Brunello di Montalcino Il Colle, riserva 1978, Caterina Carli
mercoledì 14 gennaio 2009
A trent’anni sono finiti i giochi, i trucchi, a trent’anni sei quel che sei, forse quello che volevi essere o forse no. A trent’anni il cinismo talvolta ti abbranca e ti tormenta, a trent’anni il profumo è di cuoio conciato, lavorato, tirato, usato, nudo e crudo, di catrame, intensamente terroso, misterioso, sono lontani gli echi della carnosa frutta giovanile. A trent’anni hai barlumi di consapevolezza, a trent’anni hai capito le regole e come funzionano i meccanismi e sulla sottile lama della rassegnazione balli. A trent’anni non sei ancora vecchio, ma non sei più giovane. A trent’anni sei adulto, ma non ti senti pronto, sei infantile e non sei più un ragazzo, a trent’anni non vuoi separarti dalle tue speranze. A trent’anni sei maturo?
A trent’anni forse cogli il senso delle cose negli occhi di un donna, guardando la sua schiena nuda al mattino appena sei sveglio o in un bicchiere di vino.
A Trent’anni l’equilibrio può apparire precario, l’essenza sfuggente, impalpabile: tutto appare dritto come una lama, essenziale, senza fronzoli, addirittura scarno. Ma se ti fermi un attimo ed aspetti, senza che ti colga l’ansia e il panico, senza che tu perda l’innocenza che ti ha accompagnato, senza che t’incarognisca, se solo sai attendere, cogliere la fortuna piuttosto che aspettarla, afferrare il tuo tempo invece di inseguirlo allora sentirai il rigurgito del vigoroso frutto giovanile, e le passioni e le speranze e le visioni che sono sfumature floreali ornate dagli aromi, dalle spezie, dalle erbe, dal sale dell’esperienza, di ciò che speravi essere e sei; e quel finale metallico, ematico, il sapore del sangue che sulle labbra ti lascia l’ultimo sorso è il particolare interessante che lo rende diverso.
A trent’anni puoi ancora guardare avanti.
Sorridendo.
A trent’anni forse cogli il senso delle cose negli occhi di un donna, guardando la sua schiena nuda al mattino appena sei sveglio o in un bicchiere di vino.
A Trent’anni l’equilibrio può apparire precario, l’essenza sfuggente, impalpabile: tutto appare dritto come una lama, essenziale, senza fronzoli, addirittura scarno. Ma se ti fermi un attimo ed aspetti, senza che ti colga l’ansia e il panico, senza che tu perda l’innocenza che ti ha accompagnato, senza che t’incarognisca, se solo sai attendere, cogliere la fortuna piuttosto che aspettarla, afferrare il tuo tempo invece di inseguirlo allora sentirai il rigurgito del vigoroso frutto giovanile, e le passioni e le speranze e le visioni che sono sfumature floreali ornate dagli aromi, dalle spezie, dalle erbe, dal sale dell’esperienza, di ciò che speravi essere e sei; e quel finale metallico, ematico, il sapore del sangue che sulle labbra ti lascia l’ultimo sorso è il particolare interessante che lo rende diverso.
A trent’anni puoi ancora guardare avanti.
Sorridendo.
posted by Mauro Erro @ 13:09,
4 Comments:
- At 14 gennaio 2009 alle ore 13:26, violacea said...
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Fantastico!!!
- At 15 gennaio 2009 alle ore 20:22, said...
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La piu' bella (ndd) di sempre!
CONAN - At 15 gennaio 2009 alle ore 22:52, said...
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Bello, bello, bello... emozionante...
- At 19 gennaio 2009 alle ore 18:55, dadowolf said...
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Complimenti. E' un post davvero splendido.