Una sera con Susanna Crociani

È stato assolutamente istruttivo ascoltare Susanna Crociani parlare per più di due ore senza sosta ad un pubblico rapito dai suoi discorsi. Una lectio magistralis sul vino, non solo il suo, ma su un sapere contadino trasmessole da suo padre e da suo fratello, senza filosofia inutile e ricami che noi, comunicatori del vino siamo abituati a fare, ma con la naturalezza di chi non vede altro in quello che fa che una naturale conseguenza di un’educazione trasmessa. Per cui si è passati dall’amore per le botti a cui ha dato un nome ciascuna e conle quali spesso parla, alle dinamiche che esistono all’interno dei consorzi, fino alle guide del vino alle quali lei ha scelto di non inviare campioni (tanto il vino lo vende ugualmente). Una lezione di storia su Montepulciano, fatto anche di aneddoti divertenti e simpatici e battute da toscanaccia qual è. Insomma, il vino è buono, la persona meravigliosa: consiglio di andarla a trovare, visto che ha anche un agriturismo.
Di seguito le brevi note dei vini saggiati ed una piccola premessa. Quando un vino è naturale, buono, senza artifici, c’è poco da fare, annata peggiore o migliore sarà sempre un bel bere, e questo è stato l’elemento più istruttivo per chi è intervenuto alla serata. Inoltre, nello specifico, i vini di Susanna hanno mostrato un’eleganza al naso femminea, quasi rarefatta, che richiede un ascolto attento e concentrato, di contro al palato, una bevibilità sconquassante, fatta di acidità sostenute che invogliavano la beva. Svuotare calice e bottiglia è compito assai facile.

Vino Nobile di Montepulciano riserva 2000: caldo e accogliente. Al naso è il più disponibile ed immediato nel mostrarsi, giocando sui toni femminei di frutta e fiori. Al palato segue un’ottima corrispondenza. Semplice (non banale) e godurioso. Pronto il suo stato evolutivo.

Vino Nobile di Montepulciano riserva 2001: Al naso si mostra subito come il più mobile, cangevole ed affascinante di tutti. Oltre i fiori e la frutta gioca sui toni dell’affumicato, delle erbe officinali e delle spezie in un vorticoso dinamismo. Al palato è seta, che ti accarezza e scivola via lasciandoti una lunga persistenza. Ha tante cose da dire, adesso e nel tempo.

Vino Nobile di Montepulciano riserva 2003: al naso è quello più incerto, note fumè e di erba tagliata. Al palato, la solita facile beva, anche se non ha picchi di complessità tali da appagare il cavo orale. Bel vino, in ogni caso.

Vino Nobile di Montepulciano riserva 2004: sembra possa ripercorrere i sentieri del 2001. Maschio, cattivo, soprattutto al palato dove l’acidità è una lama e il tannino serrato. Il naso è bello, ma non ha espresso tutte le potenzialità che grazie al tempo diverranno rimandi, echi, profumi di assoluta grandezza. Gran vino in divenire.

Vino Nobile di Montepulciano 2005: rimandi floreali al naso, forse una certa diluizione al palato a conferma di un’annata così così, che dona però al vino una certa snellezza che facilita la beva.

Bang, bang, Nancy Sinatra.

posted by Mauro Erro @ 12:23,

2 Comments:

At 4 novembre 2008 alle ore 17:41, Anonymous Anonimo said...

anche se non ero presente, ho ben impresse nella memoria le sensazioni dei vini che hai raccontato.
Mi trovo d'accordo con il 2005 non riserva più diluito. Solo che se lo dici a Susanna s'incazza perché quello è un suo "bambino" come gli altri.
2001 e 2004 riserva hanno una classe superiore.

voc

 
At 4 novembre 2008 alle ore 19:37, Blogger Mauro Erro said...

si Susanna s'incazza facile: è davvero un bel personaggio, una persona che merita di essere conosciuta. Sui vini c'è poco da dire, questioni di sfumature, ma tutti buoni...

 

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