Conferme con sorpresa
martedì 30 settembre 2008
In questo settembre denso d’impegni, mi sono (ci siamo, n.d.a.) dedicato all’assaggio delle nuove annate dei vini che più amo, con qualche escursione in terre, persone e vini a me poco conosciuti. Molte piacevoli sorprese, alcune belle conferme, ed altre inevitabili delusioni. Tra le piacevoli conferme vi segnalo:
Fiano di Avellino Ciro Picariello 2006: L’amico Ciro accompagnato dall’insostituibile moglie Rita, mi ha portato la nuova annata in commercio del suo Fiano. Anche quest’anno (e vale anche per la 2007) le uve provenienti dai due vigneti di Summonte e Montefredane concorrono assieme alla realizzazione di questo vino. Non sono tempi economicamente sicuri per separare i due cru, nell’attesa che ciò avvenga potete godere di questo vino che pur non arrivando ai picchi del 2004, l’ultima grande annata in tutta Italia, si presenta con una naturalezza espressiva al naso sussurrata ed una facilità di beva al palato che invoglia a svuotare la bottiglia velocemente. Insomma, bella esecuzione, giocata sull’eleganza e l’armonia tra le componenti. Prezzo indicativo in enoteca, intorno i 10 euro.
Timorasso Derthona Walter Massa 2006: Si tratta dell’entry level dell’azienda, del prodotto base più accessibile in termini economici. Un gran bel vino, di sicuro. I vini di Walter Massa hanno sempre giocato tutto sull’equilibrio tra tanta ciccia e materia prima e spina dorsale acida e minerale. Adesso che è ancor giovane e l’opulenza ancora non si dispiega su tutto il cavo orale occupandolo orizzontalmente vi sembrerà, come si suol dire, di ciucciare i sassi. Tra i 15 e i 18 euro.
Clarae Balter 2006: Questo produttore trentino tira fuori quest’uvaggio di chardonnay, sauvignon e traminer di grande livello e potenzialità d’invecchiamento. Non burroso e mellifluo come molti chardonnay sono, non eccessivamente aromatico e stucchevole come molti sauvignon e traminer sono, è un equilibrio sulla follia tra le parti in divenire: oggi bello, domani stupendo. Tra i 13 e i 15 euro.
Carema riserva 2003 cantina dei Produttori del Carema: Se volete godere delle gioie del nebbiolo senza svenarvi ecco ciò che fa per voi. La 2003 fu annata torrida ed in questo caso lo si evince dalla facilità di approccio e dal frutto che generoso si offre. Ma diventa un punto di forza: goduriosa facilità di beva corroborata dalle sfumature che il nebbiolo sa dare. Piccolo accorgimento, attendere che l’inverno arrivi o servirlo abbassando la temperatura di uno o due gradi, eviterete che quel filo di alcool in eccesso arrechi un minimo fastidio. Intorno ai 15 euro.
Barbera d’Alba 2006 Giuseppe Rinaldi: Parlare con Giuseppe “citrico” Rinaldi è già un buon motivo per comprare e bere tutti suoi vini. Non solo i magnifici Barolo. Nonostante la difficoltà nel trovarli o farseli recapitare, tutta la fatica per averli è compensata dalla bontà. Un vino schietto e immediato, succoso e fragrante grazie al giovanile frutto, ideale per accompagnare il pasto. È stato da poco commercializzato, fatelo assestare ancora un poco in bottiglia e perderà anche quelle leggere nuance legnose. Che bontà. Intorno i 12 euro.
Riesling d’Alsace Clos de Capucines 2006, Domaine Weinbach: Anche questa è l’etichetta “base”. Senza arrivare alle cifre iperboliche dei suoi famosi cru, berrete bene, molto bene. Al naso ha un’ampiezza dei profumi impressionante, echi moselliani direi (l'ampiezza dei profumi di un wurzgarten per chi mi può capire), al palato tanta ciccia, ma anche un’invidiabile freschezza che rende la beva molto facile. Da alcuni mesi il distributore genovese Velier l’ha lasciato: speriamo che qualcuno abbia provveduto a sostituirlo. Tra i 25 e i 30 euro.
Kerner 2007, Pacherhof: Finalmente. Habemus papam quasi direi. Tra i tanti assaggi dei bianchi targati 2007, eccone uno che pur essendo specchio dell’annata, rappresenta una buona esecuzione. La 2007 è stata un’annata torrida e siccitosa, il che ha significato per buona parte dei vini saggiati, eccessiva ostentazione a cui faceva pendant una certa rilassatezza (per non dire che molti vini erano proprio seduti). In questo caso, invece, pur avendo una lieve lascivia aromatica al palato (retro-palato ad esser precisi), il vino ha ottima spina dorsale acida e minerale, e una discreta complessità dei profumi. Tra i 16 e i 18 euro.
Somebody to love, Queen.
