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Proprio ieri un amico mi chiedeva notizie di questo vino. Dispiaciuto non ho saputo rispondergli. Il ricordo che ho della mia visita ottobrina a Carmine Botti ed alla sua azienda in contrada Moio ad Agropoli, è di un anarchico contadino un po’ svagato (mi disse per un malanno occorsogli) che non so se per sbadataggine o perché volesse mantenere il segreto artigianale, non sapeva o voleva darmi informazioni più precise dei suoi vari aglianico. Questo è quello che si definirebbe “base”, il cui costo si aggira tra i cinque e i dieci euro. Schietto, sincero, godurioso e beverino, nonostante l’asperità che ci si aspetta dal vitigno e il grado alcolico importante, me lo sono gustato (tutta la bottiglia) con un amico sulla spiaggia della baia di Trentova a pochi metri in linea d’aria dalle vigne da cui nasce, nell’ultimo bagno dell’anno passato. Ricordo i frutti pieni e croccanti di prugna, lampone ed amarena, i sentori d’arancia rossa che mi riportavano alla mente altri vini ed altre terre, un sottofondo di spezie ed i profumi e gli aromi mediterranei. Tannino ancor presente e vivo. Il vino della redenzione da bere a secchi e in buona compagnia. Non posso non abbinarlo a
queste note tratte dalla colonna sonora del film Trainspotting (da non perdere, perché c’è sempre tempo per redimersi).
posted by Mauro Erro @ 14:31,
2 Comments:
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At 4 gennaio 2008 alle ore 19:40,
said...
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Caro Reverendo...
Visto l'abbinamento con il travolgente e "diabolico" punk di Iggy Pop urge un contrito atto di redenzione.
Mea Culpa, mea culpa, mea maxima culpa!
Tommaso
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At 4 gennaio 2008 alle ore 20:14,
Mauro Erro said...
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Caro Peccatore, bevi (tracannalo) questo vino, in buoni calici ed in ottima compagnia e sarai redento.
P.S. Ci mancava solo la “tessera” di reverendo, e credo di essere al completo.
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