, ormai è un segreto per pochi la mia giovane collaborazione alla nuova guida ai vini d’Italia Slow Food per le regioni Campania, Basilicata e Calabria, altri non sapranno, invece, della banda Acquabuona, storica rivista on-line, in cui sono entrato con grande piacere esordendo con la prima parte di un reportage sul Cilento, dove trovate le note della più ampia verticale che si sia fatta, dalla prima sino alle ultimissime annate, del Naima, storico aglianico “dell’era moderna” dei De Conciliis.
Come se ciò non bastasse stiamo lavorando al nuovo blog. Si è vero, è da un po’ che lo dico, ma pensiamo di essere a buon punto e speriamo di metterlo presto on-line.
A proposito di questo per gli amici che non ci seguono anche attraverso facebook, stiamo creando una nuova sezione del futuro viandante bevitore: On-air. Non proprio un live 24 ore su 24, ma una serie di appuntamenti fissi nell’arco della settimana per tenerci compagnia, stare in contatto, condividere riflessioni con un po’ di leggerezza guardando al mondo che ci circonda: non solo food e wine, alla maniera, per capirci, di Io e Annie, la rubrica di Lavinium che curiamo e che aggiorneremo prestissimo.
Siamo in rodaggio, e su Facebook (qui il profilo della sezione On-Air) siamo partiti con una sorta di pillole o di prove tecniche di, numeri zero per iniziare. Tre le rubriche, sembra, che siamo riusciti a metter in piedi all’interno del “palinsesto”: Pausa caffè, di cui mi occuperò io tutte le mattine dal martedì al venerdì tra le 10:30 e le 11:30, Happy Lounge con Adele, e Good Luck & Good Night con Roberto, my brother.
Ecco, riporto qui la “prova tecnica” di questa mattina di Pausa caffè. L’argomento è più serioso del solito, ed è un argomento a cui tengo particolarmente visto che sono un blogger ed “appartengo alla Rete”, ma in “faccende giornalistiche affaccendato”.
Quanto alle cose strettamente vinose, prometto di aggiornare prestissimo il blog raccontando innanzitutto di una degustazione Chiantigiana, otto campioni di piccole e medie aziende molto chiacchierate nel web e ben posizionatesi anche sulle guide specializzate di settore, cosi come di scrivervi delle ultime novità della manifestazione Grandi Vini da Piccole Vigne e del recente salto fatto a Modena per partecipare a Terre di Vite, bella manifestazione di Barbara Brandoli, Marco Arturi ed Elena Conti e della degustazione in cui tra tanto ben di Dio, ho perso la testa per un Boca di Antonio Cerri (oggi Le Piane) del 1950 e un Grumello casa Ar.pe.pe del 1957.
Quanto al resto Adele vi racconterà di Palazzo Petrucci, mentre prepara un’inchiesta sulla Mozzarella di Bufala.
“Per un giornalista manomettere la verità è un crimine, tal quale per un fornaio sputare nel pane che vende. Qui non si tratta di opinioni, di interpretazioni, di passione politica. E' proprio una frode, una lurida frode che non descrive più l'aspra dialettica di un paese spaccato, descrive qualcosa di molto peggiore: l'impunità conclamata di chi mente con dolo, con metodo, con intenzione, sicuro di non doverne rispondere ad alcuno (all'Ordine dei giornalisti? è più realistico sperare che intervenga Batman)”.
Michele Serra, Repubblica
“Nel 1990 il 74 per cento degli americani era ancora pronto a dire di avere fiducia nella libertà di stampa e nei contenuti dei media. Ma dieci anni dopo la percentuale era già slittata al 58 per cento. E da allora ha continuato a scendere, bocciando indistintamente organi di stampa progressisti e conservatori”.
Massimo Gaggi e Marco Bardazzi, L’ultima notizia, dalla crisi degli imperi di carta al paradosso dell’era di vetro, Edizioni Rizzoli.
Ecco pensavo chissà in Italia. Poi ho letto questo scritto di Marco Pratellesi.
Qui trovate la pagina Facebook che ha fatto scoppiare il caso Minzolini (il direttore detl Tg1) e che conta in pochi giorni più di 100.000 iscritti.
Sentirsi blogger.
Green Onion e buona giornata a tutti voi.
posted by Mauro Erro @ 13:03,