Nude 2004 (Aglianico d'Irpinia), Cantina Giardino

Solo tremila bottiglie per quest’espressione di aglianico d’Irpinia (da viti vecchie, alcune delle quali hanno più d’ottant’anni) dell’enologo Antonio di Gruttola (gli altri aglianico della cantina sono il Drogone e il Fole) fermentato con lieviti indigeni in contenitori di legno e acciaio, affinato prima in barrique (15 mesi), poi in acciaio e vetro, non chiarificato e né filtrato, che si presenta di un colore rubino-porpora ben carico. Al naso esprime – senza cadere nella banalità e “omologazione” delle sensazioni da lieviti indigeni – un ventaglio di profumi che va dai piccoli frutti rossi, alle spezie, alle sensazioni balsamiche, ai classici sentori derivanti dai piccoli legni che sì, sono bene integrati, ma non del tutto assorbiti dal vino che abbisogna ancora di un po’ di tempo per trovare l’equilibrio perfetto. Al palato la beva è appagante grazie alla bella mineralità e la nerboruta acidità: l’estratto è sicuramente importante, ma il vino non è di quelli "ipermarmellatosi" e stucchevoli, anzi. Il tannino è ancora leggermente astringente. Bel vino (ma anche gli altri, bianchi compresi) che nel tempo troverà la sua perfetta dimensione. I vini dell’azienda costano mediamente qualcosa in più rispetto ai concorrenti della denominazione, ma meritano. Tosti, da abbinare ai miei giovanili ascolti: Iron Maiden.

posted by Mauro Erro @ 11:26,

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