Greco di Tufo “G” 2003, Pietracupa

Del ragazzo istrionico, simpatico ed eccentrico vi ho già detto. Sabino Loffredo titolare dell’azienda Pietracupa in Montefredane (Avellino) è secondo me uno dei “bianchisti” migliori in circolazione. Dei suoi vini ho sempre preferito i due base – Fiano e Greco – rispetto alle due selezioni, Cupo da Fiano di Avellino e G da Greco di Tufo, pluripremiati dalle guide e prodotte solo quando ritenuto opportuno. Di seguito la cronaca di una bevuta prolungata.
1° giorno: Si trova a condividere secchiello e ghiaccio con il più giovane Pinot bianco Vorberg.
Oro carico di buona luminosità, al naso evidenzia subito una nota a cavallo tra sensazioni minerali e di medicinale, di sporco (feccino?) che accompagna note aeree di menta. Leggeri toni ossidati (nobili) e di frutta matura. Al palato ha buona consistenza e volume; buona acidità, chiude su una scia sapida.
2° giorno: Come ogni grande vino il giorno dopo è più buono che mai. La nota di sporco al naso è completamente scomparsa per lasciare spazio alla sinfonia che il giorno prima era da ricercare. Frutta matura, toni balsamici, anice, grande mineralità che si percepisce nitida, note di pelle conciata. Al palato sentori di burro e frutta matura aprono le danze, ma la nota distintiva è la scia sapida che lascia il palato pulitissimo e pronto al nuovo incontro d’amore.
Barry White.

posted by Mauro Erro @ 11:47,

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