Taurasi 2004, Contrade di Taurasi - Lonardo
sabato 10 gennaio 2009
Mi rimbombano nella testa le parole te l’avevo detto e il faccione di Paolo De Cristofaro, responsabile del Gambero Rosso in Campania, che più o meno un mesetto fa durante una bevuta serrata mi diceva: “l’hai saggiato il 2004 di Lonardo?”
No, ma rimediamo subito.
La cantina di Sandro Lonardo è di quelle che mi piacciono particolarmente. Una piccola bottega di alto artigianato e un laboratorio di sperimentazione che sforna intorno alle ventimila bottiglie: la testardaggine dei Lonardo e il contributo tecnico dell’enologo Maurizio De Simone e del microbiologo dell’Università di Palermo Giancarlo Moschetti regalano vini unici (unici, sottolineo) che meritano sempre l’assaggio e la conseguente e gaudente bevuta. Nonostante alcuno, se non un minimo, aiuto, qui si lavora sulla selezione dei lieviti indigeni, sui legni d’affinamento, sui terreni; sperimentazioni che richiedono non solo sforzi economici, ma anche tanta pazienza e tempo. Allora ecco il 2004 dei Lonardo (degli altri, il Grecomusc’ in particolare, scriverò in seguito) da lieviti indigeni, dal colore ancora denso e carico che al naso stupisce per la sua eleganza, marchio di fabbrica dei Taurasi di questa cantina. Sia chiaro, ancora giovane, ma tanto elegante da dubitare che si tratti di un bambinello di appena 4 anni, con il suo timbro agrumato che lo contraddistingue, le sfumature speziate, il frutto sussurrato ed accompagnato da rimandi floreali, la nota minerale: insomma tanto ampio e tanto complesso per cui si può immaginare solo un futuro radioso. Al palato c’è maggiore concentrazione, una leggera discrasia rispetto a ciò che si percepisce al naso: bella stoffa, tannino seppur levigato, non ancora domo, e sensazioni che si devono ancora dispiegare con nitidezza sull’intero cavo orale.
Inno all’eleganza, alla bevibilità e alla snellezza. Una bella figliola che diverrà, con buone probabilità, una gran donna.
Joan Baez, House of the Rising Sun
No, ma rimediamo subito.
La cantina di Sandro Lonardo è di quelle che mi piacciono particolarmente. Una piccola bottega di alto artigianato e un laboratorio di sperimentazione che sforna intorno alle ventimila bottiglie: la testardaggine dei Lonardo e il contributo tecnico dell’enologo Maurizio De Simone e del microbiologo dell’Università di Palermo Giancarlo Moschetti regalano vini unici (unici, sottolineo) che meritano sempre l’assaggio e la conseguente e gaudente bevuta. Nonostante alcuno, se non un minimo, aiuto, qui si lavora sulla selezione dei lieviti indigeni, sui legni d’affinamento, sui terreni; sperimentazioni che richiedono non solo sforzi economici, ma anche tanta pazienza e tempo. Allora ecco il 2004 dei Lonardo (degli altri, il Grecomusc’ in particolare, scriverò in seguito) da lieviti indigeni, dal colore ancora denso e carico che al naso stupisce per la sua eleganza, marchio di fabbrica dei Taurasi di questa cantina. Sia chiaro, ancora giovane, ma tanto elegante da dubitare che si tratti di un bambinello di appena 4 anni, con il suo timbro agrumato che lo contraddistingue, le sfumature speziate, il frutto sussurrato ed accompagnato da rimandi floreali, la nota minerale: insomma tanto ampio e tanto complesso per cui si può immaginare solo un futuro radioso. Al palato c’è maggiore concentrazione, una leggera discrasia rispetto a ciò che si percepisce al naso: bella stoffa, tannino seppur levigato, non ancora domo, e sensazioni che si devono ancora dispiegare con nitidezza sull’intero cavo orale.
Inno all’eleganza, alla bevibilità e alla snellezza. Una bella figliola che diverrà, con buone probabilità, una gran donna.
Joan Baez, House of the Rising Sun
posted by Mauro Erro @ 11:40,
2 Comments:
- At 10 gennaio 2009 alle ore 12:32, said...
-
Credo che la cantina Lonardo meriti molta più attenzione mediatica fuori della Campania, perché davvero produce uno dei 4-5 migliori Taurasi in circolazione. A me, poi, piace molto anche il grecomusc', ergo, se non son veramente bravi questi, segnalateci chi altri lo sono!
- At 10 gennaio 2009 alle ore 12:33, said...
-
ops, ero io Luigi-voc