Sagge parole

S'onori il bello e la virtù
ed ogni altra cosa simile,
se recano piacere,
se no salutatemeli tanto.
Epicuro


"Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo e una delle cose naturali del mondo portata alla massima perfezione, e offre un maggior campo di gioia e apprezzamento di qualunque altra cosa puramente sensoriale che si possa acquistare. Si può passar tutta la vita con grande gioia a studiare i vini e a perseguire l'educazione del proprio palato, e via via il palato diventa più educato e più capace di apprezzamento e si accresce continuamente la gioia e l'apprezzamento del vino anche se magari si indeboliscono i reni, incomincia a dolere l'alluce e a irrigidirsi le giunture delle dita fino a che, proprio quando lo sia ama di più, il vino viene assolutamente vietato. [...] Tutti i nostri corpi si consumano in un modo o nell'altro e si muore, e io preferirei avere un palato che mi dia la gioia di godere pienamente un Chateau Margaux o un Haut Brion, anche se gli eccessi a cui mi sono abbandonato per conseguirlo mi hanno procurato un fegato che non mi consente di bere Richebourg o Corton o Chambertin, piuttosto che avere i ferrei intestini della mia fanciullezza quando tutti i vini rossi mi riuscivano amari tranne il Porto, e il bere consisteva nel processo di buttar giù abbastanza roba da sentirsi eroici. Naturalmente si tratta di evitare di dover rinunciare completamente al vino proprio come, con l'occhio, si tratta di evitare di diventar cieco. Ma in tutte queste cose ha gran parte la fortuna, e nessuno può evitare la morte con questi sforzi, o sapere a quale uso può reggere una parte del suo corpo finché non l'ha provato".


di Ernest Hemingway, da Morte nel pomeriggio, edito da Mondadori.

P.S. Tanti cari auguri a tutti i lavoratori d'Italia. Omaggerò loro (e me) bevendo alcuni nebbiolo di Donnas di cui vi conterò nei prossimi giorni.

posted by Mauro Erro @ 10:51,

2 Comments:

At 1 maggio 2008 alle ore 18:43, Anonymous Anonimo said...

lasciare un po' in bottiglia prego.
a me che sono lavoratore non in festa.

 
At 1 maggio 2008 alle ore 21:13, Anonymous Anonimo said...

Devo proprio, dottò?

 

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