Faro Palari 2004, Salvatore Geraci

Anche oggi rimango in Sicilia, per uno dei vini più squisiti che ho avuto modo di bere, per quello che da alcuni viene definito la via italiana al Pinot nero. Ma il Pinot nero non c'entra un bel niente, il parallelo può nascere solo in virtù dell'estrema eleganza che questo vino, anche in quest'annata così giovane da bere, mostra. Da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio in prevalenza, con un piccolo saldo di altri autoctoni locali (Nocera, acitana ed altre) il rubino vivo e luminoso che colora questo vino è il preludio di profumi inebrianti di piccoli frutti di ribes, lampone, amarena e ciliegia, spezie, toni boisè da piccoli legni ragionevolmente impiegati e liquirizia. Ma è al palato che conquista per la sua estrema eleganza, per il tannino carezzevole e felpato di un vino dal corpo saldo capace di danzare elegantemente sulla lingua morbido e sinuoso eppur vivo nella sua mineralità ed acidità calibrata. Negli infiniti attimi della sua interminabile chiusura, non rimane che chiedersi come evolverà nel tempo. Mi votu e mi rivotu.

posted by Mauro Erro @ 08:39,

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