Fiano di Avellino Ciro Picariello 2006: L’amico Ciro accompagnato dall’insostituibile moglie Rita, mi ha portato la nuova annata in commercio del suo Fiano. Anche quest’anno (e vale anche per la 2007) le uve provenienti dai due vigneti di Summonte e Montefredane concorrono assieme alla realizzazione di questo vino. Non sono tempi economicamente sicuri per separare i due cru, nell’attesa che ciò avvenga potete godere di questo vino che pur non arrivando ai picchi del 2004, l’ultima grande annata in tutta Italia, si presenta con una naturalezza espressiva al naso sussurrata ed una facilità di beva al palato che invoglia a svuotare la bottiglia velocemente. Insomma, bella esecuzione, giocata sull’eleganza e l’armonia tra le componenti. Prezzo indicativo in enoteca, intorno i 10 euro.
Timorasso Derthona Walter Massa 2006: Si tratta dell’entry level dell’azienda, del prodotto base più accessibile in termini economici. Un gran bel vino, di sicuro. I vini di Walter Massa hanno sempre giocato tutto sull’equilibrio tra tanta ciccia e materia prima e spina dorsale acida e minerale. Adesso che è ancor giovane e l’opulenza ancora non si dispiega su tutto il cavo orale occupandolo orizzontalmente vi sembrerà, come si suol dire, di ciucciare i sassi. Tra i 15 e i 18 euro.
Clarae Balter 2006: Questo produttore trentino tira fuori quest’uvaggio di chardonnay, sauvignon e traminer di grande livello e potenzialità d’invecchiamento. Non burroso e mellifluo come molti chardonnay sono, non eccessivamente aromatico e stucchevole come molti sauvignon e traminer sono, è un equilibrio sulla follia tra le parti in divenire: oggi bello, domani stupendo. Tra i 13 e i 15 euro.
Carema riserva 2003 cantina dei Produttori del Carema: Se volete godere delle gioie del nebbiolo senza svenarvi ecco ciò che fa per voi. La 2003 fu annata torrida ed in questo caso lo si evince dalla facilità di approccio e dal frutto che generoso si offre. Ma diventa un punto di forza: goduriosa facilità di beva corroborata dalle sfumature che il nebbiolo sa dare. Piccolo accorgimento, attendere che l’inverno arrivi o servirlo abbassando la temperatura di uno o due gradi, eviterete che quel filo di alcool in eccesso arrechi un minimo fastidio. Intorno ai 15 euro.
Barbera d’Alba 2006 Giuseppe Rinaldi: Parlare con Giuseppe “citrico” Rinaldi è già un buon motivo per comprare e bere tutti suoi vini. Non solo i magnifici Barolo. Nonostante la difficoltà nel trovarli o farseli recapitare, tutta la fatica per averli è compensata dalla bontà. Un vino schietto e immediato, succoso e fragrante grazie al giovanile frutto, ideale per accompagnare il pasto. È stato da poco commercializzato, fatelo assestare ancora un poco in bottiglia e perderà anche quelle leggere nuance legnose. Che bontà. Intorno i 12 euro.
Riesling d’Alsace Clos de Capucines 2006, Domaine Weinbach: Anche questa è l’etichetta “base”. Senza arrivare alle cifre iperboliche dei suoi famosi cru, berrete bene, molto bene. Al naso ha un’ampiezza dei profumi impressionante, echi moselliani direi (l'ampiezza dei profumi di un wurzgarten per chi mi può capire), al palato tanta ciccia, ma anche un’invidiabile freschezza che rende la beva molto facile. Da alcuni mesi il distributore genovese Velier l’ha lasciato: speriamo che qualcuno abbia provveduto a sostituirlo. Tra i 25 e i 30 euro.
Kerner 2007, Pacherhof: Finalmente. Habemus papam quasi direi. Tra i tanti assaggi dei bianchi targati 2007, eccone uno che pur essendo specchio dell’annata, rappresenta una buona esecuzione. La 2007 è stata un’annata torrida e siccitosa, il che ha significato per buona parte dei vini saggiati, eccessiva ostentazione a cui faceva pendant una certa rilassatezza (per non dire che molti vini erano proprio seduti). In questo caso, invece, pur avendo una lieve lascivia aromatica al palato (retro-palato ad esser precisi), il vino ha ottima spina dorsale acida e minerale, e una discreta complessità dei profumi. Tra i 16 e i 18 euro.
Somebody to love, Queen.
posted by Mauro Erro @ 11:31,
2 Comments:
- At 8 ottobre 2008 alle ore 11:33, said...
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Finalmente qualcuno che parla del Carema... la sua analisi è perfetta.. secondo la mia modesta opinione è un vino che darà il meglio tra un anno... complimenti per il blog.
- At 8 ottobre 2008 alle ore 12:01, Mauro Erro said...
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Grazie, ma se mi da del "tu" è meglio.