I Bomboloni...
sabato 31 ottobre 2009
...di Nonna Lina. Ancora un vecchio vintage dal nostro archivio per l'angolo dolce della domenica. (M.E.)
..la mia è una famiglia di tipo matriarcale ossia la presenza femminile è di gran lunga elevata rispetto a quella maschile. Le origini siciliane poi e l'inutile tentativo dei pochi maschi presenti, per lo più acquisiti, di passare da picciotti ad un grado superiore della scala gerarchica, fanno di questo matriarcato una quasi "cupola". Quest'anno la cupola dopo anni si è riunita nella stessa casa per trascorrere l'agosto vacanziero. Lì, sotto le ali della famiglia gli incendi che hanno arso le coste e l'interno campano si sono sopportati meglio e tra un discorso e un altro, tra ricordi e tramonti al mare è capitato un giorno che un esponente della terza generazione di donzelle abbia deciso di rifare i bomboloni della nonna, ( che io non so perchè ho sempre e continuo a chiamare bombolotti) capostipite del matriarcato e se ancora in vita apice della cupola. La ricetta dei bomboloni, bombolotti, panzerrotti che dir si voglia è scritta su di un foglietto che dall'apice passa di mano in mano, ma io ho trovato la fonte: un libro datato 1940 "Piccolo Talismano della felicità" di Ada Boni, edizioni Carlo Colombo, che alla pagina 373 riporta un asterisco a penna vicino alla dicitura "Economici" della più grande ricetta "Krapfen".
Era questa quindi la ricetta originale di un tesoro della nonna al quale davo paternità siciliana da bimba, ma che di siciliano non ha niente se non le mani e la pazienza della nonna trapanese.Rifatti quest'estate dopo tempo immemore i super bomboloni mi hanno inesorabilmente riportato indietro negli anni. E' vero in quest'ultimo periodo mi sento un tantino nostalgica, ma succede che quando si cresce, quando si hanno i primi scontri con le avversità della vita, e parlo di quelle dure indelebili perdite che ti fanno passare dall'altra parte della barricata quella fatta di consapevolezza e non più di incoscienza, allora succede che ogni piccolo odore o sapore o colore che ti riporti indietro nel tempo diventa una scia di serenità a cui attaccarti. Se si pensa però che nonostante nel matriarcato siamo arrivati abbondantemente alla quarta generazione e i sapori di una nonna, mai conosciuta personalmente nemmeno da tutti gli esponenti della terza, sono invece vivi e vegeti, ci si rende conto che per ogni piccola grande nicchia di affetti tutti possono avere il loro angolo di immortalità!
Era questa quindi la ricetta originale di un tesoro della nonna al quale davo paternità siciliana da bimba, ma che di siciliano non ha niente se non le mani e la pazienza della nonna trapanese.Rifatti quest'estate dopo tempo immemore i super bomboloni mi hanno inesorabilmente riportato indietro negli anni. E' vero in quest'ultimo periodo mi sento un tantino nostalgica, ma succede che quando si cresce, quando si hanno i primi scontri con le avversità della vita, e parlo di quelle dure indelebili perdite che ti fanno passare dall'altra parte della barricata quella fatta di consapevolezza e non più di incoscienza, allora succede che ogni piccolo odore o sapore o colore che ti riporti indietro nel tempo diventa una scia di serenità a cui attaccarti. Se si pensa però che nonostante nel matriarcato siamo arrivati abbondantemente alla quarta generazione e i sapori di una nonna, mai conosciuta personalmente nemmeno da tutti gli esponenti della terza, sono invece vivi e vegeti, ci si rende conto che per ogni piccola grande nicchia di affetti tutti possono avere il loro angolo di immortalità!
Ingredienti
1 kg di farina
60 gr di lievito di birra
4 cucchiai di zucchero
2 uova intere
un pizzico di sale
100 gr di burro
un quarto di litro di latte
marmellata a piacere (meglio quella di ciliegie)Disponete a fontana la farina e nel vuoto mettete il lievito sgretolato, lo zucchero, le uova intere, il sale, il burro e sciogliete tutto con il latte, quanto ne occorrerà per rendere la pasta morbida.Lavorate energicamente la pasta e raccoglietela in una terrina, ponendola in un luogo tiepido affinchè possa lievitare. Quando la pasta avrà più che raddoppiato il suo volume, rovesciatela sulla tavola infarinata e battetela con le mani per sgonfiarla. Stendetela poi all'altezza di un centimetro scarso e con un tagliapaste rotondo liscio di cinque centimetri ricavatene dei dischi, utilizzando anche i ritagli, che impasterete di nuovo fino ad esaurimento. Su una metà ponete un pochino di marmellata, inumidite leggermente i bordi dei dischi guarniti e ricopriteli con gli altri dischi senza la marmellata. Accomodate i bombolotti in un vassoio ricoperto con una salvietta infarinata e con un'altra ancora e lasciateli riposare in un luogo tiepido per un po' di tempo.Quando cominceranno a lievitare di nuovo, prendeteli delicatamente e passateli in una padella a bordi alti con abbondante olio. Cuocetene pochi per volta, voltandoli appena saranno coloriti inferiormente e quando saranno di bel colore oro, estraeteli, lasciateli sgocciolare e cospargeteli ancora caldi di zucchero a velo.
Adele Chiagano
Adele Chiagano
posted by Mauro Erro @ 19:55,
1 Comments:
- At 1 novembre 2009 alle ore 22:15, ANNA MARIA PELLEGRINO said...
-
Ti seguo da un po' nel tuo girovagare ed oggi mi sono fermata a gustare la mia passione, i bomboloni! Bravissimo. Ti aspetto nel mio blog per offrirti...dopo di bomboloni, magari una tazza di tè verde! A presto.