Dal “terragno” di ieri al “godurioso” di oggi. Di questo Chianti di cui recentemente hanno già scritto
Giuliani (lo scout mediatico) e
Ziliani (a conferma) e a cui rimando per le spiegazioni più tecniche. Ovviamente potrebbero, le loro parole, già bastare e potrei tranquillamente defilarmi non avessi avvertito immediatamente il senso di riconoscenza al primo sorso e a bottiglia finita che raccontarne le eroiche gesta (perché di eroiche si tratta in questi giorni di rumors e scandali toscani) mi pare il minimo (molto poco) per sdebitarmi. Il colore rosso rubino con riflessi violacei è brillante, invitante, nitido, vivo e invoglia senza troppi intellettualismi al sorso che si rivela appagante e come scrivevo, godurioso. Un senso di freschezza e giovialità invadeva il palato che già presagiva la fragranza dei frutti di ciliegia e lampone che si erano annusati accompagnati dalla violetta; il corredo proprio di leggere spezie, un tannino compiuto e leggiadro, una giusta acidità completavano il quadro lussureggiante. Difficile resistere alla tentazione di svuotare la bottiglia (e perché resistere?): fatelo quando finalmente arriverà la primavera in un picnic con amici e belle donne. Un sangiovese come dovrebbe essere, beverino senza tradire la propria terra.
Beatles.
posted by Mauro Erro @ 10:50,
4 Comments:
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At 26 marzo 2008 alle ore 21:10,
said...
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l'ho assaggiato anch'io e mi è piaciuto molto per la schiettezza. consumazioneobbligatoria.blogspot.com
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At 27 marzo 2008 alle ore 11:25,
Mauro Erro said...
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Schiettezza credo sia proprio il termine più appropriato.
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At 7 aprile 2008 alle ore 16:53,
consumazioneobbligatoria said...
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a proposito, quello di fattoria la ripa l'hai assaggiato? mi sembra sia passato via così da queste anteprime, ma il giovane agronomo dell'azienda comincia a tirar fuori un bel vinello. af
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At 7 aprile 2008 alle ore 17:47,
Mauro Erro said...
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Veramente mi manca, ma grazie per la dritta. Mi affretterò a berlo.
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